Montagna
Mare
Varazze
Il borgo medievale venne costruito su di un colle prospiciente al mare e la prima citazione ufficiale del nome, che viene indicata sulla Tavola Peutingeriana, risale al sec. X con il toponimo medievale di “Varagine“ (luogo dove vengono varate le navi). Nel sec. XV passò sotto il dominio genovese. Oggi è una località turistica balneare dotata di cantieri navali.
Monumenti
Collegiata di S. Ambrogio: risale al sec. XIII in stile barocco ed è ubicato all'interno delle mura medievali del nucleo storico. La Chiesa ha una pianta a croce latina con cupola e un campanile cuspidato a cinque piani a tre ordini di trifore in stile romanico-gotico; nei pressi della struttura sono visibili i resti della prima Chiesa di S. Ambrogio la quale è inglobata nella cinta muraria del sec. XII e venne citata in un documento del 1139.
L'interno è diviso in tre navate con cappelle laterali in stile barocco; la navata mediana è affrescata con storie di S. Ambrogio da Giuseppe Isola, il quale è anche l'autore degli Evangelisti dipinti nei pennacchi della cupola, mentre le decorazioni dei transetti sono dell'artista Lazzaro De Maestri. Essa custodisce: un polittico su tavola in fondo oro del sec. XVI di Giovanni Barbagelata e opere di Orazio De Ferrari, Luca Cambiaso, Antonio Brilla, Antonio Quinzio, Francesco Semino e una statua in marmo di Francesco Maria Schiaffino.
Nella navata di sinistra spicca l'affresco di Santino Tagliafichi il quale raffigura il Beato Jacopo da Varazze che rappacifica le fazioni genovesi, mentre la statua di S. Caterina da Siena è opera di Anton Maria Maragliano; vi sono ancora una tela di Bernardo Castello, dipinti di scuola ligure di Lazzaro De Maestri e altri autori come Francesco da Milano, Domenico Fiasella, Andrea De Ferrari. Il sagrato è caratterizzato dalla pavimentazione ligure detta “risseu“ a ciottoli bianchi e neri.
Oratorio di S. Giuseppe e della SS. Trinità: del XVI sec. adiacente la collegiata; a navata unica e originariamente ospitava un ospedale-ospizio del sec. XII. Al suo interno custodisce otto tele sulla vita di S. Giuseppe, di cui quattro sono opera di Giovanni Raffaele Badaracco, tre di autore ignoto e una di Francesco Campi del 1713.
Una tela del seicento campeggia sull'altare in marmi policromi, mentre altre due risalenti al 1875 sono opera di Veronica Murialdo. Inoltre conserva un Crocifisso processionale con decorazioni in argento e una cassa processionale della Sacra Famiglia, entrambe di Anton Maria Maragliano. L'organo a canne venne costruito nel 1778 da Francesco Nicola Bellosio.
Oratorio di S. Bartolomeo: risale al seicento e si presenta a navata unica con volta a botte a sestyo ribassato. L'interno custodisce diverse opere lignee e pitture del XVII – XVIII sec. tra cui una cassa processionale la quale raffigura il martirio del Santo ad opera della scuola scultorea di Anton Maria Maragliano e un polittico del 1535 di Teramo Piaggio.
Chiesa di S. Domenico: del 1419 ed è nota anche perché custodisce le reliquie del beato “Jacopo da Varagine“. Inoltre al suo interno conserva dipinti del XV sec. ad opera di un pittore ispano-fiammingo; una curiosità caratteristica vediamo nella facciata la presenza di una palla da cannone che venne sparata nel 1746 da una nave francese. L'interno a tre navate riccamente decorata e affrescate in stile barocco.
Santuario di S. Caterina: l'edificio risale al XVII sec. mentre la facciata è del 1940; si narra che la Santa tornando da Avignone il 3 ottobre 1376 volle visitare i luoghi del beato Jacopo da Varagine e venne colta dalla desolazione che la peste aveva decimato la cittadina, si mise a pregare presso un'edicola facendo promettere agli anziani di erigere un Santuario qualora la peste fosse debellata; l'epidemia cessò e quando la Santa tornò l'anno seguente trovò una piccola e modesta cappella.
Quando S. Caterina venne canonizzata fu desiderio del popolo tutto ad erigere un Santuario e il 16 febbraio 1630 papa Urbano VII fissò la data 29/30 aprile. La Chiesa si presenta a navata unica riccamente decorata e affrescata con episodi della Santa. Un olio su tela campeggia sull'altare di Francesco Gandolfi realizzato nel 1870, dello stesso autore è il medaglione della volta. Sulle pareti sono raffigurati i momenti della Santa del colloquio con papa Gregorio XI di riportare la sede papale a Roma; la morte di S. Caterina; lo sposalizio mistico della Santa ad opera di Luigi Gainotti, mentre altri affreschi decorativi sono opera di Luigi De Servi e Sante Bertelli. La facciata con vetrate policrome risale al 1938/40.
Chiesa di S. Antonio Abate: sita nella frazione di Alpicella del comune di Varazze su di uno sperone dominante a picco suppa vallata, secondo gli storici essa risale al XIII sec. La facciata reca un andamento ondulatorio, l'interno a navata unica con pietra e mattoni, ampio, luminoso e privo di affreschi. Custodisce diverse statue lignee e marmoree ad opera di artisti come: Pasquale Navone, Galeazzo Alessi.
Chiesa della Natività di Maria SS. Del sec. XVIII si presenta con campanile a cupola ribassata ricoperto di tegole in ceramica e la facciata movimentata da un piccolo rosone e una nicchia con la statua del Beato Jacopo da Varagine; l'interno con sei cappelle laterali e la volta decorata, l'altare maggiore in marmo e un massiccio coro ligneo.
Santuario di Nostra Signora della Guardia: sorge a 405 metri s.l.m. A navata unica con volta a botte a sesto ribassato con interno privo di decorazioni. Dal sagrato antistante si ammira un magnifico panorama e da qui si dipartono diversi sentieri escursionistici di un certo interesse naturalistico.
Eremo del deserto: risale al sec. XVII ed è immerso nei boschi dell'entroterra di Varazze; la struttura si sviluppa attorno al chiostro che si sviluppa il corpo di fabbrica a due piani con facciata, ingresso, refettorio, cucina e dormitori consistenti in dieci celle per monaci, dotate di orto e Chiesa aperta anche ai pellegrini; nella cripta riposano i resti del Cardinale Anastasio Alberto Ballestrero.
L'eremo è circondato da diversi ettari di bosco e chiusi da un muro la cui altezza raggiunge i tre metri e lungo alcuni km. Al suo interno si sviluppa l'Orto botanico con “il percorso botanico dell'Eremo del deserto“ il quale venne creato nel 1992 dalla Comunità montana del Giovo. Attualmente l'Eremo è retto dall'Ordine dei Carmelitani Scalzi e i romitori isolati vengono utilizzati dai monaci o da persone che desiderassero un isolamento maggiore per qualche giorno di meditazione.
Chiesa di S. Donato: risalente al IX sec. su di una collinetta nella frazione di Cantalupo del comune di Varazze ed è considerata la più antica della cittadina; sorge su di un preesistente tempio di origini pagane dal quale venne ricavata una fortificazione tardo-romana-bizantina. Si presenta a navata unica con volta a botte e al suo interno custodisce una reliquia di S. Donato e la sua statua.
Palazzo del Beato Jacopo da Varazze: già sede della civica amministrazione reca nella facciata una statua del Beato e sull'attigua torretta vi è affrescato lo stemma cittadino.
Villa Lavarello-Cilea: dimora del compositore Francesco Cilea la cui moglie Rosa Lavarello lasciò in eredità alla “SIAE“ con intatto lo studio e il giardino.
Centro storico: risale al suo primo impianto del sec. XI il quale si estende lungo il dosso collinare dominando il litorale; esso era racchiuso dalle mura di cui ne restano ancora tracce.
Siti archeologici
Un piccolo “Menir“ (dal bretone – men e hir – pietra lunga) si trova sulla cima dei Piani d'Invrea dominante la cittadina, mentre nella frazione di Alpicella si trova un rifugio risalente a 6000 anni fa e una strada megalitica, con resti di mura romano-bizantine e dell'annesso Castrum siti sul colle S. Donato.
Ritrovamenti subacquei
Nelle sue acque è stata rinvenuta una nave di epoca romana databile I sec. a. C. e parte del suo carico corredato di anfore e vasi in terracotta per il trasporto via mare di olio di oliva e vino.
Aree naturali
Tra le sue bellezze naturali si ricorda la “Passeggiata Europa” lunga 4,5 km. La quale è stata ricavata sul vecchio tracciato a binario unico della ferrovia Genova – Ventimiglia e unisce Varazze con Cogoleto (confinante).
Lungo il tratto di ferrovia dismesso nel 1970 è iniziata un importante opera di riqualificazione con un percorso naturalistico ciclo-pedonale con gallerie illuminate e servizi per i turisti; si possono ammirare tratti rocciosi a macchia mediterranea dominati da pini d'Aleppo. Le rocce sono metamorfiche di colore verde scuro con le quali sono stati realizzati i manufatti ferroviari, portali di sostegno delle gallerie e muri di sostegno ad archi.
A circa un miglio al largo di Varazze giace a 70 metri di profondità il relitto della nave “Pontida“ la quale venne affondata da un sottomarino tedesco nel 1917.
Musei
Nella frazione di Alpicella vi è una mostra permanente di materiale archeologico ed ospita oggetti tra l'età della pietra ed età del bronzo, fossili, resti di animali e una ricca collezione di ceramiche; importanti dal punto di vista storico sono i vasi a bocca quadrata.
Museo del mare sito nel porto turistico con esposizione di modellini nautici.
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