Cortemaggiore
Il suo nome compare per la prima volta in un diploma di re Ludovico di Francia il quale nell'845 concesse il feudo alla nipote Ermengarda. Fu fiorente sotto i Carolingi ma cadde subito dopo in rovina. Alla fine del 1400 gli fu dato un nuovo assetto urbano che conserva tutt'ora dai marchesi Pallavicino.
Monumenti
Basilica di S. Maria delle Grazie: risale al 1480 con pianta a croce latina a tre navate. Al suo interno custodisce un polittico di Filippo Mazzola padre del più noto “Parmigianino“ composto di dodici tavole e realizzato nel 1499, fu smembrato nel 1880 e le tavole vennero separate dalla cornice e disperse; solo nel 2003 si è riusciti a ricostruire in parte l'opera a cui mancano due dipinti: S. Cristoforo il quale è conservato al Museo Nazionale di Budapest e un Salvatore ancora non rintracciato. Nel presbiterio si trova l'organo a canne del 1861 posto su cantoria del seicento.
Chiesa dell'Annunziata: detta anche Chiesa dei frati, risale al 1487 e annessa al convento dei frati francescani minori osservanti; è a pianta basilicale a tre navate con due cappelle a pianta quadrata e volte a crociera, quella dedicata all'Immacolata è stata affrescata nel 1530 dal Pordenone e venne destinata ad ospitare i mausolei dei Pallavicino.
Nella Chiesa vi è custodito un altro dipinto del Pordenone, che sovrasta la porta d'ingresso della clausura raffigurante una magnifica Deposizione su tela. I notevoli affreschi che abbelliscono la cappella gentilizia sono opera del Carracci. Il convento attiguo è composto di due piani organizzato intorno ad un cortile interno con porticato, dotato di pianta rettangolare di metri 55 x 65, ne fanno il chiostro più ampio in ambito provinciale. All'interno del convento si trova una biblioteca la quale conserva manoscritti databili fino al 1500 e che essendo di proprietà dei frati non è aperta al pubblico.
Oratorio di S. Giuseppe: risale al 1576 eretto sul luogo dove esisteva un precedente oratorio medievale. Nel 1696 fu decorato con stucchi ad opera di Bernardino Barca e Domenico Dossa, mentre alle pareti vi sono pregevoli dipinti di Giovanni Battista Tagliasacchi. Durante il restauro del 2007 è stato posto un orologio sulla torre campanaria.
Chiesa di S. Lorenzo: nel 1723 venne edificata la Chiesa su di una piccola cappella del 1666, è a pianta centrale e sorge sull'area che precedentemente era occupata dal cimitero.
Nella frazione di S. Martino in Olza si trova la pieve di S. Martino vescovo, la cui esistenza è documentata dal sec. X e secondo alcuni analisi eseguiti sui materiali, risulterebbe fondata nel 416 su di un preesistente tempio pagano; oggi si presenta in stile romanico con elementi gotici.
Teatro: dedicato a Eleonora Duse e originariamente era un oratorio della Beata Vergine Immacolata eretto nel 1755 annesso al convento delle suore terziarie francescane e dal 1827 è stato trasformato in teatro.
Palazzo Pallavicino: fatto erigere per fini residenziali dalla famiglia Pallavicino, diviso in tre parti: palazzo regio dove si trovava la corte signorile in epoca rinascimentale; la rocca che fu abbattuta nel 1809 e nella cui area ora sorgono le scuole; palazzo giardino risalente all'epoca tardo-medievale sito alle spalle del palazzo regio. Di questi edifici ne resta metà dell'originario corpo di fabbrica del palazzo regio il quale fu fondato dal marchese Gian Ludovico e portato a termine dal figlio Rolando II dopo il 1481.
Eventi: nel weekend più vicino alla festa di S. Giuseppe si svolge la tradizionale manifestazione che fu voluta da Gian Ludovico Pallavicino nel 1480 e da allora mai interrotta; la sua longevità di oltre 500 anni ne fanno una delle fiere più antiche d'Italia.
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