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Montagna

Stia

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Di origini antichissime; nel medioevo divenne una delle residenze dei Guidi e nel XV sec. passò sotto il dominio fiorentino. Ha svolto un ruolo importante nell'economia locale la produzione del “panno casentino” per la quale fu costruito un importante lanificio.
Dal 1973 s a Stia si tiene la Biennale europea dell'arte Fabbrile, alla quale si è successivamente aggiunto il campionato del mondo di forgiatura; e dal 1 gennaio 2014 il comune di Stia è stato fuso con il comune di Pratovecchio con la nascita del comune “Pratovecchio-Stia“.

Monumenti
Pieve di S. Maria Assunta: eretta nel XII sec. il documento più antico in cui viene menzionata la Plebe di Sancta Maria sito Stagia risale al 1017. L'attuale venne riedificata sopra la precedente nel 1150. I restauri del 1956 hanno dato alla luce due tombe in pietra poste sotto un grande arco a tutto sesto e riportano la data 1298.
Della struttura originaria restano i muri laterali; nel 1776 fu demolita una delle sette campate per ampliare la piazza e fu ricostruita la facciata settecentesca. L'interno si presenta a tre navate divise da colonne monolitiche in arenaria, conservando lo stile romanico. La navata centrale ha il tetto a capriate mentre le laterali hanno una copertura a vela di epoca settecentesca.
Interessanti sono i capitelli tutti diversi tra loro, con forma rozza e primitiva vi si alternano figure di animali e umane con motivi floreali stilizzati. I restauri del 1970/74 portarono alla luce gran parte di una Chiesa preesistente ma più piccola, vennero alla luce anche resti di due colonne cilindriche in muratura di oltre un metro di diametro; essi furono catalogati come opere di epoca etrusco-romana. Tali resti sono visibili dalle grate nel pavimento ai lati dell'altare maggiore.
La Chiesa custodisce le seguenti opere d'arte: Predica del Battista: olio su tela di Gian Domenico Ferretti. Pulpito in noce intagliato del 1584. Acquasantiera in marmo bianco XVI sec. Fonte battesimale in marmo bianco di Carrara 1526. Madonna col Bambino frammento di affresco di autore ignoto XV sec. Annunciazione di Maria e Santi un trittico di Bicci di Lorenzo 1414. Stemma in terracotta policroma risalente alla famiglia Buonafede opera della bottega di Andrea della Robbia XV sec. La cena di Gesù nella casa del fariseo un olio su tela di Simone Ferri del 1596.
Ciborio in terracotta invetriata della della bottega dei Della Robbia XVI sec. Crocifisso in legno dipinto XVI sec. La Madonna col Bambino in terracotta invetriata di Andrea della Robbia. Vergine col Bambino e due Angeli della scuola del Cimabue del 1290. Vergine in trono col Bambino e i Santi Maestro di S. Miniato XV sec. Assunzione della Vergine Maestro di Borgo della Collina XV sec.
Il campanile ha la forma di una torre, nel XVIII sec. venne rifatta la cella campanaria e vi fu collocato un orologio; è posto sul lato destro all'incirca a metà Chiesa. Sullo stesso lato esternamente vi è una nicchia con un affresco raffigurante S. Francesco, un'opera di Pietro Annigoni del 1985.
Santuario di S. Maria delle Grazie: fu eretto per ricordare il miracolo dell'apparizione della Madonna a monna Giovanna e fu consacrato nel 1432; a seguito di un incendio fu rifatto nel 1474. E' un edificio con porticato e dotato di campanile a vela; l'interno a navata unica coperto a volta con profondo coro e altari laterali.
Notevoli sono le robbiane di Benedetto Buglioni: - un' Annunciazione – Apparizione della Vergine a monna Giovanna – gli Evangelisti – un fregio con Cherubini – lo stemma di S. Maria Nuova – una piletta e il presepe. Il chiostrino è coevo alla Chiesa a due ordini con colonne dagli eleganti capitelli collegati da anticheggianti architravi orizzontali.
Chiesa di S. Cristina: è documentata dal 1299 ma la costruzione è del 1432. La facciata presenta parte del paramento murario originario a piccoli conci di arenaria, sul fianco sinistro si eleva la torre campanaria in pietra ricostruita nel 1939.
L'interno a navata unica coperta a capriate lignee; custodisce un ciborio per gli oli sacri finemente scolpito in pietra serena, un'opera rinascimentale della scuola dei Da Maiano. Sulla parete sinistra un affresco frammentario risalente al XV sec. e raffigurante la Madonna col Bambino.
Chiesa di S. Lorenzo: si presenta con una struttura a capanna a navata unica e copertura a capriate. La facciata ha un portale con soprastante finestra seicentesca. La Chiesa è stata completamente ristrutturata nel XVIII sec. Il campanile è a vela e dotato di una sola luce. Al suo interno conserva una tavola centinata raffigurante S. Lorenzo e donatrice opera di Domenico di Francesco detto “Michelino“ eseguita tra il 1477/84.
Museo dell'arte della lana: è un museo dedicato alla lana e alla storia della sua lavorazione. E' stato inaugurato nel 2010. La visita si articola in cinque sezioni: Un'arte antica quanto l'uomo; La natura e le fibre; L'Arte della lana: la lavorazione artigianale della lana; Il lanificio di Stia; La lavorazione industriale della lana.
Sono presenti nel comune anche: il Museo d'Arte contemporanea (Palagio fiorentino);Museo del bosco e della montagna (museo dello sci); Porciano – Museo del Castello di Porciano; Museo ornitologico “Carlo Beni“.
Nel 1966 tra i comuni di Stia – Laterina e Poppi è stato girato il film “il ciclone“.
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