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Collina

Nocera Inferiore

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Nocera Inferiore e Nocera Superiore fino al 1851 facevano parte di un unica antichissima città.
Di origine etrusca, Nocera Inferiore batté moneta nella fase sannitica e fu teatro di due storiche battaglie: quella che si svolse nel 552 sui Monti Lattari, nota come battaglia del Vesuvio, tra Narsete, generale dell'Impero Romano d'Oriente e Teia, re degli Ostrogoti; quella di Nocera, che fu una delle maggiori battaglie di Ruggero II di Sicilia, ed una delle sue due grandi sconfitte insieme a quella nella Battaglie di Rignano, entrambe subite per mano del conte Rainulfo di Alife.
La città fa parte del Parco Regionale dei Monti Lattari e Parco Regionale Bacino Idrografico del fiume Sarno. Il suo primo nome fu: Nuvkrinum Alfaternum nel periodo sannitico fino al 216 a.C.; poi fu chiamata Nuceria Alfaterna nel periodo romano, Nuceria Costantia fino al V sec., fino al 1266 Civitas Nuceria, durante il Regno di Napoli fino al 1435 Nuceria Christiamorum, fino al 1806 Nuceria Paganorum e, infine, dal 1851 Nocera Inferiore e Nocera Superiore.

Monumenti
Basilica Cattedrale di S. Prisco: è il duomo della città, edificato nel XIV sec. sui resti di un'abbazia benedettina sorta sulla precedente chiesa di S. Filippo in macerie, del IV sec. situata nei pressi della necropoli dell'antica Nuceria Alfaterna; al suo interno si ammirano raffinati affreschi e pitture ad olio dal 1400 al 1700. Il Campanile, innalzato nel 1433 e danneggiato da due eventi sismici, fu ricostruito nel XVIII sec.;
Basilica e Convento S. Antonio: domina l'omonima piazza con l'imponente scalinata che porta al porticato d'ingresso; dedicata ai SS. Francesco d'Assisi e Antonio da Padova, fu costruita nel 1265, restaurata nel 1500 e ampliata nel Settecento con l'aggiunta di cappelle dedicate a S. Antonio da Padova e all'Immacolata Concezione; al 1500 risale il campanile che sorge su una preesistente torre campanaria, poiché la campana grande di 935 kg reca come data di prima fusione il 1368; Bonaventura da Potenza, proclamato beato, (al secolo Antonio Carlo Gerardo Lavagna) entrò come novizio nel convento nel 1666 a 15 anni e vi tornò, anni dopo, come responsabile dei novizi; nella Pinacoteca vi è un olio su tela, di autore ignoto, raffigurante il beato nella sua cella. Con la soppressione dei complessi religiosi del 1808, il convento fu destinato a caserma per i soldati, poi a dimora dei senza tetto e nel 1951 fu nuovamente occupato dai frati. Dal 1829 al 1831 la Chiesa fu interessata da importanti lavori di restauro e il pavimento subì un rialzo di 79 cm, per cui il portone in legno del 1546 si trova più in alto rispetto all'imposta dell'arco gotico d'ingresso. Al suo interno, è interessante una statua raffigurante S. Sebastiano di Giovanni da Nola del 1514; il polo culturale ospita il Museo dell'Agro N Sarnese, la Pinacoteca e una ricchissima Biblioteca;
Monastero di S. Anna: fu fondato nel 1282; si accede al complesso da una breve stradina in salita che conserva l'antico basolato, le alte mura che chiudono il giardino e gli edifici della grande insula ecclesiastica. Nel 1685 fu restaurato e le originali volute gotiche furono sostituite in gusto barocco; al suo interno sono visibili opere e tele dal 1300 al 1700;
Chiesa di S. Angelo in Grotta: risale al 1080. Nel 2010 furono aperti dei lavori per costruire un ristorante nell'edificio, poi furono sospesi per la presenza di opere d'arte. Oggi ospita un ristorante;
Chiesa di S. Matteo: fu menzionata per la prima volta nel gennaio 985 in un documento conservato nell'Abbazia di Monte Vergine; in essa il 20 settembre del 1614 venne celebrato il matrimonio del duca di Nocera Francesco Maria Carafa e Anna Pignatelli mentre il 2 ottobre 1655 fu celebrato il matrimonio di Angelo Solimena e Marta Resigniano. La facciata risale ad una risistemazione rinascimentale del XVI sec. La chiesa ebbe restauri nell'800 e 900 e fu danneggiata dal terremoto dell'Irpinia del 1980; dal 2000 è riaperta al culto;
Chiesa e Convento di S. Giovanni in Parco: esisteva già nel 955 e venne in possesso dei Benedettini Verginiani, l'ordine del santuario di Monte Vergine fondato in Avellino nel XII sec.; la Chiesa nel 1815 ospitò Gioacchino Murat fuggiasco; dopo il crollo della facciata, si conserva solo la parte presbiteriale, con i resti di un pavimento maiolicato del Settecento, due coretti in legno dorato e un affresco nella volta;
Monastero di S. Chiara: conserva ancora tracce del primitivo edificio trecentesco ma l'aspetto attuale deriva dalla ristrutturazione del 1796; nel XV sec. furono costruite le mura per proteggere la clausura delle suore; nella Chiesa si conserva un dipinto del 1680 di Angelo Solimena e nel coro, un immagine della Vergine che allatta del 1677, affreschi del Seicento sull'altare e al soffitto; durante i restauri nell'antico cellarium o refettorio è emerso un affresco del Quattrocento di autore ignoto, intorno al quale, è stata allestita una piccola sala museale con alcuni reperti più preziosi del convento e oli su tela del 1680, inoltre, calici, arredi sacri e una lettera autografa di S. Alfonso Maria dè Liguori;
Monastero di S. Andrea: fu costruito nel 1563 dal duca Alfonso Carafa e destinato ai frati cappuccini; al suo ingresso è collocata la bella ma deturpata tomba marmorea del duca, la cui moglie Giovanna Castriota Scanderberg disegnò il cappuccio dei cappuccini; al suo interno si conservano un coro ligneo settecentesco, dipinti e varie lastre tombali;
Chiesa del Corpo di Cristo: risale al 1565; la facciata preserva l'originario aspetto tardo cinquecentesco; al suo interno si notano quadri e tele del 1600-1700;
Santuario di S. Maria dei Miracoli: nel 1530 la piccola cappella fu trasformata in convento dal condottiero nocerino Giovanbattista Castaldo, in ossequio a un ex voto; oggi il santuario è accessibile dalla grande scalinata., illuminata da tre finestroni a tutto sesto; al suo interno sono custoditi epigrafi, sculture ed ex voto;
Palazzo Ducale: risalente al XVI sec., nel 1751 fu raso al suolo e rialzato, successivemente fu trasformato in caserma di cavalleria;
Palazzo Lanzara: (ex Castelrodrigo XVII sec.) ha un bel portale e interessanti finestre; caratteristica è la cappella di S. Sofia;
Palazzo e Torre Guerritore Broya: impreziosisce il centro cittadino con la sua mole ottocentesca;
Castello del Parco: eretto nel X sec., ha ospitato letterati, storici e un papa; oggi vi si svolgono manifestazioni musicali e teatrali;

Aree Naturali
Parco Regionale Bacino Idrografico del fiume Sarno: insiste sulla parte settentrionale del territorio comunale;
Parco Regionale Monti Lattari: interessa l'area meridionale della città, lungo le dorsali del Monte Albino;

Escursioni
Sarno(a 9 km): sorge sul luogo di un insediamento preromano di cui sono rimaste estese necropoli; a tre km si trovano un santuario preromano e un teatro del II sec. a.C. che conserva i sedili in tufo della cavea e la scena rimaneggiata in età imperiale. Poco oltre vi è il Santuario di S. Maria della Foce che nel convento ospita il Museo della Valle del Sarno, dove sono raccolti reperti del santuario preromano e oggetti rinvenuti nelle tombe del periodo sannitico (IV sec. a.C.); più avanti si ergono le arcate dell'acquedotto campano costruito dai Romani;
Nocera Superiore: nella frazione di S. Maria Maggiore si trova la chiesa costruita con materiali di spoglio intorno al VI sec., a pianta circolare absidata, delimitata da duplice giro di colonne differenti tra loro. La vasca battesimale è protetta da colonne che s'innalzano su un muro a decorazione marmorea.
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