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Lizzano in Belvedere

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Ritrovamenti risalenti all'età del ferro ci testimoniano la presenza di uomini primitivi nella zona. Tra gli altri popoli che sostarono furono i Liguri, gli Etruschi e i Galli Boi. Le mummie ovvero teste di pietra scolpite e poste sulle case o sui camini, deriva dai Galli significando di lasciare le teste dei nemici appese fuori dall'abitazione.
Nel 553 la cittadina passa sotto l'Esarcato di Ravenna e nel 753 entra a far parte dei territori del re longobardo Astolfo. La fortezza del belvedere così chiamata per la sua posizione sul monte Cimbrano, venne eretta nel 1227 che purtroppo oggi ne restano solo i ruderi. E' un centro di villeggiatura attrezzato per gli sport invernali.

Monumenti
Santuario Madonna dell'Acero: sita in una delle dieci frazioni del comune ad un'altitudine di m. 1200; la tradizione vuole che nel 1500 la Vergine apparve a due pastorelli salvandoli da una bufera di neve e ridonando ad uno di essi l'uso della parola. L'apparizione avvenne nei pressi di un acero e attorno al quale fu costruita la Chiesa e in un secondo momento il Santuario.
Tra gli innumerevoli ex voto spicca un gruppo di statue lignee di Brunetto Brunori, le quali furono offerte per aver scampato alla morte in occasione della battaglia di Gavanina, che si combattè il 3 agosto 1530: assedio di Firenze; con 3500 armati al soldo dei fiorentini comandati da Ferrucci Francesco e le forze imperiali di Carlo V che contava oltre 9000 armati, al comando di vari condottieri: Fabrizio Maramaldo, Alessandro Vitelli, Niccolò Bracciolini sotto il comando generale di Filiberto di Chalons principe d'Orange.
Per il 4° centenario della morte di Francesco Ferrucci le poste Italiane il 10 luglio 1930, emise un francobollo di 25 centesimi con Maramaldo che uccide Ferrucci. Va ricordato che nella battaglia perirono entrambi i comandanti; Filibertyo di Chalons fu ucciso nel combattimento da due colpi di archibugio.
Chiesa di S. Mamante: l'edificio attuale risale al 1931 ma i resti dell'antica pieve in stile bizantino e dedicata a Mamante di Cesarea, testimoniano una presenza più che millenaria. Mamete di Cesarea o Mamante o Mamolo (Cappadocia 259 – Cappadocia 275) è stato un giovane cristiano il quale subì il martirio per la fede. Esso è uno dei Santi più popolari dell'oriente bizantino e il suo culto è antichissimo anche in Italia, grazie ai missionari orientali nei primi secoli della diffusuine del cristianesimo.
Parco Regionale del Corno alle scale: è un'area naturale protetta istituita nel 1988 sito di interesse comunitario, occupa un'area di 4974 ha. Esso è quasi interamente coperto di boschi in cui le querce si mescolano al carpino nero, orniello, olmo campestre, ciliegio, castagno e numerosi arbusti. L'animale simbolo del parco è il capriolo che condivide la zona con daini, cinghiali e mufloni; nelle praterie si trovano la marmotta e piccoli roditori che favoriscono la presenza dell'aquila, mentre i numerosi ungulati presenti fanno del parco l'habitat ideale per il lupo.
Cascate del Dardagna: è un torrente che nasce nei pressi del corno alle scale a 1945 metri s.l.m. E precipita con numerosi balzi spettacolari. Nel giro di pochi km. L'acqua supera un dislivello di oltre 250 metri con salti ripetuti, in tutto sono sette di cui il primo e più alto è di 30 metri.
Le cascate possono essere raggiunte ed ammirate facilmente con un suggestivo percorso che parte dalla Madonna dell'Acero. Nelle sue acque si trovano numerose qualità di pesce come la trota fario e il vairone tipici di acque pulite e fredde.
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