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Gangi

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I ritrovamenti più antichi rinvenuti nel suo territorio risalgono all'età del bronzo antico. Nel 1299 il paese venne distrutto ad opera di Federico III durante la guerra dei Vespri e venne ricostruita su di un monte vicino. Dal sec. XV, come il resto della Sicilia ormai parte dell'impero spagnolo fu soggetta all'inquisizione e qui venne torturato e giustiziato il priore dei benedettini di Giangivecchio.
La cittadina fa parte dei “BORGHI PIU' BELLI D'ITALIA“ ed è stata proclamata “Borgo dei Borghi 2014”. Dal 2012 fa parte dei comuni “Gioiello d'Italia“ ed è l'unico comune siciliano ad aver ottenuto l'importante titolo dalla Presidenza del consiglio dei Ministri.

Monumenti
Chiesa madre risalente al sec. XIV e intitolata a S. Nicola di Bari; venne ampliata a tre navate nel sec. XVI. Al suo interno custodisce opere di Filippo Quattrocchi e un giudizio universale di Giuseppe Salerno.
Santuario dello Spirito Santo: venne eretta come Chiesa di S. Caterina inglobando un'edicola raffigurante “il Cristo Pantocratore“ datata sec. XIII la quale divenne il catino absidale. Nel settecento gli interni vennero ridefiniti in stile tardo barocco.
Abbazia: di Gangi Vecchio sorse nel 1363 su di un insediamento fortificato di epoca romana e per circa due secoli fu la realtà monastica più importante della Sicilia centro-settentrionale. Quando nel sec. XVII i monaci l'abbandonarono divenne residenza privata.
Chiesa del SS. Salvatore: del sec. XVII custodisce opere tra cui un dipinto di Giuseppe Salerno raffigurante “Spasimo di Sicilia” datato 1612; le statue dell'angelo custode del 1812 e di S. Filippo Apostolo del 1813 ad opera di Filippo Quattrocchi, mentre gli affreschi della volta sono opera di Salvatore Lo Caro del 1810.
Chiesa di S. Pietro della Badia: del sec. XIV presenta affreschi allegorici alla volta raffiguranti Fede – Giustizia e Carità ad opera di Joseph Crestadoro nel 1796.
Chiesa della Madonna della Catena: del sec. XIV e prende il nome da un evento ritenuto miracoloso che avvenne in Palermo nel 1392, rappresentato in bassorilievo all'interno della Chiesa, sul piedistallo della statua in marmo dedicata alla Madonna. Il portale in pietra risale al 1647.
Chiesa di S. Cataldo: del sec. XIV a tre navate con la centrale più grande; al suo interno custodisce opere tra cui il martirio dei diecimila martiri ad opera di Giuseppe Salerno nel 1884; la statua lignea di S. Cataldo opera di Berto de Blasio del 1599 e la Madonna degli Agonizzanti opera di Filippo Quattrocchi.
Chiesa di S. Paolo: del sec. XV a tre navate e degna di nota è il sistema di serliane che sostiene la navata centrale.
Chiesa di S. Maria del Gesù: del sec. XV a navata unica e al suo interno custodisce opere di Filippo Quattrocchi.
Chiesa e convento dei cappuccini: erette tra il 1695 e 1710 formando un unico fabbricato; la Chiesa è a pianta rettangolare e contiene fregi e decorazioni lignee ad opera dei frati stessi.
Palazzo Sgadari: risale all'ottocento ed ospita il Museo civico, la Pinacoteca Gianbecchina e il Museo delle armi.
Palazzo Bongiorno: risale al settecento e gli affreschi al suo interno sono opera di Gaspare Fumagalli coadiuvato da Pietro Martorana eseguiti nel 1756/59. Fu sede dell'Accademia degli Industriosi, mentre oggi è sede del consiglio comunale e altri uffici.
Castello: risale al sec. XIII; nel corso del seicento subì numerose trasformazioni tali da renderlo più un palazzo che castello. Successivamente venne utilizzato come carcere e poi come scuola, fino a quando venne acquistato dalla famiglia “Milletarì“ la quale lo utilizza tuttora come abitazione privata. Esso sorge a circa 1000 metri di quota e sovrasta l'abitato dominando le valli del torrente “Rainò“.
Torre dei Ventimiglia: risalente al sec. XIV è un'antica torre feudale in stile tardo gotico ed oggi è il campanile della Chiesa di S. Nicolò, che vi fu inglobata nel sec. XVII.
Torre cilindrica: detta anche “saracena“ è di origine medievale con caratteristiche di una torre di controllo del territorio. Sono visibili l'arco di accesso e le merlature.
Castello di Regiovanni: la fortezza in epoca medievale fu oggetto di diversi assedi con le ribellioni contro gli aragonesi, oggi è un fabbricato rurale addossato ad una cresta rocciosa.
Masseria: di Bordorano Soprano è una delle masserie fortificate e sita a circa mt. 800 di altezza, presenta ancora la torre merlata.
Tra le persone legate a Gangi vi sono: Filippo Quattrocchi – scultore; Gaspare Vazzano noto come “zoppo di Gangi“ pittore; Giuseppe Salerno pittore che condivise lo stesso soprannome di Gaspare.
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