Mare
Bacoli
La zona fu colonizzata l'VIII sec., a. C. e si sviluppò come centro residenziale romano con il nome di Bauli intorno al II sec. a. C.; comprende Miliscola (da Militum Schola) sede della flotta pretoria degli imperatori romani, è uno dei luoghi più caratteristico e invitante con una bellezza estrema, prevalentemente collinare e fertilissima in un'ampia zona vulcanica, sul golfo di Pozzuoli. Sorge da un allineamento di sette vulcani su un unico asse; i romani lo chiamarono: Bauli e tutt'oggi si conservano resti archeologici.
Monumenti
Cento Camerelle: monumento archeologico romano, edificio del console romano Quinto Ortensio ortolo e consta di numerosi vani, interamente scavati nel tufo; la struttura muraria è realizzata in Opus reticulatum, come i pilastri, rivestiti di materiale impermeabilizzante, strutturato in una serie di cisterne.
L'edificio superiore presenta un ampio serbatoio di età imperiale; a livello inferiore è individuabile una rete di cunicoli per l'approvvigionamento idrico dell'età Repubblicana. La cisterna del piano superiore è del I sec., divisa in quattro corridoi collegati da arcate.
Tomba di Agrippina: situata lungo la spiaggia, non è la tomba di Agrippina, madre di Nerone, fatta uccidere dal figlio e sepolta a Bacoli, ma il ninfeo di una villa romana.
Piscina Mirabile: detta anche carceri di Nerone, costruita in età Augustea, aveva la funzione di approvvigionare di acqua potabile, le numerose navi appartenenti alla Classis Misenensis della marina militare romana. E' la più grande cisterna antica visibile ai giorni nostri; poteva contenere: 12.000 metri cubi di acqua, lunga 70 metri e larga 26 metri.
Forti pilastri ne sorreggono la copertura e la dividono in cinque navate. Ciuffi di vegetazione e giochi di luce conferiscono un fascino particolare al monumento.
Miseno: una diga divide il lago di Miseno, raccolto in un antico cratere e di scarsa profondità dal porto di Miseno, anch'esso costituito da un cratere tufaceo del quaternario. Già sfruttato dai greci come importante approdo; in epoca romana divenne il porto principale del tirreno, quando Marco Vipsanio Agrippa, grande generale e costruttore di età Augustea, ne fece una base navale militare con due bacini collegati da un canale e da un ponte.
Oltre la diga, vi è la spiaggia di Miliscola, poco più avanti, sorge il borgo di Miseno di origine romana e devastato dai Saraceni nel IX sec., nell'abitato storico, si notano le basi di un edificio rotondo e di un salone che facevano parte delle terme. Nei pressi della punta detta : Sarparella, si vede il teatro romano, scavato lungo la collina e di cui ne resta la cavea.
Lungo la spiaggia di Miseno si trova la grotta: Dragonara scavata nel monte Miseno che certamente, fu un altro serbatoio di acqua sfruttato dalla flotta del porto; una strada panoramica porta al faro e alla sommità da cui si può ammirare un magnifico panorama tra ruderi romani sparsi ovunque.
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