Collina
Mare
Portofino
Il borgo era già famoso all'epoca dei romani e secondo Plinio il Vecchio il suo nome era “Portus Delphini”. Fu prima possesso dell'Abbazia di S. Fruttuoso e dal 1414 legò le proprie vicende storiche a quelle della Repubblica di Genova. É una stazione climatico-balneare di importanza internazionale, ubicata in un piccolo golfo a ridosso del promontorio omonimo ed è circondata da uno scenario naturale di incomparabile bellezza.
Per la sua estensione amministrativa pari a 2,53 kmq è il territorio comunale più piccolo del territorio metropolitano e al 31.12.2015 la popolazione non superava i 500 abitanti. Fa parte del Parco Naturale Regionale di Portofino e compreso nell'Area naturale marina protetta Portofino. Il modo migliore per apprezzare le meraviglie del parco è quello di percorrere i suoi sentieri adeguatamente segnalati.
Monumenti
Chiesa di S. Martino: risale al sec. XII in stile romanico lombardo e dedicato a S. Martino di Tours; al suo interno sono custodite diverse opere pittoriche e scultoree come il gruppo ligneo dello scultore Anton Maria Maragliano raffigurante la Deposizione di Cristo; la tela di pittore sconosciuto raffigurante la Madonna del Rosario; un'Annunciazione del settecento e un dipinto di un pittore ligure del sec. XVI raffigurante i Santi Rocco, Sebastiano e Pantaleo.
Chiesa di S. Giorgio: risalente al 1154 come recita una lapide al suo interno in stile romanico; Custodisce le reliquie di S. Giorgio il Santo Patrono che i marinai di Portofino portarono reduci dalle Crociate.
Oratorio di Nostra Signora Assunta: del sec. XIV con il portale in ardesia risalente al rinascimento e sormontato da una lunetta del 1555 raffigurante un bassorilievo con la Madonna col bambino e circondata dai confratelli della locale confraternita. Al suo interno custodisce due grandi Crocifissi processionale: uno bianco e uno nero dal peso rispettivamente “105“ e “115“ kg. E vengono portati in processione durante la festa di S. Giorgio.
Eremo: o romitorio di S. Antonio di Niasca nell'omonima località e ubicato all'interno della villetta del Niasca, la quale è raggiungibile solo attraverso un sentiero boschivo; risale al sec. XIII è citato in un documento del 1318 e ampliato solo nel XIX. Dal 2010 è visitabile.
Castello Brown: o Castello di S. Giorgio. Durante alcuni scavi nella zona dove oggi sorge la fortezza, vennero rinvenute tracce di un'antica torre di epoca romana con la funzione di avvistamento e gli storici hanno datato II – III sec. Sulla struttura attuale le notizie sono del 1425 con altri proprietari con la Repubblica di Genova, il dominio Napoleonico, Regno di Sardegna e Regno d'Italia fino al 1867 quando venne dismessa e disarmata.
Lo stesso anno venne acquistata dal console del Regno Unito a Genova Sir Montague Yeats Brown il quale promosse lavori di ampliamento, innalzamento delle torri e l'antica piazza d'armi trasformata in giardino pensile. Gli ultimi proprietari inglesi dell'ex fortezza furono John e Jocelyn Baber, i quali durante la loro residenza raccolsero le notizie storiche ad oggi pervenute. Dal 1961 è di proprietà del comune di Portofino il quale lo utilizza come sede di esposizione culturale.
Batteria di Punta Chiappa: è il complesso difensivo della 202^ batteria costiera del Regio Esercito sul versante occidentale della penisola di Portofino della seconda guerra mondiale, con armamento: tre cannoni da 152/45; due cannoni antiaerei da 37 mm.
Aree naturali
Nel territorio di Portofino vi è un sito di interesse comunitario formato da praterie di posidonia oceanica, formazioni coralline e grotte semi oscure, oltre ai pesci vi è il “Corallium rubrum“ (corallo rosso).
Lungomare Amisani: pittore di Portofino morto il 7 dicembre 1941 sul lungomare che oggi porta il suo nome. Lo ricorda una lapide in marmo dove venne trovato morto che recita: “Qui la bellezza del mondo sorrise l'ultima volta a Giuseppe Amisani pittore”.
Cristo degli abissi: è una statua bronzea posta sul fondale di S. Fruttuoso tra Camogli e Portofino all'interno dell'area naturale marina protetta Portofino a 17 metri di profondità e alta circa metri 2,50 e realizzata dallo scultore Guido Galletti.
Abbazia di S. Fruttuoso di Capodimonte risalente al sec. X ubicata all'interno del Parco terrestre e marino del Monte di Portofino; essa è raggiungibile via mare o percorrendo due panoramici sentieri: uno che scende dal monte e l'altro che percorre la costa partendo dalla baia di Portofino, dove vi è collocata anche la statua del Cristo degli abissi.
Al suo interno gli intonaci e la pavimentazione risale al sec. X, mentre la cripta che doveva accogliere le spoglie di Abati e nobili della famiglia Doria risalgono al sec. XIII. La Chiesa pubblica venne ricavata alzando l'edificio medievale dopo che i monaci l'abbandonarono; l'altare maggiore racchiude un piccolo cofano in argento con le reliquie dei martiri Fruttuoso, Augurio ed Eulogio.
L'abside è stata ricavata a ridosso della roccia e la cupola medio bizantina è decorata con 17 preziose arcatelle in pietra del monte e la grande torre nolare ottagonale costituiscono sotto l'aspetto architettonico, maggiore interesse con il tetto rifinito da coperture in ardesia. Il minuscolo vano “Sancta Sanctorum“ è il nucleo più antico dell'insediamento e si ritiene sia stato utilizzato per la conservazione e la venerazione delle reliquie.
Museo
Allestito nelle sale dell'Abbazia con l'esposizione in diverse teche: ceramiche da tavola usate nel XIII – XIV sec. dai monaci. Il chiostro superiore del sec. XII fu dotato di coperture a crociera con impiego di capitelli in stile romanico e colonne di varia provenienza; anche la loggia in stile romanico risale al sec. X.
A livello inferiore del chiostro vi è il sepolcro della famiglia Doria con le salme di sette membri morti tra il 1275 e il 1305; si presentano in marmo bianco e pietra grigia alternato, disposte a schiera e costituite da archi in muratura, in gran parte con epigrafi. Esse sono sormontate da arcosoli a sesto acuto e sorretti da piccole colonne in marmo con tettuccio a capanna. Oltre alle tombe dei Doria sono presenti altri due sepolcri e un sarcofago romano dei quali si ignorano le identità dei personaggi tumulati.
La torre venne eretta nel 1562 ed era dotata di artiglieria pesante e leggera: tre cannoni in bronzo; un bombardiere; 33 moschetti ed archibugi il cui armamento venne a costare 2.687 scudi d'oro. Sulle due facciate lo stemma dei Doria, mentre altre decorazioni sono sulle cornici e sulle mensole, Cambiò aspetto nel sec. XVII quando l'Abate Orazio Spinola fece costruire un nuovo tetto.
Torretta risale al 1561 sita su di uno sperone roccioso e fatta erigere dal Senato della Repubblica di Genova.
L'Abbazia fa parte dei beni architettonici del Fondo per l'Ambiente Italiano e periodicamente vi si svolgono concerti di musica classica e leggera e altre iniziative promosse dal “FAI”. Nel 1951 vi fu girato il film “il diavolo in convento“ con Gilberto Govi. Nel 2014 l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha coniato delle monete dal valore di euro cinque in argento per l'Abbazia di S. Fruttuoso (serie Italia delle Arti).
Musica
Nell'agosto 2012 il cantante tenore Andrea Bocelli ha realizzato due concerti in “Piazzetta“ con registrazioni e riprese cinematografiche e un film dal titolo “Love in Portofino” proiettato nelle sale cinematografiche di 50 paesi.
Nel 2014 la cantante Lana del Rey ha girato a Portofino un video per il suo singolo “Ultraviolence”.
Cinema
Tra il 1957 e il 1962 a Portofino vennero girati i film “Appuntamento in riviera; Pesci d'oro e bikini d'argento; Souvenir d'Italie; Tempi duri per i vampiri e il Peccato degli anni verdi”. Mentre nel 1988 sono state girate alcune scene del film “Una botta di vita”. Altri film nel corso del novecento sono stati girati nel golfo del Tigullio e a Portofino. Negli Stati Uniti in Florida è stata ricreata una “Portofino Bay Resort” degli Universal Studios di Orlando.
Persone legate a Portofino
Riccardo Cuor di Leone – sovrano inglese – secondo una leggenda locale soggiornò per cinque giorni nel 1190 nel torrione della fortezza alla vigilia della terza crociata.
Papa Gregorio XI passò dal porto di Portofino tornando da Roma da Avignone e vi insediò la sede papale per 68 anni.
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