Collina
Castello
Deve il suo nome al Castellum acquae, un grande serbatoio dell'acquedotto di Firenze costruito sotto Claudio, dove venivano immagazzinate le acque del torrente marina prima di essere condotte nella città.
Monumenti
Castello nella piccola cittadina sorgono due ville famose:
Villa della Pietraia: edificata nel sec. XVI su di un precedente castello del Brunelleschi di cui ne conserva la torre. Nel giardino del tribolo, una fontana da lui eretta e ornata da una venere del Giambologna; il cortile è ornato da pitture del Volterrano, celebrative della famiglia Medici che ne fu proprietaria. Dopo i sontuosi saloni del pianterreno al primo piano si visitano le stanze private in cui abitò Vittorio Emanuele II, nella cappella vi è una copia della Madonna dell'Impannata di Raffaello.
Villa reale di Castello: stile rinascimentale e poco distante da villa Pietraia, fu dimora Medicea. Il giardino a terrazzamenti del Tribolo, è ornato al centro da una fontana anch'essa opera del Tribolo, alla cui sommità è posto un gruppo bronzeo dell'Ammannati raffigurante Ercole e Anteo. Arricchiscono altre fontane e statue e una grotta artificiale decorano l'ambiente che prosegue nel vasto parco. Le ampie sale interne sono decorate in parte dal Volterrano. Al suo interno ospita l'Accademia della crusca.
Le due ville dal 2013 sono state dichiarate:” PATRIMONIO DELL'UMANITA'”.
Tra le tante ville meritano attenzione:
Villa Corsini: del quattrocento in stile barocco e giardino tipicamente all'Italiana, decorato con aiuole di bosso attorno a una vasca circolare in pietra, detto anche giardino murato perché cinto tutto attorno da mura. Al suo interno ospita un distaccamento del Museo Archeologico Nazionale, con i pezzi migliori di scultura greco-romana, tra cui un leone originale greco, proveniente da un monumento funerario risalente al V sec. a. C.; la statua di Arianna dormiente, copia da un originale ellenistico e un figlio di Niobe, replica romana da un originale risalente al II sec. a. C., inspiegabilmente separato dal gruppo scultoreo e oggi si trova agli Uffizi.
Villa II chiuso: del quattrocento, si presenta con la facciata ornata da scala a doppia rampa e ai lati due torri colombarie accordate da un'ariosa loggia e giardino all'Italiana con aiuole delimitate da siepi di bosso.
Villa le brache: del sec. XIII dal 1985 è di proprietà della Soka Gakkai (società per la creazione di valore) è una scuola laica buddhista Giapponese.
Villa II pozzino: risale al sec. XV e il nome deriva dal pozzo sito nel cortile interno; è decorata con affreschi a grottesche nelle sale e un ampio parco all'Italiana ad ovest della villa.
Villa Medicea della topaia: antecedente al 1500 di proprietà privati e non visitabile.
Chiesa di S. Michele: di fondazione Longobarda, viene menzionata nel sec. XI e fu consacrata nel 1617, ristrutturata nel 1783 e 1817. Al suo interno conserva un Crocifisso ligneo seicentesco, sul fondo della cappella maggiore vi è una tavola trecentesca taffigurante la Madonna in trono e i Santi Lorenzo e Stefano, attribuibile alla bottega del maestro della Santa Cecilia e a Pacino di Bonaguida del 1324.
Oratorio dei Battuti: a fianco della Chiesa si trova un Oratorio, un tempo usato dalla compagnia dei battuti che nacque nel 1470. Nel 1636 Lorenzo dè Medici incaricò il Volterrano a dipingere l'affresco nel soffitto con S. Michele che sconfigge Lucifero.
Alcuni anni dopo anche le pareti e la volta del presbiterio vennero decorate da Piero Salvestrini, con la sequenza dei 12 Apostoli. L'opera fu sospesa per la morte del pittore colpito dalla peste, oggi è conservato solo frammentariamente l'Annunciazione nella Serliana, che inquadra l'altare risalente al settecento.
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