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Castelfiorentino

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L'insediamento romano si sviluppò nel sec. XII intorno al castello fortificato subendo le vicende dei conflitti tra Chiesa e impero, guelfi e ghibellini e tra Siena e Firenze. Accettata l'annessione al Regno d'Italia nel 1868 divenne capoluogo di mandamento.
Nel 1998 in località Monte Maggiore sono riemersi i resti fossili di una balena vissuta nella zona oltre tre milioni di anni fa; lo scheletro di grande interesse scientifico è stato considerato dagli studiosi il più completo fossile di balena mai scoperto in Europa.

Monumenti
Santuario di S. Verdiana: sorto nel sec. XVIII con facciata barocca adorna di statue e preceduta da un portico, il campanile risale al 1805. Il suo interno è a pianta basilicale in tre navate suddivise da pilastri, progettato da Giovan Battista Foggini; nella volta a botte centrale vi sono affreschi di Alessandro Gherardini del 1708 e nella cappella della tribuna vi sono dipinti di Matteo Bonechi del 1716; le cupolette nelle navate minori furono affrescate nel 1716 da Agostino Veracini con storie di S. Verdiana, che secondo la tradizione nella cella sotterranea, la Santa trascorse in ritiro 34 anni.
Da segnalare il dipinto di Jacopo Chimenti sul quale mise mano anche Alessandro Gherardini, raffigurante la Vergine Assunta tra i S. Antonio Abate e Verdiana del 1600.
Museo di S. Verdiana: sito adiacente al Santuario, il percorso espositivo si snoda per quattro sale dislocate su due piani; nella prima sala opere di Cimabue e Giotto, Taddeo Gaddi, Jacopo del Casentino – codici miniati esposti in due ampie vetrine datati dal XIV sec. al 1712. Nella seconda sala pitture di Rossello di Jacopo Franchi, Bernardo di Stefano Rosselli, Alesso di Benozzo, Francesco Gragnacci, Giuliano Castellani. La terza sala espone paramenti sacri e vari oggetti di oreficeria. La quarta sala oltre alle opere di oreficeria espone anche opere pittoriche manieriste di Cosimo Gamberucci, Francesco Boldrini, Agostino Veracini e altri.
Chiesa di S. Francesco: in stile gotico e predominante modello romanico, l'origine è collegata alla presenza del Santo nel 1217 ma il primo documento che ricorda il convento risale al 1278. L'impianto della Chiesa è a vasta navata che si allarga nella parte terminale per ospitare un coro affrescato con due cappelle più piccole con volta a crociera. Sulla facciata campeggiano stemmi in maiolica o in pietra serena di personalità sepolte al suo interno.
La Chiesa custodisce opere di Cenni di Francesco, Giovanni del Biondo e altri affreschi del sec. XV. Agostino Veracini e Pietro Anderlini decorarono la cappella e la volta del coro del sec. XVIII.
Pieve di S. Ippolito e Biagio: nacque come oratorio all'interno del castello; le più antiche testimonianze si ricavano da due iscrizioni poste nell'archivolta del portale destro e nell'abside datati rispettivamente 1195 e 1204. La facciata è a capanna con mattoni in cotto, è inquadrata da grosse lesene ai lati e modanata attraverso l'uso di mensoline concave. Al centro della facciata si apre il portale di stile misto fiorentino-pisano, con l'architrave in arenaria scolpita poggiante su mensole che hanno la funzione di capitelli per due semi colonne in mattoni.
L'arco in cotto è aggettante e decorato mediante cunei, è presente una lunetta all'interno della quale si trova un affresco; sopra il portale si apre una bifora. L'interno presenta un vasto spazio la cui unica interruzione sono i tre gradini che danno accesso all'ampio presbiterio. Nell'abside si trova un Crocifisso ligneo del sec. XIV e nella nicchia del fonte battesimale vi sono affreschi riproducenti S. Ippolito opera del 1428 e S. Pietro martire del 1429.
Pieve vecchia di Castelfiorentino: nel XVII sec. venne abbattuta la pieve del XII sec. ed eretta una cappella conosciuta come pieve vecchia, della quale resta una pietra scolpita con decorazione a intreccio di evidente stile alto-medievale.
Collegiata dei S. Lorenzo e Leonardo: risale al sec. XII e presenta la facciata a capanna incorniciata da forti lesene e paramento murario in mattoni graffiti; l'interno fu rimaneggiato nel settecento e ottocento, custodisce una serie di otto ovali con storie di S. Verdiana di Giovan Camillo Sagrestani, autore anche delle due tele rappresentanti i miracoli di S. Verdiana. All'altare maggiore vi è il Crocifisso del sec. XIV di Giovanni Pisano, mentre nell'abside vi sono le tele di Annibale Gatti.
Oratorio di S. Carlo Borromeo: risale al 1885, sull'altare barocco si trova una tela di Francesco Boldrini del 1618 raffigurante la Madonna in gloria tra i Santi Lorenzo, Antonio Abate, Francesco, Apollonia, Cecilia, Verdiana, Carlo Borromeo e Sofia.
Oratorio di S. Maria delle Grazie: del 1666 e presenta l'esterno semplice e lineare, il campanile risale al 1929 mentre la sacrestia è del 1862. L'interno è riccamente decorato con affreschi e stucchi; sull'altare si trova una tela con la Madonna col Bambino tra i Santi Agostino, Bonaventura e Verdiana.
Oratorio della Santa Croce: è un piccolo ambiente a pianta rettangolare dell'ottocento, con altare in stucco dorato sopra il quale vi è una tavola di scuola fiorentina del sec. XVIII, raffigurante una Crocifissione.
Pieve dei Santi Pietro e Paolo: sita nella frazione Coiano del comune di Castelfiorentino, era una tappa che Sigerico arcivescovo di Canterbury percorse tra il 990 e 994 tra Roma e Inghilterra e la località fu da lui definita: ” sce peter currant”. La facciata è divisa in due ordini: quello inferiore con l'uso di conci in pietra arenaria ben squadrati e comprende il portale con arco a tutto sesto con architrave e lunetta monolitica, il tutto racchiuso da un grosso sperone corrispondente alla navata sinistra e dalla torre campanaria.
Quella superiore è la parte più interessante e meglio decorata; sopra gli archetti è presente una decorazione, un fregio realizzato in cotto scolpito con un motivo a zig zag. L'interno a tre navate separate da due file di sei colonne sulle quali si impostano archi a tutto sesto, il claristorio (livello più alto della navata) è aperto da cinque strette monofore. La copertura è a capriate lignee.
Chiesa di S. Prospero: sita nella frazione di Cambiano del comune di Castelfiorentino, fu citata per la prima volta nella battaglia di Montaperti del 1260; la frazione prende il nome dalla famiglia Cambi che nel sec. XV restaurò la Chiesa. Antistante la facciata vi è un portico e un campanile a vela nella parte posteriore.
Villa di Cambiano: sita nella frazione di Cambiano del comune di Castelfiorentino e adiacente alla Chiesa di S. Prospero. Sorta sul preesistente impianto medievale del castello, fu utilizzata come stazione di posta da Cosimo I dè Medici; rimase alla nobile famiglia Cambi fino al 1816. Nel sec. XVIII fu rifatta la facciata e arricchita di spazi interni con decorazioni, oggi è frazionata in più unità familiari.
Situata sulla sommità di un colle, introduce alla villa un accesso monumentale con viale alberato; l'esterno ha decorazioni in pietra con portale di accesso rialzato di alcuni gradini contornato da bosse a bugnato; l'interno presenta camini e stipiti in pietra con affreschi in trompe l'oeil sulle pareti e sui soffitti, di gusto settecentesco con scene agresti. E' dotata di una cappella in cui si trova un ciborio con lo stemma Cambi; sul retro si sviluppa un parco all'inglese dell'ottocento.
Chiesa di S. Maria a lungotuono: sita nella frazione dogana del comune di Castelfiorentino; la Chiesa è preceduta da un portico sotto il quale vi sono alcune lapidi sepolcrali. Al suo interno custodisce una tavola d'altare raffigurante la Madonna col Bambino in trono tra i Santi Antonio Abate, Francesco, Chiara e Verdiana di Cosimo Rosselli, sul gradino del trono ai piedi della Madonna vi è la scritta: “QUESTA TAVOLA A FATTO FARE NERI DI DOMENICO NERI DI DANARI DI LIMOSINE MCCCCLXXI DI XXVII D'OTTOBRE”, dalla quale si evince l'anno 1471 di esecuzione e il nome del committente.
Chiesa di S. Maria Assunta: sita nella frazione di Castelnuovo d'Elsa del comune di Castelfiorentino il castello di Castelnuovo d'Elsa all'inizio del sec. XII fu circondato da mura, i resti delle quali sono proprio alla base del campanile della Chiesa, la stessa è citata nell'elenco delle decime del 1275/76 – 1296/97 – 1302/03. In una visita apostolica del 1576 si riporta che la Societas B.V.M. Annunciatae, ogni mese scendeva in processione all'oratorio della Madonna della tosse affrescato nel sec. XV da Benozzo Gozzoli.
L'unico elemento significativo dell'antica struttura medievale è il campanile in laterizio, coronato sui tetti e i quattro lati dai caratteristici archetti pensili di derivazione Longobarda. Al suo interno si conserva un'Annunciazione di Neri di Bicci datata XV sec.
Oratorio della Madonna della tosse: ottocentesco in stile neogotico, la muratura del tabernacolo risale al 1484; nonostante siano stati eseguiti lavori per proteggere gli affreschi nell'ottocento, negli anni sessanta del novecento fu necessario staccarli e ricomposti nel nuovo museo BEGO – museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino un'iscrizione sul fronte del tabernacolo recita: “HOC TABERNACULUM FECIT FIERI DOMINUS GRATIA PRIOR CASTRI NOVI AD ONOREM SCE MARIE VIRGINIS DIE XXIII DICEMBRIS MCCCCLXXXIIII”.
In ciascuna delle quattro vele formanti la volta sono raffigurati gli Evangelisti con al centro Cristo benedicente; nella parete di fondo Benozzo Gozzoli ha realizzato una finta pala d'altare con Madonna col Bambino e i Santi Pietro, Caterina d'Alessandria, Margherita e Paolo, cinque Angeli sorreggono un tendaggio dietro la finta pala d'altare; appoggiata sulla predella in primo piano, vi è l'icona del volto Santo. Sulla parete destra vi sono le esequie della Vergine e inginocchiato in primo piano è il committente: Ser Grazia da Castelnuovo; sulla parete sinistra vi è l'Assunzione interpretata come la Madonna che getta la cintola a S. Tommaso.
Chiesa dei Santi Lorenzo e Barbara: sita nella frazione di Castelnuovo d'Elsa del comune di Castelfiorentino, di origine medievale del sec. XIV a navata unica terminante con abside semicircolare e domina la piazzetta del paese. L'esterno si presenta con una cortina di mattoni e sulla facciata si apre l'unico portale sovrastato da un arco a sesto acuto, non in asse con il rosone poco sopra. Nella parete di fondo all'altare maggiore conserva un ciclo di affreschi di Paolo Schiavo (1397 – 1478).
Tabernacolo della visitazione: edificio ottocentesco in stile neoclassico, al suo interno conserva un tabernacolo dipinto da Benozzo Gozzoli nel 1491/92; oggi gli affreschi sono esposti nel BEGO – Museo Benozzo Gozzoli nel centro storico di Castelfiorentino. La struttura muraria risale al 1491 e nello stesso anno fu dipinto da Benozzo Gozzoli e dai suoi figli Francesco e Alesso; la facciata esterna nell'estradosso (lato inferiore di una struttura) dell'arco di entrata, vi è raffigurata un'Annunciazione, nella volta vi sono i quattro Evangelisti e i quattro Padri della Chiesa con al centro il Cristo benedicente.
La facciata interna è divisa in due registri: in quello superiore è la cacciata di Gioacchino dal tempio; in quello inferiore vi sono pochi avanzi di un finto polittico con Madonna e Santi. Nella facciata destra nell'estradosso vi sono due figure degli Arcangeli Michele e Raffaele. Nel registro superiore un episodio di Gioacchino tra i pastori; nel registro inferiore la visitazione.
Facciata posteriore: nel registro superiore l'incontro di Gioacchino e Anna alla porta Aurea; in quello inferiore vi è la natività. Nella facciata sinistra nell'estradosso vi sono degli Angeli, mentre nel registro superiore la nascita della Vergine e in quello inferiore l'Adorazione dei Magi.
Villa il Leccio: in località S. Pietro a Pisagnoli del comune di Castelfiorentino, sorse nel 1901 al posto di alcune case coloniche in stile neoclassico, su tre piani e affiancata da un torrino con copertura a piramide; ampi cornicioni e aperture che rivelano un utilizzo come osservatorio. Il piano terra è decorato dal bugnato, il primo piano è delimitato da cornici marcapiano e decorato da lesene corinzie, mentre il secondo piano segue l'ordine dorico. Al suo interno alcune sale sono decorate da pitture soprattutto paesaggi. La villa è circondata da un giardino con palme e un parco all'inglese con vialetti decorati da statue.
Bego: Museo Benozzo Gozzoli – fu inaugurato il venerdì 30 gennaio 2009 e raccoglie affreschi e sinopie di due monumentali tabernacoli che l'artista affrescò nel 1484 e 1491: rispettivamente tabernacolo della Madonna della tosse e tabernacolo della visitazione.
Castello di Oliveto: è una costruzione rettangolare a mattoni con alte mura e quattro torrioni coronati da merlatura con torrette campanarie e orologio; fu costruito dalla famiglia Pucci nel sec. XV come casa di campagna. Si accede da un portone che immette in un recinto e cortile interno con un loggiato a quattro arcate e pozzo di raccolta acqua piovana. Al suo interno conserva mobili quattrocenteschi, armi, trofei e una collezione di ritratti eseguiti dal XVI al XVIII sec. Attualmente viene affittato per ricevimenti di varia natura.
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