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Vico Equense

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Le prime testimonianze risalgono al VII sec. a. C.; la prima citazione scritta risale al I sec. d. C. quando Silio Italico (Tiberio Cazio Asconius Silius Italicus 25 a. C. Campania 101 d. C. avvocato, politico e poeta romano) nel suo poema:”punica” (la guerra punica o le guerre Cartaginesi sono il più lungo poema in latino che si sia conservato, composto da 12.000 versi, divisi in 17 libri) cita un guerriero: Murrano proveniente da Aequana e documenti medievali, confermano l'esistenza del borgo: Aequa (oggi Seiano).
Un documento del 1213 indica una località denominata: ad Vicum dicitur che ricorda l'antico borgo. Aequana fu insediamento romano ed ebbe grande fama per i suoi vini. Distrutto dai Goti, risorse alla fine del XIII sec. Per volere del re Angioino Carlo II e subì il dominio di vari feudatari.

Monumenti
Chiesa della SS. Annunziata: eretta nel XIV sec. Su di un costone roccioso a strapiombo sul mare, è uno dei rarissimi esempi dell'architettura gotica all'interno della costiera sorrentina. La facciata è in stile barocco, ricostruita nel XVIII sec., l'interno a tre navate conserva tele di Giuseppe Bonito (C/re di Stabia 1707 – Napoli 19.5.1789 pittore Italiano del periodo rococò) Jacopo Cestaro, Francesco Palumbo e l'urna funeraria di Gaetano Filangieri (S. Sebastiano al Vesuvio 22.8.1753 – Vico Equense 21.7.1788 giurista e filosofo Italiano);
Santuario di S. Maria del Toro: eretto nel XVI sec., a seguito di diverse leggende ed avvenimenti miracolosi, attribuiti all'affresco della Vergine con il bambino; restaurato nel XIX sec., dopo essere stato utilizzato come stalla; a navata unica conserva una statua di Maria con Gesù bambino che stringe tra le mani un giglio d'argento; affreschi di Francesco Solimena e altre numerose opere pittoriche;
Santuario di S. Michele Arcangelo: su Monte Faito, nei pressi del luogo in cui l'Arcangelo Michele, apparve ai S. eremiti: Catello e Antonino, ricostruito più volte, questo attuale, è stato consacrato il 24 settembre 1950; a navata unica in stile contemporaneo; altare in legno, una statua di S. Michele realizzata da Edoardo Rubino (Torino 8.12.1871 – Torino 16.1.1954 scultore e disegnatore Italiano) e due statue raffigurante S. Catello e S. Antonino di Francesco Jerace (Polistena 26.7.1853 – Napoli18.1.1937 Pittore e scultore Italiano).
L'originale statua di S. Michele in marmo, famosa per il miracolo della sudorazione della manna, risale al VI sec. Ed è conservata all'interno della Con-Cattedrale di Maria SS. Assunta in Castellammare di Stabia;
San Ciro Chiesa di S. Ciro e Giovanni: è la principale della cittadina del 1774, viene venerato il Patrono di Vico Equense: S. Ciro, ha croce latina, conserva una statua lignea dell'Immacolata, una tela raffigurante la deposizione, opera di Antonio Asturi (Vico Equense 2.11.1904 – Vico Equense 3.1.1986 pittore Italiano) e due busti reliquiari in argento di S. Ciro del XVII sec. E di S. Giovanni del 2008;
Cappella S. Lucia: è una caratteristica Chiesetta nella Frazione di Massaquano, conserva un ciclo di affreschi del trecento di scuola Giottesca, le raffigurazioni riguardano: l'Assunzione di Maria; scene della vita di S. Lucia e quelle di Gesù;
Castello Guisso Castello Guisso: del 1284 per volere di Carlo II d'Angiò, utilizzato come struttura militare; nel XIX sec., fu restaurato e abbellito con la costruzione di una Cappella e la creazione di un ciclo di affreschi, il 21.7.1788 vi morì Gaetano Filangieri;
Antiquarium: è allestito presso l'azienda autonoma con l'esposizione di reperti archeologici venuti alla luce in una necropoli di Vico Equense, risalente al VII – V sec., a. C.: vasi attici, bronzi e buccheri osci, sanniti ed etruschi;
Nella cittadina e nelle frazioni, sono presenti altre Chiese che meritano di essere ammirate.

Escursioni
Seiano: a 2 km., già dai romani fu scelta come piacevole luogo di soggiorno per il clima, il verde delle colline e l'azzurro intenso del mare. E' nominata per la prima volta nel 1306; assunse importanza nel periodo Angioino e dal cinquecento, ebbe un notevole sviluppo raggiungendo il massimo nel settecento, fortemente accentrata intorno alla Chiesa della Madonna delle Grazie, detta S. Maria vecchia del XVI sec., custodisce molti ex voto;
Terme Scrajo: a 2 km., del 1895, nello stabilimento vengono impiegate acque salso-sulfuree utilizzate per bagni nella cura delle artroreumopatie e delle dermatosi;
Monte Faito: a 14 km., zona alpestre ricca di vegetazione, frequentatissima per vacanze in montagna, villeggiatura ed escursioni offerti dal paesaggio montano. Raggiungibile con la macchina o con la panoramica funivia che partendo da Castellammare di Stabia, raggiunge un suggestivo belvedere che si apre sul golfo di Napoli;
S. Maria a Castello: a 11 km. trattasi di un valico a 690 metri di altezza, situato in posizione dominante: la Cittadina di Positano e la Costiera Amalfitana;
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