Montagna
Avellino
Il nucleo originario fu Abellium città irpina nei pressi di Atripalda, fu conquistata da Roma durante le guerre sannitiche nel III sec. a. C., divenuta colonia romana, si arricchì di monumenti ma in seguito alle scorrerie dei Goti e dei Longobardi, (571) la popolazione fuggì sulle alture circostanti dove sorse la nuova Avellino. Il gastaldato del IX sec., divenne contea nel secolo successivo, dopo un breve dominio bizantino, fu devastata da Ottone I.
Con la conquista normanna del XII sec., la città fu al centro di contese tra il conte Rainulfo e Ruggero II, per l'investitura del ducato di Puglia. In seguito passò ai dell'Aquila; ai Paris; ai Sanseverino; ai del Balzo e nel 1418 ai Caracciolo. Risale a questo periodo la distruzione dell'abitato da parte degli Aragonesi.
Nel XVI sec., ebbe un momento di serenità e di benessere sotto Maria de Cardona, poi tornò fino al XIX sec. Ai Caracciolo che proseguirono lo sviluppo socio economico del principato.
Monumenti
Duomo: eretto nel XII sec., dedicato all'Assunta, si presenta in forme neoclassiche del rifacimento ottocentesco, restaurato dopo il terremoto del 1980, conserva un bellissimo altare maggiore, un tabernacolo ad opera di Giovanni da Nola nella cappella destra del presbiterio e un pregevole coro nell'abside dovuto a Clemente Tortelli, entrambe opere cinquecentesche; interessante la cripta in stile romanico composta da tre navate, con eleganti colonne di spoglio dai capitelli d'ordine diverso. La cripta è dello stesso periodo della Cattedrale.
Chiesa S. Maria del Rifugio: conosciuta come S. Anna, del 1712 a fianco del portale d'ingresso vi è il monumento ai caduti nel bombardamento del 1943, che proprio in quel luogo, vi furono più vittime.
Chiesa e convento S. Maria delle Grazie: eretta nel 1580, l'interno a due navate, conserva una pregevole pala d'altare in legno e vari affreschi.
Chiesa e conservatorio delle oblate: settecentesco, dedicata a Gesù Sacramentato, a navata unica e due altari laterali, il soffitto fu dipinto nel 1729 da Michele Ricciardi.
Chiesa S. Maria di Costantinopoli: del XVI sec., il soffitto affrescato fu distrutto dal terremoto del 1688, restaurata nel 1732 è dotata da una doppia scalinata con al centro l'accesso verso l'ipogeo.
Chiesa e convento S. Generoso: eretta nel 1751, contiene le reliquie di S. Generoso martire, la Chiesa è officiata la domenica, mentre il convento è sede della Polizia Municipale.
Chiesa SS. Trinità: piccola ma con arredi e opere d'arte di grande valore, come un'acquasantiera barocca del 1640, il soffitto dipinto da Michele Ricciardi e una tela di Angelo Solimena, firmata dallo stesso e datata 1672, è adibita a sala conferenza dell'Istituto di Scienze Religiose di Avellino.
Chiesa e convento S. Francesco Saverio: detta di S. Rita, eretta nel 1752 dedicata al SS nome di Maria e San Francesco Saverio, ma conosciuta come Chiesa di Santa Rita da Cascia, è meta di pellegrinaggio durante il periodo della novena e della festa in suo onore.
Chiesa e convento dei Liguorini: del settecento, sorta dopo una predicazione di S. Alfonso Maria de Liguori, fondatore della congregazione, il convento è dotato di una vasta raccolta di libri.
Chiesa e convento di S. Maria di Monserrato: del cinquecento, la Chiesa dedicata a S. Giovanni Battista e il monastero a S. Maria di Monserrato, un tempo apparteneva ai monaci di Monte Vergine, ora è retto dalle suore Stimmatine.
Chiesa SS. Rosario: del 1942 in stile gotico, dedicata alla Madonna del Rosario, retta da Padri Domenicani che risiedono nell'attiguo convento.
Torre dell'orologio: alta 36 metri, simbolo della città voluta dal principe Francesco Marino Caracciolo su progetto di Cosimo Fanzago XVII sec.;
Carcere Borbonico: del 1819, è stato attivo fino al 1987 poi sottoposto a restauro e riqualificazione, fino alla funzione attuale di principale polo museale della provincia; oggi i padiglioni sono occupati dal: Museo del Risorgimento; pinacoteca provinciale; lapidario provinciale all'aperto. La struttura ospita sale dedicate a mostre e attività culturali. E' sede degli uffici della Soprintendenza di Avellino, dell'Archivio di Stato e alcuni uffici della provincia di Avellino.
Casino del principe: residenza nobiliare in stile rinascimentale del 1591, della dinastia Caracciolo; in seguito a restauro, è stato adibito a centro espositivo, tra le mostre: Caravaggio; Leonardo da Vinci; Andrea Pazienza; Picasso.
Fontana Bellerofonte: XVII sec., conosciuta come:” fontana dei tre cannoli” per la sua conformazione, opera di Cosimo Fanzago sita nel centro storico.
Palazzo dei Concilii: del settecento, ha accolto il giovane Victor Hugo, in occasione del ricongiungimento con il padre (Colonnello Joseph Léopold Sigisbert Hugo) trasferitosi ad Avellino in seguito alla nomina a governatore militare della provincia nel 1808.
Casa della Gioventù Italiana: del Littorio, inaugurata nel 1937 sopravvissuta al terremoto del 1980, ristrutturata e adibita a sala cinematografica.
Castello: di epoca Longobarda del VI sec. d. C., ha subito diversi assedi nel corso dei secoli, è stato dimora di famiglie feudatarie di Avellino, ha ospitato gli imperatori del Sacro Romano Impero Lotario I, ed Enrico VI, i sovrani d'Angiò e d'Aragona. Fu qui che il 27 settembre 1130 l'antipapa Anacleto II, consegnò a Ruggero II la bolla che lo fece re d Sicilia, avviando la storia del regno dei Normanni in Sicilia e di casa Altavilla. Dal settecento è restato all'incuria più totale dopo anni di principesco splendore.
Aree Naturali
Parco Antonio Manganelli: inaugurato il 23 luglio 2010, è il polmone verde di Avellino, con i suoi 120.000 mq. Comprende vaste aeree verdi, piste ciclabili, anfiteatro all'aperto, giochi per bimbi, pista di jogging, campi da tennis, calcetto, rugby, pallavolo, palla a canestro, bocce.
Musei
Museo galleria: nazionale dei Selachoidei è un museo dedicato esclusivamente agli squali.
Museo d'Arte: con opere dell'ottocento e novecento, tra gli artisti: Guttuso; de Chirico; Treccani e altri.
Atripalda: cittadina confinante; con la sua Chiesa di S. Ippolito martire eretta nel 1174 come risulta dai primi documenti, fu elevata a collegiata nel 1598; l'aspetto architettonico è ottocentesco, interessante è il tabernacolo posto nella cappella del SS e l'altare in stile barocco.
Specus Martyrum: catacombe, vi furono traslate le spoglie di S. Sabino vescovo di Avellino del VI sec.; nel 1629 fu costruita una seconda scala di accesso alla grotta, sotto la Chiesa di origine paleocristiana, sempre in tale periodo le volte furono affrescate. Davanti all'altare maggiore, riposa S. Sabino dal cui sarcofago esce la “manna” (liquido similmente all'acqua pura) prodigio non costante dal 1588.
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