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Ariano Irpino

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Scavi archeologici hanno portato alla luce insediamenti umani al neolitico inferiore dal VII millennio a. C., al 900 a. C., quando il sito fu abbandonato. I sanniti fondarono: Aequum Tuticum romanizzato nel 300 a. C., la città viene citata la prima volta da Cicerone.
La sua decadenza comincia con le invasioni barbariche nel IV sec.; nel 571 è sotto il dominio Longobardo e nell'anno mille viene eretto il castello. Passò ai normanni che nel giro di pochi anni cancellarono dall'Italia meridionale, Longobardi e bizantini.
Nel 1140 Ruggero II d'Altavilla detto il normanno, tenne nel castello il suo primo parlamento del Regno di Sicilia e da qui emanò le assisi di Ariano: la nuova costituzione del Regno. Dopo la casa di Svevia, passò ai d'Angiò a cui subentrarono gli Aragonesi. Dopo l'unità d'Italia, fu sede del circondario di Ariano di Puglia fino alla soppressione del 1926, nome che aveva acquisito nel 1868 e nel 1930, assunse il nome Ariano Irpino.
E' situato nell'Appennino Campano a cavallo tra Campania e Puglia, quasi equidistante tra il tirreno e l'adriatico.

Monumenti
Cattedrale: dedicata a S. Maria Assunta eretta nel X sec., su ruderi del tempio di Apollo, in stile romanico con facciata a capanna; interno a croce latina a tre navate sormontate da volte a crociera, con il transetto posto in posizione rialzata e termina nel presbiterio.
Nel corso dei secoli, ha subito: terremoti, saccheggi, distruzioni. Del 1736 è la struttura che oggi ammiriamo, l'interno coperto d'intonaco e stucco in stile barocco. In una turrita scultura argentea, in due ampolle di cristallo, tripartita, con decori di gigli di Francia, conserva due spine della corona di Cristo, che furono donate nel 1269 da Carlo I d'Angiò al vescovo della cittadina, in segno di riconoscenza per la fedeltà dimostrata.
La struttura inferiore ogivale, sostenuta da due Angeli e l'altorilievo dell'Ecce Homo; le spine: la più lunga misura: sei cm., l'altra: 5,5 cm., sono dure, di colore avorio e la punta nera ( a Carlo d'Angiò le furono donate dal fratello Luigi IX re di Francia detto il Santo).
Chiesa S. Michele Arcangelo: XI sec., rimaneggiata nel XVI sec., ricostruita nel 1742; il portale d'ingresso in pietra è del 1747, il suo interno arricchito da una statua lignea di S. Michele Arcangelo e il seggio vescovile stile tardo-Catalano del 1563.
Chiesetta S. Maria di Loreto: appena fuori dal centro storico, su di una rupe al di sotto del castello; quattrocentesca, eretta pochi anni dopo il famoso Santuario Mariano in provincia di Ancona a cui idealmente si collega.
Santuario di Vallelungo: a pochi km. Dal centro, sul luogo di apparizione Mariana che secondo la leggenda, nel bassi medioevo, la Madonna apparve ad una pastorella sordomuta. La Vergine guarì la bambina chiedendo di edificare una cappella sul luogo dell'apparizione. Da allora è ancora meta di pellegrinaggio; al suo interno una statua della Madonna risalente al XV sec.; nell'area contigua alla Chiesetta è stato realizzato un centro di riabilitazione psico-motorio per disabili.
Chiesa S. Pietro de Reclusis: ai piedi del centro storico, custodisce affreschi del cinquecento, a lato della costruzione si trova un Eremo in cui passò gli ultimi anni della sua vita terrena S. Ottone Frangipane (Roma 1040 – Ariano Irpino 23 marzo 1127 religioso – di una nobile famiglia baronale, determinò l'elezione di due papi: Onorio II e Innocenzo II, da cavaliere, fu messo in catene e per intercessione di S. Leonardo di Limoges, patrono dei carcerati, gli apparve nella notte e lo liberò; si recò in pellegrinaggio all'Abazia della SS. Trinità di Cava dei Tirreni (SA) e seguì la regola Benedettina; al monastero di Monte Vergine, conobbe S. Guglielmo da Vercelli e affinò la sua vocazione); patrono della città e della diocesi.
Chiesa S. Agostino: custodisce l'altare della consolazione del XVI sec., sovrastato da un arco in pietra grigia, di roseto adornato da fregi e sculture simboliche.
Chiesa S. Pietro: eretta nel 1549, si presenta con la facciata tardo – gotico, al suo interno un altare quattrocentesco.
Chiesa del Carmine: del XVII sec.;
Chiesa S. Giovanni Battista: eretta nel XVIII sec., si fregia di un portale del XIII sec.;
Chiesetta S. Andrea: del XV sec.;
Chiesa di S. Anna: al suo interno due altari seicenteschi.
Palazzo Anzani: XVII sec., adibito a sede del Museo archeologico.
Palazzo Forte: del XV sec., ospita il museo civico e il centro Europei degli studi Normanni.
Fontana Ponte Gonnella: voluta da Carlo III di Borbone nel 1757 e nel 1858 fu spostata, restaurata e abbellita per ordine di Ferdinando II.
Altre Chiese, Palazzi, fontane, monumenti arricchiscono la cittadina.
Castello normanno: sorge nella zona più alta e panoramica del territorio dell'XI sec., a forma trapezoidale, si presenta con i lati di dimensione diversa e torri disposte ai quattro angoli; ogni torre, è articolata al suo interno, con vani di varia dimensione, più grandi in basso e più piccoli in alto. Assedi, incuria e terremoti ne hanno accentuato il degrado dal XVI sec.; tanto che dall'ottocento, della costruzione originaria rimangono: torrioni, parte della cinta muraria e poche altre costruzioni, oggi, immerso nel verde della villa comunale.
Le torrette: alcune fortificazioni d'epoca medievale si trovano nel territorio, sono tre torri di avvistamento: Torre delle ciavole; torre li pizzi; torretta di camporeale; in epoca successiva furono usate come masserie poi abbandonate, ad eccezione di torre delle ciavole, che viene ancora utilizzata nell'ambito di una masseria.
Siti archeologici: sono presenti due siti archeologici a poca distanza l'uno dall'altro: il neolitico della starza e del centro romano di: Aequum Tuticum, molti reperti rinvenuti in loco, sono esposti al museo comunale.
Villa comunale: sita sul colle del castello e risale al 1876, si adagia su 10.000 mq. Ricoperta da una vegetazione lussureggiante, prati, fiori, arbusti e piante secolari, cedri del Libano, definito: il parco più bello dell'Irpinia e uno dei più apprezzati della Campania.

Eventi
Rievocazione storica del dono delle Sacre spine.
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