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Campiglia Marittima

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Sorse nel sec. XI come castello dei conti della Gherardesca passando poi ai Pisani e ai Fiorentini, dei quali condivise le vicende storiche nei sec. XVI – XVII.

Monumenti
Chiesa Madonna della Fucinaia: nella frazione di Broto ai marmi del Comune di Campiglia Marittima; la sua fondazione è collocata al ritrovamento di un'immagine della Madonna sopra una fucina: Madonna col Bambino del sec. XV conservata nella sagrestia si S. Lorenzo. La facciata s'innalza su un nartece a tre archi sorretti da pilastri in pietra, a navata unica con abside e pianta a TAU.
L'interno è ricoperto da volte a crociera impostate su semi pilastri; l'altare maggiore è addossato ad una parete dove in due nicchie sono collocate le statue di S. Giacomo e S. Filippo del XVIII sec. La mensa è sormontata da un'edicola in cui è la copia della Madonna della fucina.
Chiesa di S. Sebastiano: è menzionata la prima volta in un documento del 1483, munita di un campaniletto a vela, all'interno un semplice altare in muratura addossato a una bassa parete che immette nel coro. Durante la peste del 1631 fu ridotta a Lazzaretto e fu costruita una cappellina adiacente dedicata a S. Rocco, che poi fu demolita nel 1843; ne rimane traccia in un arco ancora visibile all'interno della Chiesa.
Chiesa di S. Antonio: documentata nel sec. XVI a navata unica con facciata a capanna, l'ingresso è preceduto da un piccolo atrio e lungo le pareti della navata sono disposte alcune lastre con iscrizioni che ricordano i membri della famiglia Del Mancino sepolti nella Chiesa.
Oratorio della Misericordia: risale al 1726 realizzata nelle parti pittoriche, decorative e scultoree unitariamente, unico elemento aggiuntivo è la decorazione della volta del XIX sec. Si presenta a pianta rettangolare e pavimento in marmo con alcune lastre ad indicare la presenza di sepolture; le pareti sono scandite da lesene che suddividono lo spazio in otto scomparti, nei quali sono collocati altrettanti dipinti con storie della Passione di Cristo, ultima cena, il bacio di Giuda, Gesù nell'orto degli ulivi, Gesù davanti a Pilato, la flagellazione, Gesù coronato di spine, Ecce Homo, Gesù sulla via del Calvario; un nono episodio è posto sopra la porta di accesso: Gesù caccia i mercanti dal Tempio.
Gli stalli lignei settecenteschi recano al di sopra degli schienali due stemmi della Compagnia del Corpus Domini. Sull'altare incorniciato da quattro colonne con capitelli compositi, che sorreggono una trabeazione con timpano arcuato, è un Crocifisso ligneo del XVII sec., ai lati dell'altare vi sono due statue delle virtù teologali: la Fede e la Speranza.
Pieve di S. Giovanni: sita all'interno del cimitero, nota già nel 1075 con facciata sormontata da un architrave con motivi a girali e da una lunetta traforata e chiusa da un archivolto bicromo, sull'architrave del portale vi è una scena di caccia al cinghiale che simboleggia: la vittoria di Cristo e dei suoi fedeli sul demonio.
Sotto al tetto della Pieve di S. Giovanni è presente il Polindromo del Sator “quadrato magico” conosciuto come quadrato del Sator murato nella parete esterna, in questo simbolo dell'impero romano si ripetono le lettere: “SPOREANT”. L'esemplare più antico fu sepolto dal Vesuvio il 24 agosto del 79 e fu dissepolto nel 1936 a Pompei su di una colonna della palestra grande; attualmente questo esemplare rimasto protetto per 1857 anni sotto le ceneri del Vesuvio è il più significativo, proprio perché ha conservato la traccia assente su tutte le copie riprodotte nelle epoche successive.
Propositura di S. Lorenzo: già attestata nel medioevo, a croce latina e a navata unica con due cappelle laterali, la copertura è a volte unghiata suddivisa in quattro campate; al suo interno la Madonna col Bambino del sec. XIV, gruppo ligneo dell'Annunciazione del XVII sec., adorazione dei pastori del sec. XVII e i Santi Lorenzo e Antonio che adorano la Vergine di Jacopo Vignali risalente al 1636, il fonte battesimale in marmo del 1560 di forma esagonale è decorato da formelle quadrangolari. Sull'altare del transetto vi è una scultura lignea policromo del seicento raffigurante l'Addolorata in atto di mostrare il cuore trafitto dalle spade.
Palazzo Pretorio: sito nel cuore del centro storico e risale al duecento, la facciata è caratterizzata da due grandi arcate in calcare bianco e grigio, un'epigrafe reca la data di costruzione 1246; presenta 65 stemmi dei Capitani del Popolo, è affiancato dalla torre dell'orologio, caratterizzata da un campanile a vela.
Il palazzo al suo interno ospita: la biblioteca dei ragazzi, l'Archivio storico del Comune di Campiglia Marittima, mostra permanente del pittore e xilografo Carlo Guarnieri, Museo del minerale.
Rocca di Campiglia: e il Museo della rocca, sito su di un punto alto e domina Campiglia, qui nel sec. X si sviluppò un villaggio di capanne abitato da individui che allevavano suini; nel 1004 fu eretto un castello dai Gherardesca e nel sec. XIII furono aggiunte due torri al castello. Alla fine del sec. XIII la rocca fu adibita ad alloggio di una guarnigione di soldati Pisani. Nel 2008 al suo interno è stato allestito un Museo ed espone reperti ritrovati durante gli scavi ricostruendo, attraverso ricostruzioni grafiche e pannelli didattici la storia del complesso e le sue trasformazioni nei secoli.
Rocca di S. Silvestro: e il parco archeominerario di S. Silvestro, il parco prevede diversi itinerari di visita:
Miniera del temperino: è un percorso tra pozzi e gallerie di un'antica miniera medievale di solfuri, con tracce di attività produttive anche in epoca etrusca;
Via del temperino: tra la miniera e i musei del parco, illustra la storia delle estrazioni minerarie a partire dagli etruschi.
Via delle Ferruzze: prende il nome da Ferruzze (accumuli di scorie di lavorazione degli anni 40) e tocca i principali momenti.
Presso l'ingresso si trova l'interessante impianto industriale dei “forni della Madonna della Fucinaia”, utilizzati in epoca anteriore al III sec. a. C. per la prima fase della lavorazione del rame.
Porta Ribellino: è la porta principale, i conci dell'arco sono originari di una costruzione medievale formando un arco nella facciata del palazzo.
Porta Pisana: sita nei pressi dell'ottocentesco teatro dei Concordi, ricostruita nel sec. XVI.
Porta Fiorentina: è ben conservata e caratterizzata da un arco interno ribassato e un estradosso di forma ogivale; sopra l'arco campeggiano quattro stemmi: della Gherardesca, lo stemma di Pisa (croce), lo stemma di Firenze (giglio), lo stemma di Campiglia (cane rampante).
Museo arte sacra: è allestito nei locali sottostante la Chiesa di S. Lorenzo, nella sala della volta che rappresenta ciò che rimane di un antico edificio medievale; tra gli oggetti di maggiore interesse: la colonna ofitica (sono un elemento architettonico costituito da una coppia di colonnine unite insieme da un nodo, particolarmente utilizzato nel periodo romanico) risalente al XIII sec.; una campana realizzata nel 1372 dal maestro Nanni Pisano; il Cristo di bronzo del cinquecento opera di Andrea Susini allievo del Giambologna; il dipinto Ecce Hono realizzato nel 1652.
Terme di Caldana: lo stabilimento utilizza le acque solfato-alcalino-radioattive di tre sorgenti, per la cura delle dermatopatie, della gotta e dell'artrosi.

Escursioni
San Vincenzo: (a 8 km.) tracce di presenza umana risalgono al paleolitico favorito dalla posizione e dalle colline metallifere, ma il toponimo è attestato nel 1285 con la torre S. Vincenzo che fu eretta dai Pisani e faceva parte di una sere di fortificazioni costiere; fu conquistata dai romani che vi costruirono la via Aurelia; poi i Longobardi che vi edificarono un castello il quale nel 1304 fu parzialmente distrutto per i contrasti di potere tra Pisani e la Gherardesca; seguirono i Medici il granducato di Toscana e infine l'unità d'Italia.
Parco naturalistico costiero: di Rimigliano che si estende lungo la costa per sei km., con una superficie complessiva di 120 ettari senza contare l'arenile demaniale. Fa parte dei Parchi della Val di Cornia, la sua fauna comprende: cinghiale, volpe, istrice, coniglio selvatico, scoiattolo, riccio, barbagianni, storno, tordo. La flora è la tipica macchia Mediterranea.
Chiesa di S, Vincenzo Ferrer: risalente al 1865, si presenta con facciata semplice e portale sormontato da un rosone circolare. Al suo interno ospita un ciclo di affreschi di Giampaolo Talani eseguiti tra il 1979/87, raffigurante otto episodi della vita di Cristo: cattura; Passione; flagellazione; ultima cena; Crocifissione; Deposizione; Compianto; Resurrezione e i quattro Evangelisti.
Torre di S. Vincenzo: è una torre costiera fortificata e ubicata in prossimità del porto, fu eretta dai Pisani nel duecento con funzioni di avvistamento e difesa; è a pianta quadrata su tre livelli e basamento a scarpa, le mura esterne sono rivestite di intonaco, la parte culmina con una merlatura che delimita la terrazza.
Torre vecchia: anch'essa risale al XII sec. ed edificata dai Pisani con funzioni di avvistamenti e difesa, è a pianta quadrata su tre livelli e le mura esterne rivestite in pietra, presenta feritoie che si aprono a diverse altezze. Nella parte sommitale si trova una soluzione di continuità che permetteva di puntare i cannoni di cui era munita la torre.
Ha ricevuto la bandiera blu dal 2006 al 2013; oggi è uno dei centri turistico-balneare più attrezzati per trascorrere una piacevole vacanza in Toscana.
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