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Montagna

Contursi Terme

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La sua storia documentata inizia nel XIV sec., che apparteneva ai Sanseverino; nel 1348 Luigi II d'Angiò Durazzo, espropriandola, la donò agli Origlia e nel 1448 tornò ai Sanseverino, a questi successero altri feudatari. Dal 1811 al 1860 è stato capoluogo dell'omonimo circondario, appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle due Sicilie; dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia, è stato capoluogo dell'omonimo Mandamento appartenente al Circondario di Campagna.
Il centro storico, conserva uno dei suoi antichi ingressi: la porta “scala longa”, addossata a una struttura architettonica a forma di torre.

Monumenti
Chiesa Bambino Gesù: eretta nel 1600, conserva una statuetta del bambino Gesù di pregevole fattura, sia nelle proporzioni anatomiche che per le vesti ricamate con filo d'oro, inoltre: la statua dell'Immacolata Concezione; S. Maria Addolorata e il magnifico organo settecentesco intagliato.
Chiesa S. Maria delle Grazie: ampliata nel 1656 con un altare dedicato a S. Filomena martire a devozione e ringraziamento dei numerosi miracoli durante la peste a lei attribuiti.
Chiesa S. Maria degli Angeli: certamente eretta precedentemente all'840 come dimostra una bolla datata 14 agosto 1846.
Chiesa Maria SS. Del Carmine: eretta su di una vecchia Chiesa il 16 ottobre 1873; il municipio di Contursi affidò al clero tutti gli averi della Chiesa, con l'obbligo di mantenere tutti gli arredi sacri.
Chiesa di S. Sofia: eretta nel 1338 e originariamente dedicata alla Santa, ma nel mese di giugno i fedeli vi si recano per la “tredicina“ un'antica tradizione legata al culto di S. Antonio.
Chiesa di S. Vito: venne eretta fuori dell'abitato per consentire ai pastori di partecipare alle funzioni religiose, fu consacrata il 12 febbraio 1714. Un'antica usanza recita che alla fine della Messa i pastori con il gregge facevano tre giri intorno alla Chiesa e l'animale che vi entrava restava proprietà del Santo.
Chiesa di S. Antonio al Ponte: sita sul fiume Sele in località Ponte Mefita; la lapide all'esterno recita: “A S. Antonio di Padova nel 1879 si consacra questa cappella a devozione del popolo e di Onofrio Parisi iniziatore per visione avutane a volte il figlio Francesco Memore P. 13 giugno 1815”. Il 13 giugno viene ancora portata in processione la statua del Santo dal centro del paese nella caratteristica via “Ghiai“.
Palazzo Arnone: quattrocentesco in pietra calcarea, acquistato dal comune nell'ottocento.
Villa Marolda: la sua fama è dovuta al fatto che nel 1937, accolse il principe Umberto di Savoia; l'interno abbonda di archi, colonne caratteristiche lungo le scale e al primo piano, la struttura a volta del soffitto a copertura delle stanze, che richiama lo stile barocco.
Castello Rosapepe: attuali proprietari; eretto nell'839 dal conte Orso per difendersi dalle scorribande normanne.
Terme: sorgenti solfuree, carboniche, alcaline, litiache, vengono impiegate a Bagni di Contursi; nelle terme: Capasso, Rosapepe, Cappetta, Forlenza, della quercia, assunte per bevanda, fanghi, inalazioni, irrigazioni sono utili per la cura delle malattie: artroreumatiche, cutanee, ginecologiche, apparato digerente.
Il centro turistico termale, era conosciuto già nel I sec. d. C., Plinio il Vecchio ( Gaius Plinius Secundus Como 23 – Stabiae 25 agosto 79 d. C., scrittore – Ammiraglio – naturalista romano morì tra le esalazioni sulfuree dell'eruzione del Vesuvio che distrusse: Stabiae – Ercolano – Pompei, mentre cercava di osservare il fenomeno vulcanico da vicino e per questo, riconosciuto anche come primo vulcanologo della storia) scriveva delle proprietà delle sue acque termali, a cui accennò anche Virgilio, Strabone e Silvio Italico.

Curiosità: le famiglie di Contursi hanno svolto un ruolo importante nella comprensione della “sindrome di Parkinson“; nel 1986 Larry Golbe, un medico dell'Università di medicina del “New Jersey“ si imbatte in una famiglia originaria di Contursi con sei casi di sindrome di Parkinson. Pochi mesi dopo trovò una seconda famiglia di, sempre di Contursi con diversi casi di sindrome di Parkinson; questo ha spinto il medico a collaborare con Giuseppe Dilorio dell'Università di Napoli per analizzare il “DNA“ degli abitanti di Contursi. Trovarono tre famiglie in Italia e tre negli Stati Uniti d'America discendenti da una singola coppia vissuta a Contursi tra il diciassettesimo e diciottesimo secolo. Dei 400 membri conosciuta come “Contursi Kindred” 61 erano affetti da sindrome di Parkinson; le indagini dimostrarono per la prima volta che detto morbo potrebbe essere ereditario.
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