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Isole Tremiti

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Le isole Tremiti sono un arcipelago del mare Adriatico, situato a 22 km a nord del promontorio del Gargano. Amministrativamente l'arcipelago costituisce il secondo comune meno popoloso della provincia di Foggia (il primo é Celle di S. Vito, il cui toponimo é da ricondurre al XIII sec. alla presenza di un monastero utilizzato come residenza estiva dai monaci benedettini del convento di S. Nicola e dal piccolo santuario dedicato a S. Vito, sito sull'omonimo monte che sovrasta il paese).
L'arcipelago fa parte del Parco Nazionale del Gargano e dal 1989 una porzione del suo territorio é Riserva naturale marina Isole Tremiti. E' inoltre uno dei centri turistici più importanti della regione; e per la qualità delle acque del mare é stato insignito più volte della Bandiera Blu.
L'arcipelago é composto da sei isole:
- San Nicola, sede comunale, dove si trovano i principali monumenti dell'arcipelago;
- San Domino, la più grande e la più popolata, su cui sorgono le principali strutture turistiche grazie alla presenza dell'unica spiaggia sabbiosa dell'arcipelago;
- Capraia (detta anche Caprara), la seconda per grandezza ma é disabitata;
- Pianosa, un pianoro roccioso ma anch'essa disabitata;
- Cretaccio, un grande scoglio argilloso a breve distanza da S. Domino e S. Nicola;
- La Vecchia, uno scoglio più piccolo del Cretaccio e prossimo a questo;
Abitate già in antichità (IV-III sec. a.C.), le isole furono soprattutto un luogo di confino. L'imperatore Augusto vi mando in esilio la nipote Giulia che vi morì dopo 20 anni di soggiorno forzato; nel 780 Carlo Magno vi esiliò Paolo Diacono (monaco, storico, poeta e scrittore longobardo) che riuscì a fuggire.
Il primo centro religioso costituito dall'abbazia di Santa Maria a Mare, sull'isola di San Nicola, fu edificato nel IX sec. ad opera dei benedettini come dipendenza diretta dell'Abbazia di Montecassino; il massimo splendore, i possedimenti e le ricchezze portarono alla riedificazione, da parte dell'abate Alderico, della chiesa con consacrazione nel 1045.
La magnificenza di questo periodo é testimoniata dalla presenza di ospiti illustri, tra i quali Federico di Lorena (futuro papa Stefano IX) e Dauferio Epifani (successivamente papa Vittore III); nel XIII sec. l'abbazia fu svincolata da quella di Montecassino ed aveva possedimenti in terraferma, da Biferno a Trani.
Nel 1334 l'abbazia fu depredata dal corsaro dalmata della città di Almissa che con la sua flotta i trucidarono i monaci mettendo fine alla presenza cistercense sull'arcipelago. Nel 1442 una piccola comunità di canonici regolari si trasferì sull'isola per ripopolarla.
Nel 1783 Ferdinando IV di Napoli soppresse l'abbazia e vi fece insediare molti pescatori, dando luogo alla seconda ripopolazione delle Tremiti.
In epoca fascista l'arcipelago continuò ad essere luogo di confino, ospitando tra altri il futuro Presidente della Repubblica Italiana, Sandro Pertini e Amerigo Dumini.

Monumenti
Abbazia di Santa Maria a Mare: fu eretta nell'XI sec.; sulla facciata é un ricco portale scolpito, eseguito da maestranze dalmate; l'interno conserva resti del mosaico pavimentale, un Crocifisso duecentesco dipinto e un pregevole polittico del XV sec. raffigurante “l'Assunzione”.
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