Mare
Palinuro
Secondo Virgilio, in queste acque affogò Palinuro, nocchiero di Enea e un rudere nei pressi del porto si vuole sia l'antico monumento che fu eretto i suo onore. Scavi degli anni '50 portarono alla luce una necropoli arcaica del VI sec. a.C. con inumazioni e arredi funerari molto interessanti, tra cui una moneta riproducente su di un lato l'iscrizione “PAL-MOL” (PAL sta per Palinuro, il promontorio e MOL sta per Molpa, l'insediamento) e sull'altro, l'effige di un cinghiale in corsa.
Non sono presenti tracce dell'epoca romana.
Con le scorrerie saracene e il declino della vicina Molpa, si ebbe l'incremento di Palinuro che coincise con l'occupazione normanna.
La città di Palinuro è conosciuta principalmente per la sua bellezza paesaggistica e naturalistica nonché per la presenza di grotte sia immerse che visitabili comodamente in barca.
La presenza di un porto e le spiagge di sabbia bianchissima, interrotte da scogliere selvagge con esemplari unici di flora, hanno fatto della cittadina una rinomata località di vacanza al mare.
Pur non presentando molti monumenti, il centro storico di Palinuro presenta una struttura medievale, caratterizzata da stretti vicoli, portici e palazzotti. Interessanti sono i ruderi del castello di Molpa e della Chiesa di S. Giuliano risalente al XII sec.; la parrocchiale dedicata a S. Maria di Loreto e un'altra piccola chiesa, quella di S. Antonio al Porto nei cui pressi un obelisco ricorda i moti Cilentani del 1818.
Per la sua autenticità medievale, va ricordata una donazione fatta nel 1086 da Ruggero Sanseverino al Monastero di Santa Maria di Centola, mentre si trova ancora la citazione “Monasterium Sanctae Mariae de Centula” nelle “Rationes Decimarum Italiae” relative agli anni 1308-1310.
Monumenti e Luoghi di Interesse
Fontana del '700: costruita in un orto gentilizio, è un bell'esempio di architettura rurale; di forma rettangolare con tre propaggini che sporgono a forma di petali simmetrici, vi sono disegnati tralci di vite sui pilastri laterali e, nonostante sia abbandonata, conserva una caratteristica pittura a pastello;
Antiquarium: si trova in località Ficocella a picco sul mare; espone reperti archeologici risalenti a 6000 anni fa, corredi della necropoli di età arcaica, ceramiche tipiche del Vallo di Diano e altro;
Grotta Azzurra: è quella più vicina, sita tra il porto e il promontorio, e presenta formazioni stalattitiche; attraverso un foro nella parete esterna, penetrano i raggi del sole colorando la grotta di azzurro; poco più avanti oltrepassate altre grotte, s'incontra, a picco sul mare, un arco naturale chiamato Archetiello, la cui spiaggia e l'arco sono stati protagonisti come location di alcuni film, tra cui “Gli argonauti due”, “ Ercole alla conquista di Atlantide” e “ Scontro tra Titani”.
Grotta delle Ossa: si trova nella marina di Molpa e presenta stalattiti e stalagmiti; è così chiamata perché vi furono rinvenute ossa di animali e oggetti di selce del periodo quaternario.
Escursioni
Velia: o Elea, sita nel comune di Marina di Ascea, è una ridente località di mare. É stata fondata dai Focesi provenienti dall'Anatolia intorno al 540 a.C. per sfuggire alla incursioni persiane; resistette ai Lucani che cercarono di dominare il territorio, dando impulso a traffici marittimi e mantenendo vive le proprie radici e la lingua greca. Alleata di Roma, divenne municipio nell'88 a.C. Sono noti gli Scavi, dove sono visibili resti di mura, torri difensive erette tra il V e IV sec. a.C. e resti di abitazioni; più avanti, dopo Porta Marina, si raggiunge un pozzo che ha restituito numerose offerte votive e alle Terme, con cisterna e pavimento a mosaico che raffigura animali marini. L'ultimo tratto di strada conduce alla Porta Arcaica del VI sec. a. C.; poco oltre si raggiunge la grandiosa Porta Rosa, esempio antichissimo e unico di porta greca ad arco voltato. Più avanti si estende l'Acropoli, con case del VI sec. a.C. e un Teatro del periodo ellenistico. Su di un tempio ionico del V sec. a. C., fu eretto un castello normanno con torre angioina del XII sec. d.C., dove sono raccolti materiali del museo di Velia; altre sezioni occupano la Cappella Palatina (lapidario con stele greche, romane e statue). Proseguendo lungo il viottolo in salita, si nota una cisterna del periodo romano, quindi, su di una terrazza, i resti di un recinto sacro e le basi di un portico: qui vi era un tempio sacro a Poseidon. Un'altra area sacra con il tempio e il portico ellenistico si trovano più avanti, lungo le mura; nella terrazza è visibile un grande altare;
Sanseverino: è un antico e suggestivo borgo, oggi abbandonato, posto in una posizione difficilmente accessibile, infatti sorge su uno stretto sperone roccioso con file di case disposte a lama.
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