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Sestri Levante

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Venne fondata dai liguri tigulli e in epoca romana è testimoniato con il nome di “Segesta Tigulliorum“ o “segeste“ divenendo un importante centro commerciale e portuale; subì le invasioni barbariche e in epoca medievale fu un feudo dei Fieschi passando alla Repubblica di Genova nel 1134. La cittadina sorge sulla piana alluvionale del torrente Gromolo a ridosso di un promontorio roccioso che viene chiamato “isola“, è unito alla terraferma da un istmo dividendo la “baia delle favole“ dove è stato ricavato il porto turistico, dalla più piccola ma più suggestiva “baia del silenzio”. Tra le due baie si sviluppa il centro storico.

Monumenti
Basilica di S. Maria di Nazareth: risale al 1604 in stile neoclassico, ma già nel 1368 è attestata la presenza di una piccola cappella. La facciata venne rifatta nel 1837 in stile neoclassico e un pronao con colonne ioniche; della precedente facciata originaria del sec. XVII restano i due campanili ai lati, i quali presentano decorazioni del sec. XIX. Sul portale è presente una statua in marmo raffigurante la Madonna col Bambino.
L'interno è a tre navate con cappelle laterali con piccole volte a crociera e divise da quadrangolari pilastri con lesene su cui appoggiano archi a tutto sesto; le decorazioni risalgono al sec. XVIII con la navata centrale dotata di volta a botte lunettata. L'altare maggiore si presenta con marmi policromi del 1762 e conserva un gruppo scultoreo ad opera di Francesco Maria Schiaffino, raffigurante la Vergine con i cherubini che sorreggono la Santa Casa di Nazareth.
Custodisce: affreschi della volta nella navata maggiore ad opera del pittore Lazzaro De Maestri risalenti al 1893; dipinto di Castellino Castello e opere di Giuseppe Costa e Giuseppe Galeotti sono presenti nel presbiterio e nell'abside; un Crocifisso in legno del sec. XII il quale tra il 1690 e il 1700 fu protagonista di un evento prodigioso: “il volto del Cristo aprì gli occhi come una persona viva“ e fu risparmiato da un imminente rogo.
Chiesa di S. Nicolò dell'isola: risale al 1151 in stile romanico ed è l'edificio di culto più antico della città sito nel promontorio detto “isola“. Nel corso dei secoli subì diversi interventi e cambiamenti artistici, oggi si presenta l'interno a tre navate con una divisione delle due navate minori con colonne in pietra e capitelli sferici-cubici dove si impostano archi acuti. Il campanile presenta la cella campanaria a bifora terminante con cuspide quadrangolare.
Chiesa di S. Stefano del Ponte: secondo alcuni studiosi la sua costruzione risalirebbe al periodo paleocristiano, mentre le prime citazioni ufficiali vengono attestate nel 1012 e nel 1034. La costruzione attuale è del settecento e ai primi del novecento il maestro Erminio Ferrea decorò la facciata con preziosi stucchi aggiungendovi la statua di Santo Stefano.
L'interno si presenta a tre navate con tre altari e ogni navata è delimitata da due colonne a capitello corinzio e archi a tutto sesto. L'altare maggiore è dell'ottocento dotato di ricchi marmi policromi, il coro ligneo in noce risale al sec. XVIII; l'altare dedicato alla Madonna del Carmelo presenta la volta adorna di stucchi dorati e lunette con angeli, mentre le pareti sono di marmo con sei lesene di marmo giallo orientale.
L'altare è del settecento ed è un dono del marchese Stefano Durazzo “per singola grazia ricevuta“, è impreziosito da marmi con colonne a spirale di marmo giallo orientale. La scultura lignea raffigurante la Vergine del Carmelo è posta nella cappella del Carmine e risale al seicento.
Chiesa dell'Immacolata Concezione: del 1683 in stile medievale a navata unica e facciata in strisce bianche e nere; al suo interno custodisce una statua lignea dell'Immacolata risalente al sec. XVIII. Sull'altare maggiore vi è un dipinto di Domenico Fiasella raffigurante il miracolo di S. Antonio da Padova, la tela raffigurante S. Felice da Cantalice che riceve dalla Vergine il Bambino Gesù è dello stesso Domenico Fiasella.
Chiesa di S. Pietro in Vincoli: risalente al 1640 a navata unica, presbiterio absidato e cappelle laterali con decorazioni e stucchi del sec. XVIII. Custodisce un gruppo ligneo dello scultore Anton Maria Maragliano raffigurante il martirio di S. Caterina d'Alessandria, uno stendardo del sec. XVII ritraente S. Caterina, Giovanni Battista e Nicolò; un Crocifisso processionale di Giovanbattista Bissone e un dipinto con S. Caterina, Giovanni Battista e Nicolò opera di Luca Cambiaso.
S. Pietro in gloria affrescato nella volta è opera di Giuseppe Galeotti del 1751 e dello stesso pittore è l'affresco nell'abside che raffigura S. Pietro in Vincoli, mentre lungo la parete sinistra vi sono gli affreschi raffiguranti la Madonna col Bambino e i Santi Teresa d'Avila e Giacomo di Compostela risalente al seicento di pittore ignoto. Di pittore ignoto sono anche la tela raffigurante la circoncisione; Cristo alla colonna; una scultura di S. Giovanni Battista del 1670; il Cristo nell'orto e di scuola bizantina è la Madonna col Bambino.
Chiesa di S. Vittoria: sita nella frazione omonima del comune di Sestri Levante risalente al sec. XVII; si presenta a navata unica con pregevoli affreschi e decorazioni pittoriche nella cupola. Custodisce le reliquie della Santa poste in un'urna marmorea del sec. XIX.
Chiesa di S. Sabina: sita nella frazione di Trigoso del comune di Sestri Levante, fonti storiche lo riportano al VII sec. distrutto nel 642 dal re longobardo Rotari; citata ufficialmente la prima volta nel 1191, oggi copre una superficie di circa trecento mq a tre navate e quattro altari laterali. Di particolare pregio artistico è l'antistante sacrato del sec. XIX e realizzato con ben tre milioni di pietre di mare che formano un mosaico con al centro lo stemma mariano e ai lati gli stemmi di S. Sabina e S. Gottardo.
L'altare maggiore è in stile barocco genovese ornato da decorazioni in marmo e la presenza di un Crocifisso ligneo; dietro l'altare vi è il coro in noce del 1657 e una tela raffigurante il martirio di S. Sabina, ai lati dell'altare le tele raffigurante S. Pietro apostolo e papa Adriano V (della famiglia Fieschi di Lavagna e legato al borgo di Trigoso).
Opere scultoree sono presenti nelle navate laterali e tra gli arredi vi è anche un trono ligneo per il Santissimo Sacramento in barocchetto genovese e decorato in oro zecchino. Gli affreschi delle navate sono opera di Giulio Corio e Gioacchino Aluffo, mentre il più recente è di Armando Peirano. Il campanile risale al 1648 dotato di una grossa campana dal 1655 e alto 26 metri.
Palazzo Durazzo-Pallavicini: risale al XVII sec. ed è sede del comune, nella sala del consiglio conserva un dipinto raffigurante l'adorazione dei magi opera di Francesco Bassano.
Palazzo Fascie rossi: è sede della biblioteca civica e dal 2013 del museo archeologico.
Palazzo Durazzo-Cattaneo della Volta: del sec. XV e rifatto nel sec. XVIII conserva una coeva cappelletta di Giacomo Gaggini; al suo interno vi sono diverse nicchie nei pilastri della cupola emisferica, ricoperta da squame policrome e sormontata da un lanternino con statue in stucco dello stesso Gaggini.
Villa Fieschi: con piccola cappella fondata nel 1270 dal Cardinale Ottobono Fieschi futuro papa Adriano V.
Ponte medievale: a schieda d'asino sovrastante il torrente Gromolo.
Cinque ponti: in località Valle del Fico di origine romana, sale ai ruderi di S. Anna facente parte della via Emilia Scauri (chiamata poi Aurelia).
Nel cuore del centro storico si possono notare numerosi portali in ardesia del sec. XIV specie nella via XXV aprile – il “carrugio“ per i sestresi, importante asse commerciale delle attività artigianali.

Musei
Villa Tassani una raccolta mineralogica con minerali provenienti dalle miniere di Libiola e sfruttate già in epoca romana.

Nella cittadina sono stati girati alcuni film tra cui: “tempi duri per i vampiri” del 1959 con Renato Rascel e scene del film: “Genova – un luogo per ricomunciare” nel 2008.
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