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Vignola

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Reperti archeologici ci offrono una testimonianza delle popolazioni sul territorio dagli Etruschi ai Liguri, ai Galli e ai romani. Si ha testimonianza di un borgo “pagus“ - “Sibinianum“ e “Feronianum” nonché l'antica via Claudia che ricalca una via etrusca proveniente dalla Toscana e collegava Bologna a Parma.
Sorta come fortilizio dell'Abbazia di Nonantola nel sec. VIII, fu contesa tra modenesi e bolognesi in età alto-medievale; erettosi a libero comune nel XV sec. passò sotto il dominio di vari signori. Diede i natali all'architetto Jacopo Barozzi detto “Il Vignola” (1507 – 1573).
La denominazione deriva dal latino “vineola“ piccola vigna e in epoca romana era largamente praticata. La vocazione agricola è molto radicata sul territorio, tanto che in tutta Europa essa è conosciuta per la sua produzione cerasicola: prima fra tutte “ciliegia mora di Vignola“.

Monumenti
Rocca di Vignola: la data della sua costruzione non è certa, si presume dopo l'età Carolingia per difesa dai barbari ungari. Un documento del 936 attesta che la cittadina era sottoposta al vescovo di Modena. Un altro documento prova l'esistenza della rocca dal 1178; fino al XV sec. la sua funzione era esclusivamente militare.
Essa è un notevole esempio di roccaforte quattrocentesca a pianta quadrata e torrione agli angoli. Dalla corte centrale su cui svetta la cosiddetta torre Nonantolana, la quale fu elevata nel 1600, sono visibili alcune parti di una più antica costruzione. Nei primi del 1400 divenne destinazione di sontuosa dimora della famiglia Contrari la quale disponeva di elevate ricchezze.
Nel 1575 i Contrari si estinsero e i beni tornarono agli Estensi i quali nel 1400 donarono alla famiglia Contrari; essi governarono solo per un biennio poiché nel 1577 il feudo fu ceduto a Jacopo Boncompagni figlio naturale del futuro papa Gregorio XIII. Con l'arrivo di Napoleone Bonaparte decadevano i Boncompagni e subentrava un comitato repubblicano.
Affreschi databili al sec. XV decorano le sale del piano terra (sala dei Leoni e dei leopardi, sala delle colombe e sala degli anelli), mentre al primo piano (sale delle dame, sala degli stemmi e sala dei tronchi d'albero). La maggior parte degli affreschi riportano la storia della famiglia Contrari e provano il forte legame con gli Estensi.
Un prezioso ciclo di affreschi tardogotici che fu commissionato da Uguccione Contrari, si trova nella cappella della rocca. I dipinti raffiguranti le storie di Cristo sono attribuiti al maestro di Vignola, il quale era una personalità di spicco dell'arte Emiliana agli inizi del XV sec e non si conosce il nome.
La sala del padiglione è un altro ambiente affrescato e deve il nome alla rappresentazione di una grande tenda, finemente decorata e con i lembi aperti con due personaggi raffigurati e ritenuti: Battistina Campofregoso e Ambrogio Contrari i quali si unirono in matrimonio nel 1461.
Passeggiando per le vie cittadine si ammirano monumenti importanti come la Chiesa parrocchiale in cui è presente una pregiata scultura in legno opera di Mario Baisi; la Pieve romanica; palazzo Contrari-Boncompagni conosciuto anche come Palazzo Barozzi; Torre Galvani e il giardino pensile; il museo civico; la piccola Chiesetta colore rosa e pianta circolare di S. Maria Rotonda; casa natale di Ludovico Antonio Muratori in pieno centro storico; la scala a chiocciola; visitare numerosi spazi espositivi e per gli amanti della natura, incamminarsi lungo il sentiero che collega a Modena “percorso del Sole“.
Marano sul Panaro: a 5 km - noto per la produzione della ciliegia e specialità culinarie quali tigelle, gnocco fritto, borlenghi. Nel suo territorio vi è il fenomeno geomorfologico (calanchi) erosione del terreno che si produce per l'effetto di dilavamento delle acque su rocce argillose degradate, le quali avendo scarsa copertura vegetale sono poco protette dal ruscellamento.
Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina: è un'area protetta e caratterizzata da tre spettacolari picchi rocciosi definiti “sassi“ sede di nidificazione del falco pellegrino. E' un'area di 1198 ettari è sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale. Un censimento ha confermato la presenza di 767 specie, mentre la fauna è ricca di gambero di fiume, il tritone alpestre e svariati tipi di rane; falco pellegrino, gheppio, poiana, sparviere, falco pecchiaiolo e l'astore.
Tra i mammiferi troviamo gli scoiattoli, ghiro, moscardino, volpe, tasso, donnola, faina e puzzola. Comuni sono il capriolo, cinghiale, daino e lupo. Tra i rettili il colubro di esculapio, biacco, natrice dal collare, l'orbettino e la vipera comune. Di recente inaugurazione è la pista ciclabile che collega la città di Modena e costruita sul vecchio tracciato ferroviario.
Santuario della Madonna della Pieve: la tradizione vuole che sia stato eretto dal re Longobardo Liutprando sulle fondamenta di un tempio pagano. Il primo documento ufficiale che menziona la Chiesa risale al 1174, subì un crollo rovinoso nel 1400 e sulle sue rovine nel 1665 venne eretto un nuovo oratorio, il quale conservò le absidi superstiti dell'antico edificio romanico. Al suo interno custodisce una statua rappresentante la Madonna col Bambino, icona ancora oggi fortemente venerata e che si pensi risalga al XIII sec.
L'edificio conserva l'aspetto seicentesco con il portico, il campanile sul tetto e un altro edificio a lato adibito a canonica. Della sua costruzione originaria troviamo solo la parte absidale con le volte a sesto acuto, gli attacchi delle arcate con semi-colonne in cotto e capitelli svasati.

Escursioni
Guiglia: a 12 km circa è una piccola località di soggiorno data la sua posizione in cima alla collina è denominata “balcone dell'Emilia“. Nella parte alta si erge una torre inglobata in un edificio del sec. XVII unico resto dell'antica rocca del sec. XIV.
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