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Montagna

Tempio Pausania

Manifestazioni

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Testimonianze di strumenti in Selce e ossidiana, risalenti al neolitico e contenitori ceramici dell'eneolitico ci dicono che era popolata in epoca remota.
Il primo nucleo risale all'epoca Romana, in seguito fu capitale del Giudicato di Gallura e ampliata nel XVIII – XIX sec. La denominazione 'Pausania' venne aggiunta a fine ottocento.

Monumenti
Cattedrale: eretta nel XV sec. Di quel periodo restano il campanile e il portale; venne realizzata in conci di granito e nella facciata prncipale si aprono un portale strombato con arco a tutto sesto e due finestre. E' stata ricostruita nel 1900 presentandosi a navata unica con quattro cappelle laterali; l'area presbiteriale è sopraelevata e cinta da una balaustra marmorea con interessanti arredi marmorei dell'ottocento e in stile barocco-genovese tra cui: l'altare maggiore, il pulpito, il fonte battesimale e alcune statue. In contro-facciata vi è l'organo a canne.
Chiesa di S. Croce: del 1200 in stile medievale sorge accanto alla Cattedrale di S. Pietro con la quale condivide la torre campanaria. Durante un restauro venne alla luce su di una roccia affiorante la lettera greca 'Y' (gamma) la quale porta a ritenere l'edificio più antico della Cattedrale. Si presenta con volta a botte in mattoni dell'ottocento.
Oratorio del S. Rosario: trecentesca con facciata gotico-Aragonese in granito e altare ligneo al suo interno; eretto sul luogo di un antico tempio pagano e poi romano, il quale ha probabilmente dato nome alla cittadina 'templum'. Sulla facciata due statuette hanno sostituito le originali raffigurazioni di Castore e Polluce risalenti al periodo romano.
Chiesa di S. Francesco: risalente al 1543 con impianto rinascimentale la quale risulta come la più antica testimonianza in Sardegna; si presenta a navata unica con volta a botte e quattro cappelle per lato. L'annesso convento dei frati minori osservanti venne convertito prima in carcere, poi parzialmente demolito, in seguito ospedale e in ultimo scuola; nella sua area vi venivano sepolti i nobili di Tempio tra cui 'don Gavino Pes' – presbitero e poeta Italiano Tempio Pausania 31 luglio 1724 – 24 ottobre 1795 -.
Chiesa di S. Antonio da Padova: come riportato da una lapide vicino l'altare venne eretta 'propiis expensis' da Andrea Serafino Pes Garruccio nel 1657 e ampliata nel 1788.
Oratorio del Purgatorio: risalente al 1679 da un potente del luogo 'Gavino Misorro' su imposizione del papa in cambio del perdono per l'uccisione di 18 suoi nemici. Le sue iniziali sono impresse nell'acquasantiera mentre la data di costruzione è incisa nell'architrave del portale d'ingresso. La Chiesa conserva una grande tela attribuita al pittore marchigiano 'Giuseppe Ghezzi' il quale visse tra il 1634 e il 1721.
Antico seminario Pes di Villamarina il quale fu la prima residenza nobiliare dei marchesi di Villamarina 'Pes', ceduta alla diocesi divenne sede del vescovo e Seminario vescovile oggi è sede degli uffici della Curia vescovile e del 'Museum Templense'.
Palazzo Pes di Villamarina risalente al sec. XVII appartenne alla famiglia 'PES' e oggi sede degli uffici regionali e degli organi della Provincia 'Olbia-Tempio'.
Palazzo degli Scolopi: è un convento del sec. XVII, venne ampliato con corte porticata a crociera e sopraelevato tra gli anni 20 e 40 dell'ottocento oggi è sede della Biblioteca comunale.
Palazzo Pes: in via dei Nobili riposta sulla facciata lo stemma gentilizio della nobile famiglia.
Inoltre, nel centro storico, prevalentemente settecentesco, ad arricchirlo vi sono palazzi gentilizi; fontane e parchi del periodo medievale.
Palazzo municipale: risale al 1882 e realizzato sul logo dell'antico convento delle monache cappuccine.
Palazzo Sanguinetti: risale ai primi del novecento e presenta un elegante facciata neoclassica in granito; i soffitti presentano decorazioni con affreschi diMario Paglietti.
Stazione ferroviaria: del 1930 curata nei materiali di granito, mattone e intonaco con decorazioni di gusto decò; i dipinti nell'atrio e nella sala d'aspetto risalgono al 1931 ad opera di Giuseppe Biasi; nelle ex Officine Ferroviarie è allestito il Museo delle ferrovie con esposizione di locomotive a vapore.
Caserma Francesco Fadda: sorta nel 1913 come grande stabilimento per la lavorazione del sughero, chiusa poi nel 1924 e dal 1933 fu sede del 59° reggimento fanteria 'Calabria' oggi è prossimo a divenire sede della cittadella degli Uffici Finanziari.
Resti della residenza attribuita al giudice Nino Visconti di Gallura del 1200 e menzionato nel canto VIII della Divina Commedia, inglobato in un modesto fabbricato in via Nino di Gallura.
Carceri 'la Rotonda' risalenti al 1845 a pianta circolare con cortile interno, autore anche delle analoghe demolite vecchie carceri di Nuoro e del piano di ampliamento e abbellimento di Sassari.
Antico carcere: risalente al 1663 fatto erigere dal vicerè Condè d'Altamira venne demolito nel 1883 e venne adibito a mercato, oggi ospita l'Ufficio turistico comunale.
Sulla SS 103 che conduce a Palau si incontrano:
- il Nuraghe Maiori (Naracu Maiori) il quale si presenta a due coni con struttura granitica risalente al 1400 a. C. presentandouna tipologia mista tra l'impianto del Nuraghe a corridoio e di quelli a 'tholos' con corridoio centrale e camere binate.
- Nuraghe Polcu 'Naracu Polcu': è uno dei rari esempi di Nuraghe a 'tholos' in Gallura.
Monte Limbara: massiccio montuoso di natura granitica il cui nome potrebbe derivare da 'Limes Balares' data dai romani perchè costituiva linea di confine tra la Gallura e il Logudoro. Per molti anni sulla cima ha avuto sede una base di comunicazione 'NATO' , attualmente vi ha sede una base di telecomunicazioni dell'Aeronautica Militare e l'eliporto del servizio antincenti boschivo gestito dal Corpo Forestale e vigilanza ambientale della regione Sardegna, mentre nei pressi della punta Balistreri si trova la Chiesetta della Madonna della neve.
'Punta Balistreri' deve il suo nome ad un calzolaio di Tempio Pausania il quale dopo aver ucciso il rampollo di una nobile famiglia il quale violentò la figlia quindicenne, si diede alla macchia; venne ricercato per anni senza successo poichè protetto dalla montagna e da una rete di solidarietà, morì di vecchiaia e ciò ha dato spunto al romanzo storico 'Picco Balistreri' di Carlo Brundi.
La flora è composta da Erica da scope, corbezzolo, lentisco e fillirea. La fauna : cinghiale, volpe, donnola, gatto selvatico, lepre sarda, coniglio selvatico, daino e muflone. Tra gli uccelli vi è L'aquila reale, la poiana, il gheppio, l'astore, la civetta, l'assiolo, il corvo imperiale, la cornacchia e altri uccelli. Tra i rettili: la lucertola del Bedriaga, il gongilo, la biscia dal collare, la biscia viperina, la raganella sarda, il rospo smeraldino e la testudo marginata.
Una gran parte del territorio '6.681 ettari' è gedstito dall'agenzia 'Forestas' la quale vi ha realizzato una serie di percorsi escursionistici caratterizzati da denominazioni i quali richiamano le caratteristiche geografiche della zona. La via delle acque è un percorso di circa 30 km percorribile anche in auto e caratterizzato da fonti d'acqua lungo il tragitto. I Tafoni è un percorso di circa nove km. Tra rocce granitiche erose dagli agenti atmosferici dotato di numerose aree di sosta. La sommità attraversa un'area con numerose specie vegetali esotiche fino a raggiungere punta Balestrieri è un tragitto di 12 km. Il collegamento invece attraversa boschi e laghetti artificiali al servizio del complesso forestale. Percorso 'Attraversamento' si sviluppa in 10 km e si giunge ai laghetti con varie specie di uccelli acquatici e pesci. Animali e piante è un itinerario che porta al recinto di daini e mufloni destinati al ripopolamento dell'area e arrivare ad una caratteristica fonte.
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