Montagna
Vallombrosa
E' una località di villeggiatura, ospita l'omonima riserva è frequentatissimo nel periodo estivo per il refrigerio che offre. Vi è ubicata la stazione meteorologica di Reggello. Per opera di Giovanni Gualberto si costituì una comunità impegnata a seguire gli insegnamenti degli Apostoli: semplicità; povertà; meditazione; lavoro; così passavano le giornate.
Abbazia di Vallombrosa: sorse per impulso di S. Giovanni Gualberto il quale nel 1036 vi si ritirò con pochi seguaci, per qualche anno si servirono di un oratorio in legno ma nel 1058 fu sostituito da una Chiesa in pietra. Negli anni 1024/30 fu ampliato e nel XV sec. edificarono anche il chiostro grande, la sacrestia, la torre, il refettorio, la cucina e nel seicento assunse l'aspetto sontuoso che oggi ammiriamo.
Esternamente il complesso mantiene il campanile del XII sec. e la torre del XV sec. un giardino antistante circondato da alte mura a cui si accede da un cancello del 1773. La facciata del monastero è opera di Gherardo Silvani del 1637; sua è anche la facciata della Chiesa del 1644 preceduta da un portico nel quale si trova una statua del Santo fondatore risalente al seicento. Gli stemmi sono quelli dè Medici e di Vallombrosa raffigurante in un bastone a forma di “tau”.
L'interno si presenta a croce latina con un omogenea connotazione barocca affidata alla ricca decorazione ad affresco delle volte risalenti al 1779/81 opera di G. A. Fabbrini e una serie di altari con tele del sei-settecento. L'altare maggiore espone l'Assunta del Volterrano; l'altare del transetto ospita la Trinità di Lorenzo Lippi e altri altari con opere di Agostino Veracini; Antonio Puglieschi; Niccolò Lapi.
Notevoli sono anche la conversione di S. Paolo nel Battistero opera di Cesare Dandini e nella cappella dedicata a S. Giovanni Gualberto vi è l'affresco di Alessandro Gherardini. L'olio che arde nella lampada votiva davanti all'altare maggiore viene offerto ogni anno dalle regioni e dai forestali Italiani dei quali S. Giovanni Gualberto è patrono.
Pregevole è il coro ligneo del 1444/46 di Francesco da Poggibonsi; tra i reliquiari è interessante quello al braccio del Santo fondatore del 1500 dell'orafo fiorentino Paolo Sogliano. Nella sacrestia vi è una tavola di Raffaellino del Garbo raffigurante S. Giovanni Gualberto e altri Santi risalente al 1508 e una grande pala di terracotta invetriata della bottega di Andrea della Robbia.
Il refettorio espone una serie di tele ad opera di Ignazio Hugford del 1745, mentre nell'antirefettorio si trova un'altra grande pala robbiana di Santi Buglioni e un ciclo pittorico di Mario Francesconi del 1998; esso è composto da tre trittici dedicati ai temi del mistero, della vita e della morte. L'ampia cucina è dotata di un camino in pietra serena risalente al 1786.
Escursioni
Monte Secchieta: divisa tra il comune di Montemignaio e Reggello a circa otto km da Vallombrosa. L'abitato è composto da pochissime abitazioni che nella totalità dei casi sono case per villeggiatura. Il monte ospita numerose postazioni radio-televisive; a partire dagli anni 60 è stata una località sciistica con tre piste per lo sci alpino e una lunghissima pista per lo sci di fondo. Gli impianti sciistici sono dismessi dal 1988 per il mancato rinnovo da parte del Corpo Forestale dello Stato.
Nel versante aretino è presente un impianto di produzione di energia eolica ed inoltre ospita una delle 250 sedi del servizio “meteomont”.
La fama di stazione climatica del complesso Vallombrosa-Saltino raggiunse il suo apice all'inizio del XX sec., ma l'annessione del Trentino a seguito della prima guerra mondiale comportò una perdita poiché i villeggianti preferirono nuove mete alpine.
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