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Olbia

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Frammenti di ceramiche rinvenute nel circondario, la fanno risalire al neolitico medio (4000 – 3500 aC); alcune figure umane schematizzate risalgono al 2700 – 2500 aC mentre, risale all'età del bronzo antico (1800 – 1600 aC) la tomba dei giganti ubicata sul monte "de s'Abe".
Nuraghi e pozzi sacri (costruzioni sotterranee di interesse storico e antropologico realizzate dall'uomo per la raccolta e il culto delle acque) arricchiscono la zona.
Dal VI sec aC, fu frequentata dai greci e precedentemente dai Fenici.
Nel 238 a.C. fu conquistata dai Romani.
Nel 304 dC, sotto il Regno di Diocleziano, è attestato il martirio di S. Simplicio, trafitto da una lancia e morto dopo tre giorni d'agonia insieme ai suoi tre compagni: Rosolo, Diocleziano e Fiorenzo.
Con la fine dell'Impero Romano d'Occidente, la città cadde in mano ai Vandali con il nome di "Phausiana".
Dall'VIII al XII sec, gli Arabi ne tentano la conquista, attratti dalle miniere d'argento; è proprio in questo periodo che la Sardegna si separa dall'Impero bizantino, dividendosi in quattro Giudicati: Cagliari, Torres, Arborea e Gallura.
Nel 1296 subentrò la Repubblica di Pisa e, nel 1323 arrivarono gli Aragonesi istituendo il regime feudale.
Nel 1553, a causa della malaria e scorrerie piratesche ottomane, vi fu una decadenza della città che si riprese con l'avvento dei Savoia e ancor più, dopo la I guerra mondiale, divenendo scalo principale della Sardegna.

Monumenti
- Basilica di S. Simplicio: uno dei più insigni monumenti Romanici dell'Isola;
- Chiesa di S. Paolo: stile barocco con l'alto campanile e cupola maiolicata, gradevoli affreschi al suo interno.

Nel centro storico sono ubicati palazzi del 900 in stile liberty.
Nei d'intorni di Olbia vi sono ruderi del castello di Pedres e il castello Sa Paulazza.

Siti Archeologici di età prenuragica nella frazione di Berchiddeddu e contrada de Oddastru e località Chinzana;

Escursioni
Isola di Tavolara: Sita davanti a Golfo degli Aranci, è uno scoglio dalla singolare conformazione mitologica che si propone a rappresentare la nave dei Feaci, pietrificata da Poseidone, con il timone verso il mare aperto, rea di aver riportato Ulisse in patria.
Golfo Aranci: La presenza di un pozzo sacro detto "Milis" e reperti subacquei del III sec aC dimostrano che era già frequentata nel periodo nuragico. E' un luogo di attracco per le navi e di villeggiatura; porta di accesso al cuore della Costa Smeralda.
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