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Egnazia

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Costituisce una zona archeologica di grande rilevanza, che si affaccia sul Mare Adriatico: qui sono le rovine dell'antica Gnathia.
Posta ai confini tra la Peucezia e la Messapia ed abitata fin dalla preistorica, nel V sec. a.C. Egnazia si sviluppò come importantissima città portuale, la cui floridezza é testimoniata dalla vasta produzione di ceramiche dipinte, dette appunto di Gnathia.
Fu un importante centro sotto il dominio romano, soprattutto dopo la costruzione della via Traiana. Si ritiene che il declino della città in età medievale sia avvenuto in seguito alla distruzione gotica del 545 d.C.

Monumenti
Città Antica: era chiusa su tre lati da una cinta muraria costituita da due cortine di grossi blocchi calcarei; il tratto meglio conservato raggiunge i 7 metri di altezza ed é quello verso il mare;
Acropoli: anch'essa era cinta di mura; sul terrazzamento vi sono le fondazioni di un tempio del IV sec. a. C. e resti dell'età imperiale; lungo la costa della riviera adriatica sono visibili notevoli resti del porto e, entrando nella vecchia città, salta agli occhi il basolato dell'antica via Traiana, con i resti di una fornace e di un ipogeo del IV sec. a. C.; tutt'intorno sono visibili avanzi di abitazioni tardo romane e la Basilica civile, d'età imperiale, a pianta rettangolare con colonnato, dove sono stati rinvenuti numerosi frammenti architettonici e il mosaico delle tre Grazie (custodito nel museo). Proseguendo s'incontra un portico del IV sec. a. C. con alcune botteghe e un Sacello delle Divinità Orientali, con un altare dove si trovano un'iscrizione latina e decorazioni scolpite;
Anfiteatro: molto rovinato e vicino al Foro, recuperato solo in parte, é una piazza trapezoidale con portici del I sec. a.C., pavimentata con lastre calcaree. Ad occidente, si aprono varie tabernae. Seguendo lungo la via Traiana vi sono le fondamenta della basilica episcopale del V sec. d.C.; poco più avanti é visibile un'altra basilica paleocristiana con abside;
Museo: collocato in un edificio moderno fuori dalle mura, comprende numerosi frammenti architettonici e mosaici; notevole é quello delle tre Grazie del II sec. d.C.; una mostra didattica illustra la storia e la topografia di Egnazia; il piano inferiore conduce ad un ipogeo messapico con porta monolitica e cella ornata da dipinti;
Necropoli Occidentale: é situata in un'area già in uso come cava di pietra: vi sono tombe antiche, risalenti al IV sec. a.C., dei tipi a fossa, per lo più riunite a gruppi, a camera e a semicamera, queste ultime spesso decorate. Nel I sec. d.C. si aggiunse una necropoli a incinerazione;
Basilica Episcopale: ritrovata negli anni 70 da Elena Lattanzi, si articola in tre navate; recenti scavi scoperto che nel V – VI sec. d. C., esisteva già una basilica precedente del IV – V sec. Arricchita con mosaici;
Basilica Quagliati: databile VI – VII sec. d. C., all'epoca era decaduta l'usanza di tenere fuori dalla Chiesa i catecumeni e manca il narcete; la struttura, ha dimensioni inferiori alla Basilica Episcopale;
Sull'acropoli, tra l'VIII – X sec. d. C. , fu edificato un imponente maschio che assunse le funzioni di un castello.
In epoca alto medievale, il borgo di Egnazia, si racchiude in questa zona.
Il periodo é politicamente complesso: il regno Lombardo con capitale a Benevento, fronteggia l'impero bizantino, mentre Bari é un emirato Arabo; a partire dall'883 d. C., Egnazia, si trova a 50 km. Da Bari, Taranto e Brindisi, all'epoca tutte islamiche.
Tradizionalmente, alle scorrerie dei Goti, é attribuito l'abbandono di Egnazia.
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