Dest. Relig.
Collina
Montagna
Oria
Fu un'importante città messapica. Hyria o Uria fu municipio romano e, per tutto il Medioevo, nodo strategico molto conteso; distrutta e devastata più volte, attorno all'anno mille vi fiorì una popolosa colonia ebraica; dal IX all'XI sec. fu sede episcopale e poi appartenne al Principato di Taranto. Fu in seguito dominio normanno, svevo, angioino e spagnolo.
Monumenti
Castello: fu costruito sul luogo dell'acropoli messapica, a dominio dell'abitato, da Federico II di Svevia nel 1233; nel corso del 1300 fu ampliato e terminato e, in seguito, rimaneggiato; ha il maschio quadrato poi ampliato dagli Angioini, che eressero le torri circolari del salto (ai cui piedi vi é la cripta del IX sec. che conteneva le reliquie dei S. Martiri, con tracce di affreschi bizantini sui muri e le cui cupole rappresentano il più antico esempio, nella religione cristiana, della copertura a tholos) e del cavaliere; tre torrioni delimitano il recinto triangolare merlato, che racchiude una vasta piazza d'armi. Ai piedi del castello si sviluppa un parco ricco di piante;
Frantoio Ipogeo: rappresenta le ultime tracce della civiltà rurale del XIV sec., utilizzato fino al XIX sec.; si possono visitare gli ambienti destinati a spremitura con le vasche di decantazione, stive, e tavolo da pranzo, a dormitori, a inghiottitoi di scarico, a stalla;
Porta degli Ebrei: conduce alla giudecca della comunità ebraica; dà accesso ad un quartiere medievale tortuoso costituito di piccole case, botteghe, balconcini nascosti. Al centro della volta campeggia uno scudo araldico in pietra, ai lati due stemmi più piccoli raffiguranti gli emblemi della città, al di sopra é posta la statua dell'Immacolata;
Ghetto Ebraico: qui vi si stabilì nel IX sec. una fiorente comunità che nell'XI sec. fu decimata dalla furia dei Saraceni. I fasti di quel fecondo periodo rivivono oggi in quell'intricato dedalo di vie che costituisce il ghetto, nel quale si ammirano ancora le case in stile giudaico;
Porta Manfredi: é detta anche Porta Lecce o degli Spagnoli poiché da qui quest'ultimi entrarono dopo un lungo assedio;
Basilica: sorge nel 1750 su una precedente chiesa del XIII sec.; la nuova cattedrale é in stile barocco e ha la facciata in carparo locale; nei recenti lavori di restauro, sono venuti alla luce la cripta dei vescovi (sotto il presbiterio), gli ossari e un vasto ipogeo dov'era presente un presepe permanente;
Cripta dell'Oratorio: fu eretta da Ferdinando I re di Napoli a ricordo duraturo per chi non fece più ritorno dalla guerra contro Maometto II; il salone ha la volta a botte e il pavimento in terra battuta, ai lati del salone sono visibili 22 nicchie per la collocazione in piedi, dopo la mummificazione, del corpo di chi avesse chiesto il processo; la mummificazione risale al XV sec.;
Chiesa di S. Domenico: risale al 1572; l'interno é a croce latina con pregevoli altari barocchi seicenteschi; sono presenti tele di valore come quella di S. Domenico; nel convento annesso si trova un bel chiostro;
Chiesa di S. Francesco di Paola: fu costruita nel 1580 con l'attiguo convento dei frati minimi paolotti. Attualmente si sviluppa sopra la cripta di S. Barsanofio, dove si conserva il sacello che dall'890 al 1170 conservò le reliquie del Patrono; é ubicata fuori dalle mura, vicino alla Porta degli Ebrei dove i vescovi indossano paramenti sacri prima di entrare nella città. Al suo interno si ammirano statue in pietra del XV sec. e pregevoli alto rilievi;
Cripta di S. Barsanofio: fu realizzata nel IX sec.; nell'aula grande, arredata solo da un sedile in pietra e decorata da alcuni affreschi, é stata rinvenuta una statua litica del Santo risalente al XIV sec.;
Chiesa di S. Giovanni Battista: fu eretta per volere della baronessa Filippa di Cosenza nel XIV sec. con annesso monastero; al suo interno vi vono numerose pitture murali medievali in pessimo stato. Nel 1912 il monastero fu demolito per fare spazio alla scuola elementare; la chiesa é oggi utilizzata come auditorium o come spazio espositivo;
Chiesa di S. Francesco d'Assisi: nel 1219, nei pressi della chiesa basiliana, fu fondato un cenobio dal Santo che faceva ritorno dalla Palestina; nel XV sec. chiesa e convento francescano vennero ricostruiti, per poi essere nuovamente rifatti nel XVIII sec.; all'interno si conservano le reliquie del beato Francesco di Durazzo e una pietà litica del XV sec.;
Chiesetta di S. Maria al Tempio: le sue notizie risalgono al 1542, in occasione di un matrimonio in essa celebrato; si ritiene che probabilmente fosse stata eretta dai Templari o costituisse la Sinagoga della ricca comunità ebraica;
Cripta di S. Mauro: fu fondata al di sotto dell'altare del Santuario di S. Antonio da Padova del 1055 da monaci basiliani officianti con rito greco; dimenticata, fu scoperta da un pastorello nel 1660; al suo interno, sia pure in pessime condizioni, sono visibili alcuni interessanti affreschi;
Cripta dei SS. Crisante e Daria: risale al IX sec. ed é situta nel castello con annessa chiesa; vi si accede per mezzo di una scalinata di 18 gradini che si trova nella Piazza d'Armi del castello svevo; Museo Archeologico Milizia: comprende una notevole raccolta di ceramiche del IV-III sec. a.C.
Escursioni
Santuario di S. Cosimo della Macchia (a 5 km): eretto su di una antica chiesa basiliana, é meta di numerosi pellegrinaggi; riveste notevole importanza perché vi risiedono numerose reliquie dei S. Medici; sorge vicino a un piccolo giardino zoologico.
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