Collina
Mare
Pietra Ligure
I primi insediamenti umani risalgono al neolitico come attestano i vari reperti archeologici rinvenuti nelle caverne e consistenti in attrezzi per la caccia e per la difesa. Venne conquistata da Roma solo nel 181 a. C. dopo aver sconfitto i Cartaginesi con i quali essi si erano alleati. Il borgo cominciò a svilupparsi durante l'era longobarda intorno al castello il quale era già presente in epoca romana.
Deve il suo nome all'antico castello “Castrum et Oppidum Petrae“ (castello di pietra) il quale si erge su di uno spuntone di roccia offrendo un magnifico panorama; esso venne eretto nel VII sec. e fu abitato a lungo dai vescovi di Albenga i quali nel 1100 ne fecero la loro dimora estiva.
Monumenti
Basilica di S. Nicolò: risale al 1750 in stile barocco, essa venne eretta a seguito al miracolo della liberazione dalla peste, che secondo la tradizione l'8 luglio 1525 si sentirono suonare le campane e quando si avvicinarono alla Chiesa videro un vecchio vescovo sul campanile che suonava le campane e alla loro vista sparì. A comprova del prodigio su di una campana è visibile l'impronta di una mano detta “mano di S. Nicolò“.
La Chiesa si presenta con unica ampia navata e coperta da volta a padiglione con sei cappelle laterali; i lavori si protrassero per 41 anni con una lunghezza interna di metri 56, larga metri 27,50,; la navata centrale è alta metri 25 la volta a padiglione è di metri 23.50 x 27.50 ed è una delle maggiori in Europa. Custodisce opere di artisti come: altare maggiore dei marmisti Vallebona di Genova; affreschi e decorazioni di Luigi Sacco e Antonio Novaro; le statue in plastico della facciata e dell'interno oltre ai gruppi processionali lignei sono opera di Antonio Brilla.
Tra le opere pittoriche: Icona su legno di Giovanna Barbagelata del 1496 raffigurante S. Nicolò; opere di Domenico Piola – Giovanni Battista Merano - Castellino Castello e Stefano Casabona. Tra le sculture: un Crocifisso processionale opera di Anton Maria Maragliano; cinque statue in legno di A. Brilla; otto in stucco dello stesso Brilla.
La facciata e il secondo campanile risalgono al 1863; inoltre vanta un pregevole coro in noce scuro e il pulpito in noce nera. Nel 1986 vennero installati i portali in bronzo dello scultore Andrea Monfredini e il campanile viene dotato di otto campane in sol maggiore. La Chiesa è dotata di nr. Due organi a canne il primo del 1791 da Giobatta Ciurlo; il secondo del 1907 dalla ditta “Cavalli di Lodi”. L'attuale complesso campanario è composto da 14 campane e suddivise nelle quattro celle campanarie dei due campanili. La Chiesa ospita la tomba del prevosto “Bado 1822 - 1896“ denominato “Santo prevosto“ è sita presso l'altare del Sacramento dal 5 luglio 2016.
Oratorio dei Bianchi: dopo che la pieve eretta nel 465 divenne insufficiente, nell'anno 885 venne consacrata la nuova Chiesa al centro del borgo murato, in seguito venne ampliato e riconsacrato nel 1384. L'interno a tre navate divise da quattro colonne in pietra di Verezzi e due poderosi pilastri di cui uno regge la torre campanaria.
Oratorio della SS Annunziata: risalente al 1481 e nel suo antico convento vi erano quattro monaci tra cui nel 1550 vi dimorò padre Michele Ghisleri da Bosco Marengo il quale nel 1566 venne elevato al soglio Pontificio con il nome di “Pio V“. La Chiesa è a navata unica e custodisce un'icona di Benedetto Brandimarte del 1593; oltre all'altare maggiore in marmo del 1890 è dotata di quattro altari laterali tra questi quello della Madonna del Rosario intarsiato in marmi di svariati colori del seicento. Il campanile è in stile gotico e risale al quattrocento e ospita una campana del 1529.
Santuario di Nostra Signora del Soccorso: risale al sec. XVI dove esisteva già una piccola cappella del sec. XIV la quale custodiva un dipinto a fresco raffigurante l'immagine della Vergine e del bambino. Nel 1608 l'affresco venne staccato e posizionato sull'altare maggiore in marmo della nuova Chiesa. Il campanile è originario in stile barocco e ospita un concerto di sette campane.
Palazzo Golli: ha un portale in pietra del Finale risalente al sec. XV sormontato da due medaglioni raffigurante l'imperatore Antonino Pio e la consorte Faustina maggiore (II sec). Oggi è sede del municipio.
Palazzo Leale-Franchelli: sito sotto il castello fu dimora estiva dei vescovi poi passò di proprietà a diverse famiglie; oggi si presenta nella sua veste settecentesca con sale affrescate da Antonio Novaro. Conserva una collezione di porcellane, antiche stampe e una biblioteca privata oltre al testamento autografo dell'ammiraglio Andrea Doria.
Osservatorio di Castagnabanca: l'osservatorio astronomico sorge nell'omonima località e fondato nel 1985, dotato di una lente molto potente permette di osservare pianeti e comete.
Frantoio “U Gumbu“ trasferito da Balestrino e posto nelle aiuole della passeggiata risale al sec. XVIII, composto da due ruote dentate in legno, basamenti, pressa e altri accorgimenti tecnici.
Ponte della Madonnina: antico ponte romano a schiena d'asino, ricostruito nel 1933 a causa di una disastrosa inondazione; dell'antico arco resta il primo arco verso levante e al centro nella nicchia si conserva la statua della Madonnina che da il nome al ponte.
Castello: presente in epoca romana venne ingrandito nel periodo delle invasioni saracene e le sue attuali dimensioni sono del sec. XVI. Nella fortezza vi furono imprigionati i Grimaldi alla fine del trecento.
Aree naturali
Esiste un'ampia area verde alle pendici del monte “l'orto botanico“ con piante di diverse specie e un sito d'interesse comunitario della rete “natura 2000” della Liguria per il suo interessa naturale, faunistico e geologico.
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