Collina
Solunto
Città di fondazione punica con il nome di Kfra che significa (villaggio), fu ricostruita nel sec. IV a. C. Fu possesso di Cartagine fino al 254 a. C. e durante la prima guerra punica fu conquistata dai romani, abbandonata a partire dal II sec. d. C.
L'impianto planimetrico dell'abitato è di tipo tardo-classico, impostato su di un asse principale che lo attraversa da nord a sud, intersecato da vie minori che spesso sono costituite da scalinate poiché seguono la pendenza del sito. La strada è larga da 5 a 8 metri con pavimentazione in mattoni squadrati, mentre le altre recano una pavimentazione in lastre di calcare. In corrispondenza degli incroci la carreggiata viene occupata da tre blocchi allineati con incassi, i quali erano destinati a sostenere ponticelli lignei in caso di inondazioni.
Gli isolati sono di metri 40 per 80 divisi da un passaggio di drenaggio per gli scoli. All'ingresso è stato posto un antiquarium con oggetti rinvenuti negli scavi e nelle abitazioni (ceramiche – intonaci – dipinti – capitelli – monete – statue). Gli isolati delle abitazioni periferiche sono divisi in otto abitazioni di circa 400 mq. Prive di peristilio e sostituito da semplice cortile. Nell'area centrale comprendono invece sei case, con una superficie fino a 540 mq. E per la maggior parte dotate di peristili e una ricca decorazione musiva e pittorica.
Nella strada maggiore vi è il Ginnasio una ricca abitazione con peristilio a doppio colonnato, dorico nella parte inferiore e ionico in quella superiore; resti di pavimenti musivi e pitture risalenti al I sec. a. C. Interessanti sono anche molte abitazioni portate alla luce da scavi come: la ricca casa di Leda ornata da mosaici pavimentali e numerose cisterne le quali servivano al rifornimento idrico.
La zona pubblica è costituita da un piazzale in mattoni con portico ed esedre, con il teatro di cui restano parti delle gradinate e della scena; fu costruito per contenere circa 1200 persone e dal bouleuterion: piccolo edificio rettangolare con cavea circolare il quale serviva per le riunioni assembleari del senato locale.
Casa del mosaico circolare: dopo la casa di Leda, è senza peristilio con cortile pavimentato in cacciopesto e decorazioni a losanghe di tessere bianche. Su di esso si aprono alcuni ambienti di cui uno con pavimento a signino (una grande ruota al centro e decorazioni di tessere bianche a raggera e orlo di meandro); conserva pitture della prima casa del secondo stile, ad imitazione di una struttura marmorea davanti alla quale pendono ghirlande inizio I sec. a. C.
Casa delle Ghirlande: da qui provengono gli affreschi di prima fase del II stile con maschere e ghirlande, le quali sono conservate nel museo di Palermo. Il peristilio conserva un pavimento con tessere policrome disposte irregolarmente.
Durante gli scavi del 1825 fu rinvenuta la statua di Zeus in trono, caratterizzata dal corpo scolpito in calcarenite locale e la testa in marmo bianco, mentre il trono è decorato con rilievi raffiguranti Ares coronato da Nike, Afrodite, Eros e le Grazie. Oggi conservata presso il museo archeologico regionale Antonio Solinas.
Le monete: quelle del III sec. a.C. erano rappresentate dalla testa di Eracle con leontè e nella parte opposta un delfino – Testa di Poseidone e nella parte opposta testa di Atena con elmo – Testa di Poseidone e nella parte opposta guerriero con elmo.
Nel IV sec. a. C. Testa di Atena con elmo e nella parte opposta arciere con caratteri punici KFR – Testa di Eracle con leontè e nella parte opposta ippocampo – Testa di Atena con elmo e nella parte opposta ghirlanda con caratteri greci SOLONTINON – Testa di Persefone e nella parte opposta toro.
Nel V sec. a. C. Testa di Eracle con leontè e nella parte opposta gambero con caratteri punici KFR.
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