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Capo d Orlando

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E' un centro a prevalenza vocazione turistica nato come borgo di pescatori. Il suo nome risale all'epoca Normanna. Secondo la leggenda la sua fondazione risalirebbe ai tempi della guerra di Troia, verso il 1183 a. C. con il nome di Agatirso che sarebbe il figlio di Eolo re dei venti.
Nel 210 a. C. secondo Tito Livio Agatirso subì una deportazione di 4.000 persone deportate in Calabria dal console Marco Valerio Levinio per effetto dei loro culti a Dionisio. Questa è l'ultima traccia della vecchia storia di Capo d'Orlando prima dell'arrivo dei Normanni.

Monumenti
Villa Piccolo: risale al sec. IX dimora dei fratelli Casimiro e Lucio Piccolo con la sorella Agata Giovanna; Casimiro si dedicò alla fotografia, occultismo e acquarelli di genere fantastico; il secondo alla lirica e la sorella alla botanica.
La casa oggi è un museo con foto, apparecchi fotografici, tavolozze e acquerelli la stanza di Casimiro; la stanza di Agata espone i lampadari rosa, i ricami e una copia rara della sua pubblicazione sullo studio della Puya Berteroniana il cui unico esemplare in Europa è presente e vegeto a Villa Piccolo.
La stanza più visitata è quella degli ospiti in cui visse come ospite estivo, Giuseppe Tomasi di Lampedusa (autore del Gattopardo e cugino di primo grado dei Piccolo). Una biblioteca raccoglie circa 2400 libri, fra le tante preziosità vi è una chicca da amatori “il libro dei soci del Bellini”.
Nel parco vi sono 35 piccole tombe in cui riposano i cani e gatti che la famiglia Piccolo custodiva.
Castello Bastione: eretto verso il sec. XIV per difesa delle piantagioni di canna da zucchero; oggi è adibito a centro culturale polivalente.
Terme di Bagnoli: contrada nel territorio di Capo d'Orlando; esse furono portate alla luce da scavi eseguiti nel 1987 e appartenenti ad un'antica villa romana del III – IV sec. d. C.
Santuario di Maria SS.: era il 22 ottobre del 1598 e sul castello del Capo i Fratelli Raffa sentendo dei rumori si affacciarono e videro un pellegrino che senza parlare, con una buccina dava l'allarme come per le incursioni dei pirati. Rimproverato dai fratelli Raffa, questi lasciò per terra un sacchetto e fuggì via. Apertolo da una piccola cassetta saltò fuori un minuscolo simulacro raffigurante la Madonna alta appena un palmo, di materiale ignoto e le sembianze simili alla Madonna miracolosa di Trapani; fra le braccia teneva il Bambino Gesù che le contemplava il volto di una straordinaria bellezza.
Gli sportellini della cassetta erano decorati all'interno con l'immagine di S. Michele e l'altro con quello di S. Francesco di Paola. A seguito di miracoli operati dalla statuetta, il 22 ottobre 1600 fu completato il Santuario decorato di fregi dorati.
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