Collina
Montagna
Castellana Grotte
Le prime notizie di un abitato sul territorio di Castellana Grotte risalgono all'epoca medievale, quando fu inglobata nei possedimenti di un convento benedettino e successivamente in quelli delle monache di Conversano (1267); dopo essere stata razziata nel 1300 dagli Ungari, la città fu dominio del Ducato barese e poi delle famiglie degli Orsini e degli Acquaviva.
Monumenti
Chiesa di S. Leone Magno: 1383, su di una esistente Chiesa romanica, a cui venne annessa una torre difensiva poi convertita in campanile;
Chiesa Maria SS. Della Vetrana: in origine era una piccola chiesa già documentata nel 1200 e 1300; fu costruita nel 1691 per volontà del popolo come ringraziamento dalla liberazione della peste del 1690; l'interno é arricchito da pregevoli stucchi decorativi; davanti all'immagine della Madonna della Vetrana, da più di tre secoli, arde una lampada ad olio;
Chiesa di S. Francesco d'Assisi: eretta nel XIV sec. con annesso convento (oggi sede comunale), presenta l'interno in pietra nuda e intonaco a calce, in stile tardo rinascimentale;
Chiesa del Caroseno: fu costruita nel XVI sec. e l'interno conserva l'aspetto originario, caratterizzato da navata unica con arcate a sesto acuto.
Escursioni
Grotte (a due km): costituiscono il più vasto e magnifico complesso speleologico tra quelli fino ad oggi scoperti in Italia. Presentano splendidi concrezioni calcaree dalle forme più svariate, dalle quali prendono il nome le numerose grotte. Le cavità, di origine carsica, si sono venute a formare in età molto antica, a causa dello scorrere di un fiume sotterraneo. Conosciute già nel XVIII sec., furono esplorate ed attrezzate per le escursioni turistiche a partire dal 1938; in una torre di 28 metri sono sistemati gli ascensori che, oltre alle scale, permettono di raggiungere in poco tempo la Grave, una vastissima caverna ampia metri 100 x 50 e alta 60 metri, con imponenti concrezioni denominati i Ciclopi. Nella sua parte terminale é posto il vero e proprio ingresso alle grotte, costituito da un lunghissimo corridoio che presenta improvvisi slarghi, voragini e qualche diramazione. Superata la grotta nera (così chiamata per il colore delle sue pareti), si entra nella vasta cavità dei Monumenti; qui le forme calcare assumono gruppi scultorei. Si passa poi nel corridoio dell'Angelo e nella grotta della civetta, dove é visibile una raffigurazione calcarea simile all'uccello; segue la piccola cappella del Presepe, in cui si trova la concrezione detta la Madonna delle Grotte. Si prosegue nel corridoio del Serpente da dove si dipartono diramazioni verso l'angolo incantato e, subito dopo, una paurosa voragine di 70 metri fuori dal percorso delle visite, due rami paralleli: il primo, superato l'imbocco del piccolo Paradiso, raggiunge la caverna dell'Altare, dove le stalagmiti di colore chiaro sembrano lunghe candele; il secondo attraversa la caverna della Fonte e raggiunge la grotta della Cascata di Alabastro. Entrambi si congiungono nella caverna del Precipizio, in cui un ponte permette di superare l'alta voragine con le pareti di colore rossastro. Segue un lunghissimo corridoio (450 metri) detto del Deserto che conduce nelle grotte nuove, ricche di splendide concrezioni dalle forme più svariate, di colore chiaro; in fondo si trova la magnifica caverna bianca, sicuramente una delle più belle e suggestive cavità del mondo.
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