Mandas
Notevole importanza ha avuto la presenza del ducato di Mandas nel 1614 che durò fino al 1843.
Il nome del paese, già citato nel XIII sec. È riconducibile al sardo Mandara e al latino Mandra che hanno significato di: "recinto per bestiame".
Il monumento più importante è la Chiesa parrocchiale di S. Giacomo sita alla periferia della cittadina e circondata da un muraglione con strutture gotico-aragonese del 500. Al suo interno custodisce opere di intagliatori spagnoli e locali come un gruppo ligneo con il Crocifisso, la Madonna e S. Giovanni; le statue di S. Gioacchino e S. Anna esposte nell'altare maggiore e vari altari lignei scolpiti e dorati.
Nurri
E' un caratteristico borgo che confina con la cittadina di Mandas e ci presenta i suoi monumenti:
Chiesa di S. Michele: risale al sec. XVI con pianta a croce greca, risalta la particolarità del sagrato e la torre campanaria in stile gotico-catalano.
Chiesa di S. Rosa da Viterbo: eretta nel 1663 e venne dedicata a S. Pietro Apostolo, poi alla Madonna degli Angeli e infine a S. Rosa da Viterbo; essa si presenta con una facciata semplice in blocchi di trachite locale di diverse tonalità.
Chiesa campestre di S. Antonio da Padova: risalente al sec. XVII.
Gesico
E' anch'esso borgo confinante con poco meno di 1000 abitanti posizionato nella subregione della "Trexenta" (regione storica della Sardegna e comprende 13 comuni); è orgogliosa di presentarci i suoi monumenti:
Chiesa di S. Giusta: risale al sec. XVI in stile gotico-catalano ed è ubicata nell'antico rione di "Gesigu Mannu"; durante gli ultimi lavori di riqualificazione è stata rinvenuta un'abside bizantina a testimonianza della presenza di un preesistente edificio. Al suo interno vi è custodito un "retablo" (termine spagnolo per indicare una pala d'altare) ad opera di Giulio Adato (pittore campano) e un Crocifisso ligneo del sec. XVII "il Cristo nero" appartenente alla scuola di "Nicodemo".
Chiesa di S. Maria d'Itria: è antecedente al 1215 in stile romanico-pisano.
Chiesa di S. Amatore: è ubicata alla periferia del borgo posizionata su di un'altura. Dai documenti custoditi presso l'archivio arcivescovile di Cagliari riportano dell'esistenza di una "Hermita" dedicata a "S. Amadori" già nel 1560. La scoperta delle reliquie ossee del Santo che erano custodite al suo interno avvenne nel 1621. Sino a pochi anni fa ha custodito un sarcofago marmoreo risalente al III sec. Oggi si trova nella parrocchiale di S. Giusta nella cappella dedicata al Santo.
Chiesa di S. Mauro: è una Chiesa campestre del 1621 eretta su di un precedente edificio del sec. XIII; essa sorge su di un pianoro in cima all'omonimo monte dal quale si domina tutta la "Trexenta" buona parte del Campidano e della Marmilla.
Serri
Come gli altri è un piccolo borgo confinante con meno di 1000 abitanti ma tanto da mostrarci.
Santuario nuragico di S. Vittoria è un sito archeologico e il nome si riferisce alla Chiesetta in stile romanico a pochi metri dal tempio nuragico e eretta su di un luogo di culto romano. Il sito si estende in circa tre ettari ed è composto da gruppi di edifici tra cui templi, capanne, recinto delle feste, recinto con pilastri betilici. Il trempio a pozzo è il più importante, esso venne costruito con la tecnica ciclopica la stessa utilizzata per i nuraghi, ma con pietre molto curate e non sbozzate; nell'atrio del tempio veniva praticata "l'ordalia" (giudizio di Dio – antica pratica giuridica secondo la quale la colpevolezza o l'innocenza dell'accusato venivano determinate sottoponendolo ad una prova dolorosa o a un duello).
Il recinto delle feste era il luogo dove i pellegrini festeggiavano la divinità locale; non mancavano le "protomi taurine" (parte anteriore di animali – busti-) sul prospetto e tutt'intorno betili e cippi, vi era inoltre un sacello rettangolare con sacrestia ler le offerte agli dei.
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