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Formia

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Antica città Italica. Formiae fu famoso luogo di villeggiatura del patriziato romano: uno degli illustri ospiti fu Cicerone, ucciso nei d'intorni dai seguaci di Antonio nel 43 a. C. Distrutta dai saraceni nel IX sec., al suo posto furono ricostruiti due villaggi: Castellone, sorto intorno al Castello Caetani nella parte alta della città e Mola (forse per i numerosi mulini della zona) verso il mare, dove Carlo d'Angiò eresse un castello nel XIV sec.
Solo nel 1862 i due villaggi vennero riunificati sotto l'originario nome di Formia, colmando la distanza tra loro di nuove costruzioni. La città è sede della Scuola internazionale di Atletica leggera.

Monumenti
Duomo S. Erasmo: epoca Costantiniana, edificata su di un cimitero pagano Cristiano, dove fu sepolto il Santo di Antiochia. Devastata più volte nel corso dei secoli fu rinnovata nel 1538; l'interno a tre navate in stile rinascimentale, conserva un dipinto anonimo del XVIII sec.,, una lastra funeraria dei duchi di Marzano del 1698 e l'altare settecentesco contenente la statua lignea del Santo.
Nei sotterranei si trovano i resti di una necropoli romana del I – IV sec., la tomba martoriale del IV sec.,, la primitiva Cattedrale del V sec., la cripta del VII sec., le botteghe Benedettine dell'XI sec., le strutture Olivetane del XVI sec., e le sepolture a camera del XVIII sec. Attiguo al Duomo, l'ex cappella di S, Probo del 1560 che attesta la fine dei lavori di ricostruzione del Duomo.
Chiesa di S. Anna: già S. Maria del forno perché eretta nelle vicinanze di un forno, sita nel cuore del borgo medievale di Castellone e risale al X sec., ma rifatta in stile moderno; conserva al suo interno un affresco absidale rinascimentale di scuola napoletana e opere del XVIII – XIX sec., eretta su probabile tempio pagano, ha subito vari danni e furti nel corso dei secoli.
Chiesa S. Rocco: del 1474 a navata unica, conserva un pregevole trittico seicentesco e resti di un affresco nella lunetta, sita fuori dalla cinta muraria di Castellone. Vi si celebra anche messa di rito greco – cattolico – ucraino.
Eremo S. Maria della noce: e ruderi ex monastero attiguo, risalente XI sec., costruita dai Benedettini Cassinesi; l'interno a due navate, conserva un olio su tela di ignoto del XVI sec.; la cupola e il campanile sono di origine bizantina. E' aperta solo il lunedì di Pasquetta per il tradizionale pic nic nei prati adiacenti.
Chiesetta S. Remigio: del 1490 a navata unica, al suo interno tracce di affreschi floreali sulle pareti, un quadro raffigurante il Santo e sull'altare la teca con la sua reliquia. Si trova nell'omonima villa d'epoca che fu anche proprietà dei Piccolomini, attualmente di proprietà privata. Riaperta ai turisti grazie al FAI.
Chiesa S. Maria del Castagneto: 1170, la più antica di Formia, restaurata nel 1935 assieme al campanile; al suo interno resti dell'antico pavimento cosmatesco in ceramica e resti di affreschi medievali.
Chiesa e convento S. Teresa d'Avila: del 1700 a navata unica con interno barocco e essenziale, fiancheggiata da cappelle, conserva dipinti del pittore contemporaneo: Antonio Sicurezza. L'ex monastero Carmelitano dell'ottocento è in attesa di restauri.
Chiesa S. Lorenzo: e S. Giovanni Battista, le antiche Chiese nei pressi del borgo di Mola, risalivano all'831 e al 1566, fino al settecento erano divise da un muro, che distrutto nell'ottocento, divenne un unica Chiesa a due navate e un portico.
Distrutta da eventi bellici, la nuova Chiesa risale al 1938; conserva al suo interno la pregevole statua lignea barocco del Patrono di Formia, una tavola di anonimo del XV sec., opere superstiti della vecchia Chiesa e un dipinto della Madonna di Ponza del pittore: Geronimo Stabile del XVI sec., ex pala d'altare della Chiesa di Ponza. Arricchiscono dipinti del pittore Formiano: Antonio Sicurezza.
Santuario Madonna di Ponza: del XV sec., al suo interno conserva l'antico quadro dedicato all'omonima Madonna, portato dai monaci provenienti dall'isola.
Castello: il Castellone medievale, mantiene inalterato il suo fascino nonostante abbia perduto la cinta muraria nel secondo conflitto mondiale. Delle 12 torri ne sono rimaste due: una dalla caratteristica forma ottagonale del XIV sec., con base poligonale romana; l'altra di età repubblicana; infine, in torrione dei Caetani, sull'antica rocca romana definita dell'orologio, per la presenza di un orologio maiolicato settecentesco.
Il borgo presenta strutture romane e medievali fra colonne e capitelli dell'Arce romana e antichi portali. Mura megalitiche bugnate e lisce IV sec., a. C., con sovrapposta cortina in opus incertum del II sec., a. C. Resti del castello Angioino nel bordo di mola risalente al X sec., con torre cilindrica alta 27 metri del XIII sec., oggi usato come spazio espositivo per mostre.
Complesso romano del muro di Nerva che arriva direttamente a mare; sepolcro torretta di età imperiale; castello miramare XV sec., che ospita una struttura ricettiva; scala coperta di età Adrianea pertinente il Capitolium.

Siti Archeologici
Il cisternone: grande cisterna di epoca imperiale romana, è una monumentale opera idraulica interrata nell'Arce, con murature talmente robuste e imponenti da sorreggere case e veicoli soprastanti. La seconda più grande d'Italia, è visitabile dopo 22 secoli in cui era diventata un ammasso di detriti; detta anche Basilica sotterranea.
Teatro romano: di età Augustea I sec. a. C., nel seicento fu edificata una casa dove oggi vi sono abitazioni private. Secondo la leggenda popolare, è il luogo dove fu perpetrato il martirio, durante le feroci persecuzioni Cristiane, subite dal vescovo e poi Santo: Erasmo il 2 giugno 303. Nel periodo natalizio vi si allestisce un pittoresco presepe.
Tomba di Cicerone: è un mausoleo monumentale di età imperiale sulla vicina collina; un sepolcro più piccolo ritenuto la tomba della figlia: Tulliola. Però, mentre sappiamo che le spoglie di Cicerone giacciono a Roma, è noto che le spoglie della figlia, sono nel mausoleo a lei dedicato. La zona in cui si trova il mausoleo di Tulliola, prende il nome di Acervara da: Acerbam in quanto morì molto giovane e ara ad indicare il luogo effettivo.
Arricchiscono il territorio altri siti come: muro in opus reticulatum, esedra e struttura a uniciclo di probabile residenza aristocratica del I sec., d. C. Anfiteatro romano, I sec. d. C., di età Claudiana; fontana romana S. Remigio di epoca romana in buono stato di conservazione, l'acqua fuoriusciva da due mascheroni antropomorfi, raffiguranti il sole e la luna, di cui uno sono ancora visibili le tracce, come visibile è un tratto pavimentato in basalto dell'antica via Appia. Il monumento è unico nella penisola.
Criptoportici e villa romana del I sec., a. C., sotto la villa comunale, utilizzati come magazzini connessi con l'antistante peschiera (visibile nel pomeriggio con la bassa marea) fungeva da vivaio ittico, oggi usato per mostre ed esposizioni; quelle site sotto piazza Vittoria, presentano resti di decorazioni pittoriche sulle pareti.
Resti dell'acquedotto romano I sec., a. C. Resti romani. Villa di Mamurra. Due cisterne romane (la maggiore ha 36 colonne). Resti di ambienti termali e una piscina per allevamento ittico.

Aree Naturali
Parco Regionale Riviera di Ulisse; Oasi blu creata dal VVF con una vasca per le tartarughe e fauna varia tipica Tirrenica. Parco Regionale di Gianola e del monte Scauri. Parco Naturale dei monti Aurunci.
Maranola: è una cittadina nella frazione di Formia, sita nel Parco Naturale dei Monti Aurunci, lungo il sentiero che conduce alla cima, dove si erge una statua in bronzo del Redentore, troviamo l'eremo di S. Michele Arcangelo, una piccola Chiesa a 1220 metri s.l.m.; essa risale all'830, la facciata chiude una cavità naturale, costruita in stile neogotico, sormontata da un rosone aperto per dare luce alla Chiesa.
Sull'arco della porta accanto alla scritta: “Angelorum Principi” le date: 830 della fondazione e 5 agosto 1895 inaugurazione del nuovo Santuario, riportate anche su una lapide all'interno della Chiesa. L'area è ricca di acque sorgive, che viene raccolte nelle vasche in muratura.
Un racconto popolare che fu il Santo Arcangelo a scegliere dove voleva essere venerato, in quanto più volte cercarono di spostarlo in luogo più comodo, ma ritornava sempre al solito posto. L'effige nel 1888 subì un restauro dallo scultore Giuseppe Blasetti, modellata in piperno, è alta 94 cm. Con base di 42 cm. A lato. Raffigura un guerriero con una tunica: con il braccio sinistro sostiene il mantello e con il destro, sottomette il diavolo ai suoi piedi.
La cittadina si presenta con un centro storico tipicamente medievale con la Chiesa S. Maria dei Martiri, al suo interno decorazioni barocche, affreschi e un presepe del XVI sec., nonché un organo a canne del XVIII sec.;
Chiesa di S. Luca Evangelista: a navata unica decorata con stucchi e affreschi barocchi, nella cripta, affreschi raffigurante la Madonna del latte.
Museo nazionale di Formia nel settecentesco palazzo comunale, conserva tracce di affreschi e stucchi decorativi provenienti dalle varie ville marittime di cui ne restano poche vestigia.

Escursioni
Itri: a 9 km., grazioso e caratteristico paese diviso in due nuclei dal torrente Pontone. Vi nacque il famoso brigante patriota: “ fra diavolo” che lottò contro i Francesi tra il XVIII – XIX sec. Suggestivo è il castello medievale di cui restano ben conservate: il maschio e le mura perimetrali turrite.
Chiesa S. Michele Arcangelo: è l'edificio più antico di Itri a tre navate in stile arabo – normanno ha la caratteristica di avere il campanile quadrato, ornato da piatti in maiolica colorati; addossato alla Chiesa, in corrispondenza dell'entrata principale, si articola su quattro piani, dal portale di accesso alla Chiesa a due bifore e una trifora, con coronamento a cuspide. Al suo interno, un affresco del XV sec. E la statua lignea di S. Michele Arcangelo in una nicchia dell'altare maggiore.
Chiesa S. Maria maggiore: le prime notizie risalgono al 26 marzo 1363, quando fu ricordata in un testamento. Nel 1944 fu distrutta dai bombardamenti fatta eccezione del campanile duecentesco; la Chiesa fu ricostruita a tre navate; sul lato destro vi è la cappella del Crocifisso con altare in marmo intarsiato, nel cui paliotto sono scolpite le anime del Purgatorio, sopra il fastigio vi è raffigurata la Sacra Sindone, la volta è decorata a stucco con alcuni Angeli reggenti gli emblemi della passione. Alcuni sostengono che l'opera fu realizzata nel 1827 per volere del pontefice Leone XII, ma risale al XVI sec. Nell'altare della navata sinistra riposa il corpo di S. Costanzo Martire, i cui resti sono ricoperti da vesti ricamate. Nella Chiesa si conserva anche un busto argenteo della Madonna della Civita.
Madonna della civita: a 21 km., è un Santuario posto sul monte Fusco e vi si conserva un'effige miracolosa della Vergine. Sorse come cappella nel 1300 fu trasformata in Chiesa e poi in Santuario; comprende un complesso di edifici. Da notare il portico quattrocentesco della Chiesa.
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