Dest. Relig.
Collina
Loreto
La citta' di Loreto, famosa per essere la sede della Basilica della 'Santa Casa', e' uno dei piu' importanti e antichi luoghi di pellegrinaggio mariano del mondo cattolico. Il nucleo urbano si e' sviluppato intorno alla basilica, che ospita la reliquia della Santa Casa di Nazaret dove, secondo la tradizione, la Vergine Maria nacque, visse e ricevette l'annuncio della nascita miracolosa di Gesu'.
Nel 1291 Nazaret e tutta la Palestina erano dominio dei Turchi Selgiudichi, un popolo residente in Persia e di fede musulmana sunnita, che governava parte dell'Asia centrale, del Vicino e medio Oriente dall'XI al XIV sec. Secondo la tradizione, alcuni Angeli prelevarono la casa e, portandola in volo, il 10 maggio 1291 la lasciarono a Tersatto (oggi identificato in un rione della citta' di Fiume).
Furono dei boscaioli a trovare la piccola dimora pero', poiche' i pellegrini erano spesso preda di ladri e malfattori, dopo due anni e sette mesi gli Angeli ripresero la Santa Casa e la posarono sul luogo dove oggi sorge la Chiesa di S. Maria Liberatrice di Posadora, il cui nome la tradizione fa derivare proprio da questo evento: 'posa-et-ora' (fermati e prega).
La Santa Casa resto' in quel luogo nove mesi, poi gli Angeli la sollevarono nuovamente e la posero nei pressi di Porto Recanati, in localita' Banderuola. Questa volta furono dei pastori a vedere una luce abbagliante uscire dalle nubi e, dietro la luce, la Casa. Poiche' il luogo era troppo vicino al mare e, di conseguenza, esposto alle incursioni turche e frequentato da malfattori che derubavano i pellegrini, otto mesi piu' tardi la Santa Casa fu di nuovo spostata dagli Angeli sul monte Prodo (ove poi nacque la cittadina di Loreto), su un terreno di proprieta' dei conti Stefano e Simone Rinaldi di Antici. Quest'ultimi ben presto iniziarono a trarre profitti dai continui pellegrinaggi che giungevano sul luogo, al punto da presentare una petizione al Papa per acquisirne la proprieta'.
Di nuovo gli Angeli sollevarono in volo la Santa Casa e la posarono alla fine del 1296 al centro della strada che da Recanati va al suo porto e, dunque, in luogo pubblico; essendo situato sulla cima di una collina ricca di lauri, dal latino laurus, il luogo si chiamo' 'Lauretum' e quindi Loreto.
Il viaggio della casa di Nazaret verso Loreto e' detto 'traslazione della Santa Casa'; nelle Marche e' viva la tradizione di accendere grandi fuochi nella notte tra il 9 e il 10 dicembre (festa della Venuta) per 'rischiarare il cammino della Santa Casa'.
Nel 1617 grazie all'iniziativa di un frate cappuccino anconetano, Fra Tommaso, l'usanza si diffuse in tutta la regione delle Marche.
Studi e analisi scientifiche hanno attestato l'originalita' costruttiva dell'edificio e la sua provenienza dall'Oriente (dalla Palestina) per stile architettonico, materiali di costruzione, tipici all'epoca in Terrasanta.
L'arrivo dell'importante reliquia contribui' immediatamente a fare di Loreto un'importante meta di pellegrinaggio del mondo cattolico. La prima citazione riguardante Loreto risale al 1315 dove si accenna a un rustico sacello visitato da devoti fedeli. Il piccolo borgo che comincio' ad ingrandirsi fu chiamato Villa Loreti. Insieme ai devoti arrivarono anche i malfattori, cosi' nel XIV sec. ebbe inizio la fortificazione di un quadrilatero, costituito da 4 torri angolari, sorvegliato giorno e notte da guardie. Nel 1468 iniziarono a svolgersi grandi lavori attorno alla Basilica, per dotarla di imponenti muraglioni che le danno ancora oggi l'aspetto di una fortezza.
Nel 1518 il sultano turco, Selim I, detto il crudele, riusci' ad entrare nel castello di Porto Recanati e a depredarlo; questo evento spinse il papa Leone X ad ordinare la costruzione di una nuova cinta muraria a Loreto. Papa Gregorio XIII concesse indulgenze plenarie ai fedeli che avessero visitato il Santuario e papa Sisto V nel 1586 elevo' il borgo a citta', che vide aumentare la popolazione e il numero dei pellegrini.
Il 23 giugno 1796 papa Pio VI fu costretto da Napoleone a firmare l'Armistizio di Bologna, con cui si permetteva l'occupazione francese di Ancona (oltre Bologna e Ferrara) e, quindi, anche di Loreto fino al 1860 quando vif fu l'unificazione al Regno d'Italia.
Nel 1921 nel Sacello della Santa Casa scoppio' un incendio che inceneri' la scultura della Madonna Nera. Quest'ultima venne subito rifatta per volere di papa Pio XI, utilizzando il legno di cedro del Libano proveniente dai Giardini Vaticani, modellata da Enrico Quattrini, eseguita e dipinta da Leopoldo Celani. Nel 1922 il papa la incorono' nella Basilica di S. Pietro in Vaticano e la fece trasportare solennemente a Loreto, dove si trova tutt'ora.
Monumenti
Piazza della Madonna: e' la monumentale piazza su cui prospettano la facciata del Santuario, il Palazzo Apostolico e il Palazzo Illirico; nel mezzo sorge la, seicentesca, Fontana della Madonna.
Santuario della Santa Casa: la fastosa costruzione ebbe inizio nel XV sec. in uno stile che gia' anticipava il Rinascimento, pur mantenendo la struttura gotica. La cupola fu costruita alla fine del 1400 da Giuliano da Sangallo; il Bramante, attorno al 1500, aggiunse i piloni di rinforzo, le 12 cappelle laterali e disegno' la facciata.
Nel XVIII sec. il Vanvitelli eresse il campanile. Sulla facciata in pietra d'Istria, aperta da tre stupende porte di bronzo, interamente scolpite a bassorilievi, si trova la statua cinquecentesca di Sisto V. L'interno gotico e' a croce latina; in fondo alla navata centrale, sotto la cupola e' la Santa Casa, che presenta il rivestimento in marmo disegnato dal Bramante, riccamente decorato da statue e bassorilievi.
Attraverso una delle 4 porte di bronzo si accede all'interno, spoglio, con resti di affreschi e lampade accese che pendono dalla volta. In fondo alla navata destra e' la Sagrestia di S. Marco, con un bel portale rinascimentale intarsiato. l'interno ottagonale e' interamente affrescato con opere di Melozzo da Forli' del 1477.
Nella Sagrestia di S. Giovanni, dopo il transetto di destra, sono esposti affreschi di Luca Signorelli del 1479. La Cappella centrale dell'abside, detta Cappella Tedesca, ha un coro ligneo gotico e un ciclo di affreschi di Ludovico Seitz (1892-1908).
Nella Cappella del Crocifisso, sull'altare, vi e' un bel crocifisso in legno del XVII sec., opera di Innocenzo da Petralia. Sulla sinistra della Chiesa, verso il porticato del Palazzo Apostolico, e' la sala Pio XI, seguita dalla Sala del Pomarancio, costruita nel 1600 e interamente affrescata tra il 1605 e il 1610 dal pittore romano.
Palazzo Apostolico: fu progettato dal Bramante e continuato da Antonio da Sangallo il Giovane e da altri architetti dell'epoca; ospita oltre alla Pinacoteca, l'Archivio storico della Santa Casa, con documenti storici molto antichi.
Pinacoteca: comprende 12 sale con dipinti, arazzi, mobili e ceramiche. In particolare nella terza sala sono i dipinti di Lorenzo Lotto, tra cui l'ultima opera del pittore la 'Presentazione al Tempio'.
Palazzo del Comune: costruito in laterizio, presenta la Torre Civica leggermente inclinata, eretta nel XVII sec. La merlatura venne aggiunta nel 1887.
Acquedotto degli Archi: fu voluto da papa Paolo V con il capitolato del 2 dicembre 1606.
Mura e Porte cittadine: risalgono al XIV sec. per difendere la citta' dopo le incursioni turche.
Piazza e Fontana dei Galli: Piazza Leopardi o Piazza dei Galli si apre davanti alla cinquecentesca Porta Romana.
Cimitero Polacco: si trova di fronte alla Porta Marina, percorrendo la Scala Santa. e' il luogo di sepoltura di 1080 soldati polacchi caduti nella seconda guerra mondiale.
Museo Storico Aeronautico: raccoglie centinaia di divise militari dell'aeronautica, con alcuni pezzi unici.
Escursioni
Castelfidardo (a circa 7 km): e' un centro agricolo e industriale che sorge su un colle oltre il Musone, famoso per le fabbriche di fisarmoniche, pianole e organi. Fu teatro della storica battaglia tra i Piemontesi e le truppe Pontificie nel 1860, in ricordo della quale fu eretto il Monumento della Battaglia, colossale opera in bronzo di Vito Pardo. Poco oltre e' l'ossario, una colonna con i nomi dei caduti.
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