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Chiavari

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Di origine preromana e al tempo dell'impero romano fu un importante centro costiero, documenti dell'epoca la citano con il nome di “Tigullia“ e altri come “Segesta Tigullorum“. Dopo il V sec. subì devastazioni di Eruli e Goti; fu dominio dei bizantini e conquistata dal re longobardo Rotari nel 641. Nel 980 un documento la cita con il nome di “Clavaro“, in seguito fu dominio della Repubblica di Genova la quale vi edificò un castello e nel 1815 passò al Regno Sabaudo.
E' noto per la lavorazione artigianale del “macramè”: stoffe di lino lavorate con disegni e frange, nonché per la produzione delle famose “sedie di Chiavari”. Dopo la cessione di Nizza alla Francia Giuseppe Garibaldi divenne cittadino Chiavarese. L'origine del nome sono diverse le ipotesi ma la più accreditata risale ad un documento del 980 in cui si cita la parola “Clavaro“ (chiave) ed è la più probabile antenata di Chiavari e si spiega perchè trovasi allo sbocco delle quattro valli: “Val Fontanabuona – Valle Sturla – Val Graveglia e Val d'Aveto”.

Monumenti
Santuario di Nostra Signora dell'Orto: La Chiesa venne eretta in una zona dove un tempo sorgevano gli orti e da qui il nome, dopo l'apparizione miracolosa della Vergine a tale Sebastiano Descalzo il 2 luglio 1610; sul posto era già presente un pilone il quale raffigurava la Madonna con i Santi Sebastiano e Rocco per scongiurare la peste del 1493 / 1528.
Un pronao esastilo sorretto da colonne lisce precede la facciata a capanna corredata da cinque riquadri marmorei a bassorilievo opera dello scultore Rodolfo Castagnino e raffigurante episodi della Vergine, mentre la cupola è in tipico stile ligure con lanternino alla sommità. Il campanile è dotato di un concerto di otto campane.
L'interno si presenta a croce latina suddivisa in tre navate da due file di archi a tutto sesto e poggianti su pilastri quadrangolari. Custodisce opere di grande rilievo e pregio artistico come l'altare maggiore del 1627; gruppi lignei dello scultore Anton Maria Maragliano; la pala d'altare ad opera di Benedetto Borzone.
La volta è affrescata e presenta raffigurazioni mariane inerenti l'apparizione del 1610 e altri affreschi realizzati da Francesco Gandolfi del 1868, nonché dipinti dell'artista Giovanni Coppola dello stesso periodo. Il pulpito, i marmi e gli stucchi delle tre navate sono opera di Ludovico Pogliaghi, mentre le due grandi vetrate del 1928 raffigurano S. Sebastiano e S. Rocco.
Chiesa di S. Giovanni Battista: risalente al 1624 presenta la facciata in marmo stile moderno; l'attiguo campanile ridotto dalle sue forme originali nel 1557 ospita un concerto di otto campane e un affresco del sec. XVI raffigurante la Madonna con i Santi trovasi nella lunetta del portale.
L'interno si presenta a tre navate con cupola affrescata nel 1850 e custodisce diverse opere pittoriche di artisti come: Domenico Piola – Orazio De Ferrari – Domenico Fiasella e un Crocifisso nero di Francesco Maria Schiaffino di datazione sconosciuta. Gli affreschi che arricchiscono il presbiterio sono opera di Giovanni Battista Carlone, mentre l'altare maggiore è opera dello scultore Bartolomeo Bianco e il Crocifisso è di Anton Maria Maragliano.
Chiesa di S. Giuseppe Calasanzio: è sede dei Padri Scolopi è a tre navate e presenta una bellissima grotta di Lourdes; la volta della navata centrale riporta una notevole decorazione.
Chiesa e monastero delle Clarisse: o Monastero di S. Bernardino da Siena risalente al 1674 con l'interno a navata unica con altare maggiore e due laterali. Gli affreschi raffigurante la storia della vita di Cristo risalgono al 1674 ad opera del pittore Lorenzo Fasolo. Il dipinto dell'altare maggiore raffigura il compianto di Cristo circondato da S. Bernardino, S. Gioacchino, S. Francesco, S. Antonio da Padova, S. Anna, S. Cristoforo, S. Antonio Abate e ai piedi del Cristo S. Chiara a cui è dedicato l'altare con S. Bernardino.
L'altare laterale destro conserva una tela raffigurante S. Anna e Maria Vergine bambina, mentre l'altare sinistra custodisce la statua di Nostra Signora del Sacro Cuore che fu donata alla Chiesa dal vescovo di Chiavari nel 1924 Mons. Amedeo Casabona.
Chiesa delle Suore Gianelline: si presenta con due statue: una di Nostra Signora dell'Orto e l'altra di S. Antonio Maria Gianelli; l'interno a navata unica e due altari laterali. La sua grande cupola è visibile dalla passeggiata a mare.
Santuario della Madonna dell'Olivo: risale al 1660 in stile barocco. La tradizione vuole che in quel luogo apparve miracolosamente nel 936 il quadretto della Vergine Maria con il Bambino Gesù su di un albero di Ulivo, ad un tessitore di Rovereto. L'interno è a navata unica in stile tardo rinascimentale e presenta diversi cicli di affreschi ad opera di: Paolo Baratta – Francesco Chiarella – Annunzio Barchi e Giuseppe Isola raffiguranti vicende del quadretto mariano miracoloso.
Sull'altare dedicato a S. Gaetano è presente una tela del pittore Giovanni Maria delle Piane detto “il Mulinaretto“. Nel 1936 la struttura è stata ristrutturata in occasione del millenario ritrovamento del quadretto miracoloso.
Santuario di Nostra Signora delle Grazie: è sito in un tratto in cui la costa si alza ripida sul mare con un versante boscoso, domina il mare ed è ben visibile dai naviganti. Al suo interno ospita un ciclo di affreschi ad opera di Teramo Piaggio, mentre in contro-facciata vi è un affresco di Luca Cambiaso raffigurante il Giudizio Universale del 1550.
Chiesa di S. Francesco: eretta nel sec. XIII e dal 1630 si presenta in stile barocco; venne sconsacrata nel sec. XIX e trasformata nel 2002 in sala auditorium.
Palazzo Bianco: in stile neoclassico del sec. XIX è sede del municipio.
Palazzo Franzone: sito sotto i portici presenta tre portali in ardesia e bassorilievi raffiguranti: “la lotta tra Lapiti e Centauri – la vendemmia – e la Vergine col Bambino“ risalenti al XV sec.
Palazzo Gagliardo: già Palazzo De Scalzi del 1750.
Palazzo Ravaschieri: è una ricostruzione del seicento.
Palazzo Rocca: circondato interamente dal parco comunale e risale al 1629; dal 1912 è proprietà del comune il quale ha restaurato il parco con elementi architettonici e nelle antiche scuderie vi è ubicato il Museo archeologico e la Galleria civica.
Palazzo dei portici neri: presenta un'alta loggia a quattro archi ogivali inseriti in un basamento bugnato di ardesia.
Palazzo delle scuole pie: risale al 1770 è sede della scuola statale secondaria.
Palazzo di Giustizia: del 1886 in stile medievale con forme al gotico toscano; esso venne eretto sul luogo dell'antica cittadella del quattrocento, la quale fu costruita dalla Repubblica di Genova e oggi resta ancora la torre merlata risalente al 1537.
Palazzo Marana: del 1730 si presenta con facciata decorata da un balcone in marmo sormontante l'imponente portale.
Palazzo Torriglia: del sec. XVII con eleganti balconi in marmo.
Ponte della Maddalena: costruito nel 1210 sul fiume Entella; delle bellissime 33 arcate oggi ne sono visibili solo una parte, poiché la restante è demolita o interrata. Il ponte fu percorso da Dante che ne conservò memoria nella Divina Commedia “Intra Sestri e Chiaveri s'adima una fiumana bella“ (Purgatorio XIX – 100 – 101).
Castello di Chiavari: risalente al sec. XII è ubicato presso un colle raggiungibile da una salita a gradoni che rasenta l'antico tratto delle mura cittadine, oggi ne rimane solo la torre.
Monumento a Giuseppe Garibaldi: in marmo del 1890 ad opera dello scultore Augusto Rivalta.
Monumento a Giuseppe Mazzini: in bronzeo del 1888 dallo scultore Augusto Rivalta.
Monumento a Vittorio Emanuele II di Savoia in marmo del 1898 dallo scultore Luigi Brizzolara.
Monumento a Cristoforo Colombo: in bronzeo del 1935 dallo scultore Francesco Messina.
Monumento a papa Giovanni Paolo II: posizionato sotto il marmoreo pronao della Cattedrale risale al 2008 opera di Gaspare da Brescia in ricordo della visita del pontefice nel 18/19 settembre 1998.

Sito archeologico
Museo diocesano di arte sacra: custodisce dipinti – sculture – oggetti in argento e pregiati tessuti.
Museo storico del Risorgimento: dedicato a personaggi storici protagonisti del Risorgimento Italiano; da ricordare che Chiavari diede i natali ai padri di: Giuseppe Garibaldi – Giuseppe Mazzini e Nino Bixio.
Museo di fisica e meteo-sismologia sito nelle sale del seminario dotato di circa 300 strumenti scientifici.
Necropoli preromana: gli storici hanno datato al sec.VII a. C.

Aree naturali
Nel territorio comunale è presente un sito di interesse comunitario per il suo particolare interesse naturalistico e geologico denominato “Pineta e lecceta di Chiavari“ caratterizzato da bosco misto con pini e lecci
Cinema: Chiavari è stata set per scene del film “c'era un cinese in coma” del 2000; del 2013 con Carlo Verdone è “The Wolf of Wall Strett di Martin Scorsese”.

Escursioni
Complesso Abbaziale di S. Andrea: a circa 20 km. Nella località di Borzone dal 1910 è stato dichiarato “Monumento Nazionale”. Ubicato a 335 metri s.l.m. In luogo solitario; testimonianze lo fanno risalire al re longobardo Liutprando nel 712 in sostituzione della fortezza bizantina del VI sec. Documenti citano l'Abbazia il primo nel 774 con Carlo Magno delimitando la giurisdizione del monastero di Bobbio cita Borzone; il secondo nel 972 in cui Ottone I conferma la giurisdizione.
Il complesso comprende la Chiesa, la sacrestia, un chiostro, un edificio adibito a canonica e una casa colonica; una torre in blocchi bugnati del sec. XIII venne trasformata in campanile nel 1310 aggiungendovi una cella campanaria.
La Chiesa si presenta a navata unica in tre campate con altare maggiore del sec. XVIII; gli altari risalgono al 1644 quello collocato nella seconda campata destra, mentre quello a sinistra è del 1683 e di originali conserva la predella e la mensa con una statua in marmo della Madonna col Bambino del seicento.
Nella parte superiore centrale è raffigurata la Crocefissione con la Vergine e S. Giovanni Battista, a destra S. Bernardo Abate e S. Apollonia a sinistra: S. Eufemiano e Antonio Abate. Nella parte inferiore: al centro S. Andrea, S. Pietro, S. Sebastiano, S. Lorenzo e S. Caterina.
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