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Caserta

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Secondo versioni diverse la città ebbe origini sannite, romane o Longobarde; nel medio evo Casairta era compresa nel principato di Capua, dopo le dominazioni: normanna, Angioina e Aragonese nel 1750 passò ai Borbone che vi costruirono la loro splendida residenza dando all'abitato il nome di Villa reale.

Monumenti
Palazzo Reale: dall'immensa piazza formata da due emicicli ellittici s'innalza la maestosa costruzione chiamata: “la Versailles dei Borbone”, voluta da Carlo III di Borbone e realizzata da Luigi Vanvitelli nel settecento; 44.000 mq di superficie; prospetto lungo 250 metri; i fianchi 190 metri; 1200 stanze; 1790 finestre.
La costruzione di cinque piani, è disposta a scacchiera intorno a quattro cortili e immersa in un parco favoloso e spettacolare. La facciata con rivestimento a bugnato, sovrastata da un ordine composito superiore e avanza leggermente nella zona centrale, aperta dal portale e agli angoli estremi.
Il vestibolo con poderosi archi e statue, dal quale si diramano i passaggi ai quattro cortili; sulla destra, un sontuoso scalone a marmi colorati, con la statua gigantesca di Ercole, opera romana trasferita da Roma nel 1756. Ai lati due scalinate in marmo grigio, rosa e bianco portano al vestibolo ottagonale superiore rivestito di marmi policromi; sulla sinistra: la sala degli alabardieri; segue il salone delle guardie del corpo, coperto da stucchi, rilievi e affreschi.
La sala di Alessandro il grande, era l'anticamera degli appartamenti reali, conserva un affresco di Mariano Rossi nella volta; a sinistra, le quattro sale delle stagioni, affrescate e riccamente arredate; si passa alle stanze che furono occupate da Ferdinando II e dalla regina sua consorte.
La biblioteca di Maria Carolina, è costituita da due sale di lettura e tre di raccolta, vi si conservano più di 10.000 volumi. Si accede al piccolo teatro di corte, dove si ammirava un superbo presepe composto da 1200 figure scolpite da artisti in voga nel XVIII sec.; nelle sale che seguono, sono esposte pitture e opere di artisti Italiani e Olandesi.
Dopo la quadreria, dove sono effigiati i membri della dinastia dei Borbone: il museo Vanvitelliano che conserva disegni, modelli e altri lavori dell'artista. L'appartamento nuovo, a destra della sala di Alessandro, fu costruito nell'ottocento da Giuseppe Bonaparte e poi da Ferdinando I di Borbone; nella seconda sala, affreschi di vari autori. Bellissimo il pavimento a labirinto.
Sala del trono, compiuta da Gaetano Genovese nel 1845: lunga 33 metri; larga 13; alta 16 metri è ornata da stucchi dorati. Nella sala cel consiglio, vi è il famoso tavolo barocco con decorazioni in porcellana che Napoli donò a Francesco I quando sposò Maria Sofia.
Con la successiva anticamera di Francesco II, si entra nell'appartamento privato del re; la camera da letto con arredamento stile impero, in mogano e bronzo dorato. L'attiguo appartamento di Gioacchino Murat è composto da quattro sale, tra queste: camera da letto con mobili stile impero, pitture e uno stipo ricavato da un mosaico antico.
Nel vestibolo superiore è l'accesso alla cappella, con logge, colonne e tribuna reale. Il teatro è un piccolo gioiello architettonico, compiuto interamente dal Vanvitelli.
Parco: ricopre un'area di 120 ettari, in cui il gioco delle fontane, del verde e dei viali crea un magico paesaggio. Progettato dal Vanvitelli e trasformato dal figlio Carlo. Ci vollero 16 anni per realizzare l'impianto di alimentazione delle fontane; l'acquedotto lungo 41 km., rese necessaria la costruzione di tre viadotti, la perforazione di sei montagne e lo scavo di 20 pozzi.
Dalla reggia, un viale conduce alla fontana Margherita, che superato il ponte d'Ercole, la peschiera superiore, si raggiunge la cascata dei delfini, la quale precipita con tumultuosi getti d'acqua, dalla bocca di animali mostruosi posti in cima alla scogliera. Più avanti: la fontana di Eolo, costituita da un emiciclo porticato con 29 statue di venti, sono opere di: Salomone; Violani; Brunelli; Persico.
Le sei vasche poste a diversi livelli creano un gioco di cascate con la zampilliera finale. Oltre il prato, dove le acque formano numerose cascatelle, sorge la fontana di Venere e Adone. Una scala con statue di ninfe e cacciatori porta alla grande cascata, che precipita spettacolarmente per 80 metri nel verde.
I gruppi di Diana e Atteone, posti nel bacino, sono opera di: Persico; Brunelli e Solari. Due scale conducono alla grande grotta dalla quale sgorga l'acqua dell'acquedotto Carolino, su progetto di Luigi Vanvitelli.
Giardino inglese: opera del botanico Giovanni Andrea Graefer e Carlo Vanvitelli (1782): un insieme di alberi secolari, piante rare, specchi d'acqua, si estende per 25 ettari; ricco da angoli di grande bellezza con statue, laghetti, sculture pompeiane e tempietti.
La Reggia di Caserta, insieme al belvedere reale di S. Leucio e l'acquedotto Carolino, dal 1997, è inserita nel “ PATRIMONIO DELL'UMANITA' dall'UNESCO.

Escursioni
Belvedere S. Leucio: a tre km., voluto da Carlo di Borbone re di Napoli e Sicilia, fondato da Ferdinando IV che doveva essere una Fernandopoli, fu realizzato solo un fiorente setificio, composta da appartamenti reali, giardino all'Italiana e l'annesso museo della seta, dov'è possibile visitare macchinari del settecento con la quale si tesseva la seta, diventata famosa in tutto il mondo, tanto da arrivare ad arredare: la Casa Bianca; Buckingham Palace; Palazzo del Quirinale.
Arco Borbonico, la porta del belvedere: del 1600, caratterizzato da una fornice, scandito dal bugnato in travertino e sottolineato da due paraste; l'architrave è sormontato dallo stemma Borbonico, che troneggia con ai lati due leoni, opera dello scultore Brunelli.
Caserta vecchia: a 10 km., fondata dai Longobardi nell'ottavo secolo, conserva un suggestivo aspetto medievale, le strette vie con antichi edifici, portano al magnifico:
Duomo: dedicato a S. Michele Arcangelo, del XII sec., è un felice connubio di stile arabo – normanno e romanico. La facciata in tufo, con archetti incrociati; in basso si aprono tre portali. Campanile quadrato è impostato su di un arco per il passaggio della strada e mostra anch'esso la decorazione ad archetti incrociati, con bifore nei due ordini superiori e un piano ottagonale alla sommità, delimitato da quattro torrette circolari.
L'interno, tripartito da colonne romane differenti, termina con un'abside semi circolare, affiancata da due absidi minori; il pulpito riadattato nel XVII sec., con parti di precedenti amboni del 1200, decorati a mosaico, poggiante su colonne. Una Madonna trecentesca a fresco e la tomba di Giacomo Martono del XIV sec.; sul fianco destro della Cattedrale, la Chiesa dell'Annunziata, eretta nel XIII sec. Con portico del settecento e grazioso campanile.
In cima all'abitato, i ruderi del castello del IX sec.
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