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Caltagirone

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Famosa per la produzione della ceramica, attività sviluppatasi nei secoli, a partire dai tempi degli antichi greci.
Per oltre due millenni, fu roccaforte privilegiata per bizantini, arabi, genovesi e normanni.
Ricca di chiese, pregevoli palazzi e ville settecentesche.
Nel 2002, insieme a Val di Noto, il suo centro storico è stato insignito del titolo "Patrimonio dell'Umanità" da parte dell'UNESCO.
I primi insediamenti nel territorio risalgono alla preistoria. Scavi archeologici hanno portato alla luce resti di un villaggio neolitico.
Il nome "Caltagirone" è menzionato per la prima volta nel 1143, in un documento col quale, re Ruggero II concede ai Caltagironesi i feudi di judica e Santo Pietro, citata con il nome di "Caltageron".
Sono succedute molte dominazioni, dai greci ai romani, in seguito i normanni e gli Arabi; questi ultimi furono cacciati nel 1076. Nell'estate del 1091, il conte Ruggero dei normanni sconfisse i saraceni attribuendo l'intervento soprannaturale di S. Giacomo il maggiore, per averlo invocato in aiuto e per questo motivo, prescelse l'Apostolo a proprio patrono, in sostituzione di S. Nicolò di Mira.
Dopo il catastrofico terremoto del 1693, che rase al suolo Caltagirone ed altre 10 città, risorse con un volto barocco che ancora oggi, sostanzialmente conserva.

Chiese
- Duomo dell'ottocento;
- Chiesa del Gesù: del 1500 – nell'adiacente collegio dei gesuiti, trasformato nel palazzo degli studi, è degno di nota uno splendido rilievo greco del VI sec aC;
- Chiesa S. Maria del monte: custodisce la famosa "Madonna di Conadomini", opera bizantina del 1200. Ai piedi della chiesa si trova la lunghissima scala secentesca con 142 alzate, decorata con un differente motivo di piastrelle in ceramica.
- S. Giacomo: in posizione panoramica, fondazione normanna;

Monumenti
- Corte capitaniale del 1500, è tra le più belle architetture siciliane;

Musei
Museo civico: comprende una raccolta di materiale archeologico;
Museo della ceramica: raccoglie documentazione sulla ceramica siciliana dalla preistoria ai tempi nostri, formate da terrazze con riquadri maiolicati;
Museo etnologico siciliano: ospitato nella chiesa sconsacrata di S. Nicola, raccoglie testimonianze provenienti dalle zone rurali.
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