Parchi Naz.
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Massa
Le prime notizie della città risalgono al IX sec. Nel XIII fu governata dai lucchesi poi dai Visconti e da Firenze e nel 1442 i Malaspina. Dal 1554 l'abitato cominciò a sorgere intorno al castello. Nel 1741 il ducato passò alla casa d'Este che lo resse, tranne la parentesi Napoleonica, fino all'annessione al Regno di Sardegna. (1859).
Monumenti
Cattedrale: le forme attuali sono di una ristrutturazione seicentesca sulla Chiesa sorta nel XIV sec., mentre la facciata marmorea risale al 1900. Nell'interno barocco, sulla destra vi è il battistero con la fonte battesimale del Riccomanni e più avanti la cappella funeraria sotterranea dei Cybo Malaspina e dei vescovi; sulla sinistra vi è il monumento di Lorenzo Cybo Malaspina ad opera della bottega degli Stagi.
Nella crociera si apre la cappella del SS. Sacramento, che conserva all'altare una Madonna a fresco del Pinturicchio; alla sua sinistra vi è una natività in terracotta di Benedetto Buglioni e sulla destra un trittico della cerchia del Lippi. Gli eleganti candelieri bronzei del presbiterio sono di Tacca; a sinistra della crociera si ammira un Crocifisso in legno duecentesco.
Chiesa di S. Giovanni decollato: risale al 1639 in stile barocco con colore rosso e bianco per volere di Carlo I Cybo Malaspina, è composto da una pianta centrale sovrastata da una cupola ottagonale. Al suo interno vi sono tre altari in marmo: l'altare maggiore è ornato da puttini in marmo e una tela raffigurante la decollazione di S. Giovanni.
Battistero: o Oratorio delle stigmate di S. Francesco risalente al 1616; nel 1660 fu collocato direttamente al Duomo arricchendosi di quattro cappelle laterali, di cui una dedicata a S. Antonio da Padova e una alla Madonna di Loreto. Al suo interno si conserva un prezioso fonte battesimale del sec. XV di forma ottagonale, proveniente dalla distrutta Pieve di S. Pietro ad opera dello scultore Riccomanni da Pietrasanta allievo di Jacopo della Quercia.
Chiesa della Madonna della Misericordia: eretta nel 1628 da Gian Francesco Bergamini su commissione di Carlo I Cybo Malaspina. La Chiesa si presenta a pianta centrale coronata da cupola impostata su un tamburo ottagonale; al suo interno custodisce la Madonna della neve del pittore Domenico Fiasella di Sarzana (La Spezia) e una natività del Cigoli (pittore – architetto e scultore).
Chiesa della Madonna del Monte: risale al sec. XVI e fu l'antica cappella votiva del 1365; il 3 marzo 1589 fu posta la prima pietra per la costruzione della Chiesa, che l'11 maggio 1599 fu consacrata con l'annesso monastero che gli Agostiniani ressero fino al 1770 e nel 1781 il monastero fu trasformato in ospedale. Oggi la Chiesa si presenta con pianta a navata unica e quattro cappelle laterali.
La facciata è divisa in due sezioni: quella inferiore è interrotta da tre pilastri con ossatura di mattoni per ogni lato della porta d'ingresso; la sezione superiore presenta solo due pilastri derivanti dalla prosecuzione dei tre precedenti, che vanno a sorreggere il timpano e decorati con capitelli d'ordine corinzio.
Il portale è circondato da stipiti e architrave in marmo bianco, in alto al centro è posto il busto di S. Agostino; sopra i piloni esterni della facciata vi sono due statue raffiguranti: S. Biagio e S. Agostino. Sul portale vi è posta una lunetta con affresco, raffigurante la Madonna col figlio in gloria tra S. Agostino e S. Nicola da Tolentino, Angeli e Cherubini.
Il campanile dalla cuspide esagonale fu restaurato nel 1889, nella guglia alta circa sette metri trovano alloggio le campane del 1931. L'interno della Chiesa a navata unica con quattro cappelle laterali e archi a tutto sesto, la volta è a botte la cui decorazione comprende in alto gli arconi della cappella e una fascia continua decorata da volute e medaglioni, sovrastata da una fascia di dentelli ed ovuli classicheggianti eseguiti a stucco e a chiaro scuro.
La cappella absidale si apre con un grande arco centrale sostenuto da due grandi pilastri con lesene. La volta decorata con stucchi e una fascia presenta l'iscrizione: “ABIIT IN MONTANA CUM FESTINAZIONE”, parole del versetto 1, 39 dal Vangelo di Luca, con riferimento alla Madonna del Monte e alla visitazione (Il frettoloso viaggio in montagna che Maria fece per visitare la cugina Elisabetta). Il semi catino è ricco di festoni e drappi cadenzati da coppie di Angioletti e medaglioni, mentre la fascia centrale è composta da finti cassettoni ottagonali.
Il presbiterio è circondato da una balaustra in marmo con caratteristiche colonnine poggianti su plinti; l'ambone è ornato con teste di Angeli. Nell'angolo destro un piedistallo in marmo sorretto da due capitelli, atto a sostenere la statua della Madonna del buon Consiglio, scultura policroma in legno di tiglio alta 1,70. Sulla parete destra un affresco raffigura: l'estasi di S. Agostino del sec. XVII, mentre l'altare di S. Nicola da Tolentino risale al 1720; due volute marmoree sorreggono la mensa fiancheggiata da due plinti con stemmi di marmi policromi, di cui uno rappresenta un'aquila bicipite; a destra una fascia a quadrelli bianchi e azzurri di tre file, con cane in corsa nell'angolo destro della punta e ruota nel cantone desto del capo.
Le colonne a capitelli compositi corinzi sostengono il frontone spezzato al centro, che incornicia un cartiglio sormontato da un Angioletto, sul quale è scolpito il versetto del salmo 17, 35: “POSUISTI UT ARCUM AEREUM /BRACHIA MEA/PSALM. 17”; ai lati del frontone vi sono due Angeli. Sopra la mensa una tela ritrae S. Nicola da Tolentino tra Angeli, in un'altra cappella vi è il fonte battesimale in marmo colorato, corredato da un coperchio in marmo lavorato. Il pavimento della Chiesa risale al 1806 e si presenta a quadrelle di marmo bianco e grigio, in esso vi sono diverse pietre sepolcrali con iscrizioni.
Chiesa di S. Martino: del 1575 con l'interno a navata unica, tre altari e architettura medievale, al centro l'altare maggiore in marmo orientale colorato del sec. XIV racchiuso in una balaustra marmorea.
Chiesa di S. Rocco: a navata unica con tetto a capanna e capriate lignee, conserva un Crocifisso attribuito a Michelangelo; la facciata è semplice caratterizzata da una lunetta, al di sopra di essa ospita la statua di S. Rocco in veste da pellegrino del XV sec.
Chiesa di S. Maria Assunta: la prima pietra fu posta il 5 aprile 1604, mentre l'altare maggiore in legno risale al 1715 e nel 1751 fu eretto l'altare nella cappella sinistra; nel 1771 fu sostituito il soffitto a travature lignee con uno a volta.
Santuario di Nostra Signora delle Grazie: eretto nel 1691 come da leggenda quando nel 1684 nel rudere di una casetta, alcuni fanciulli rinvennero l'immagine di una Beata Vergine affrescata sul muro e in seguito, in questo luogo incominciarono a verificarsi dei miracoli, che Alberico II re di Massa decise di costruire la Chiesa. Oggi il Santuario presenta una facciata con un loggiato e un finto rosone formato da un dipinto attaccato alla parete; caratteristici sono i due campanili laterali.
L'interno a navata unica che termina con il presbiterio rialzato contenente l'altare maggiore, il quale conserva l'affresco miracoloso della Madonna delle Grazie, vestita di rosso con il caratteristico mantello bianco e il piccolo Gesù sulle ginocchia; la navata comprende altari laterali con tele dedicate a S. Luigi e alla SS. Trinità, mentre sull'altare maggiore vi è un quadro dedicato a S. Domenico.
Oratorio dei servi: ubicato nel centro storico e fu eretto nel sec. XVII dai duchi Malaspina che lo utilizzarono come luogo di meditazione, di modeste dimensioni a navata unica è adornato con un prezioso altare di marmo e piccole finestre circolari.
Chiesa di D. Leonardo al Frigido: dalla Chiesa annessa all'ospedale proviene il portale scolpito di Biduino, che oggi si trova al Metropolitan Museum di New York. Nel 1988 ne fu realizzata una copia del complesso scultoreo per ricollocarlo nella Chiesa, dove trova alloggio anche la scultura lignea di monaco Olivetano di Jacopo della Quercia che è destinata al museo diocesano.
Pieve di S. Vitale: sita nella frazione Mirtetto del comune di Massa; la troviamo in un documento del 986, l'edificio si presenta a pianta basilicale a tre navate sorrette da sei colonne, sul muro del campanile è in bella posizione l'affresco di S. Giovanni Battista, la facciata della Chiesa è divisa in tre parti: il portale d'ingresso è sormontato da una nicchia con statua e un rosone; al suo interno vi sono diverse opere appartenenti a diversi periodi: un tabernacolo raffigurante la Madonna Incoronata con Bambino del novecento, le due sculture dell'Angelo e la Vergine e un'Annunciazione del trecento.
Palazzo ducale: voluto da Alberico I Cybo Malaspina, grandioso e solenne in stile rinascimentale e barocco ospita la Prefettura. L'esterno è ricco di finestre decorate da stucchi e portali marmorei; l'interno oltre il portone d'ingresso vi è il cortile circondato da colonne scalinate, loggiati e portali in marmo, in fondo ad esso, un ninfeo con un ambiente roccioso su cui troneggia la statua di Nettuno che cavalca le onde.
Le due stanze adiacenti sono state affrescate nel 1702 con le “manifestazioni dell'ingegno umano” e la glorificazione dei quattro pontefici delle famiglie Cybo e Pamphili. Salito lo sfarzoso scalone si giunge al piano nobile dove gli ambienti sono preceduti da un loggiato decorato da colonne di marmo e stucchi: Salone degli Svizzeri; salone della resistenza e salone degli stucchi riccamente adornati.
Quelli destinati alla Prefettura e non sono visitabili sono: la cappella ducale con affreschi di Carlo Pellegrini nella volta e bassorilievo marmoreo raffigurante la natività sull'altare e l'alcova ducale. Nel palazzo è presente un piccolo teatro per il divertimento della corte. Il terzo e ultimo piano sono adibiti a uffici della Provincia e della Prefettura.
Villa Rinchiostra: nasce nel 1675 come casino di caccia e fu trasformata in villa da Teresa Pamphili, moglie di Carlo II Cybo Malaspina; la villa fu circondata da un ampio giardino suddiviso in aiuole di bosso e ornato di fiori, essenze arboree e agrumeto di limoni, aranci amari e cedrini. Il figlio di Teresa Pamphili, Alderano I trasformò la villa in una lussuosa dimora, impreziosendo il giardino con vialetti geometrici, vasi, statue, busti marmorei e al centro una grande vasca. Dopo vari proprietari che si sono susseguiti nel tempo, oggi è proprietà del Comune di Massa.
Villa Massoni: risale al sec. XVI oggi versa in stato di abbandono pur restando la villa ducale meglio conservata.
Villa la Cuncia: del 1557 per volere di Alberico I Cybo Malaspina che la volle come luogo di ristoro durante le battute di pesca che eseguiva sulle sponde del fiume Frigido. Al suo interno vi sono stanze affrescate da Giovan Battista Ghirlanda, mentre all'esterno è arricchito da un vasto giardino ricco di agrumi.
Palazzo Cadetti: eretto nel 1580 e destinato ai cadetti della corte, in seguito divenne palazzo vescovile e oggi ospita il museo diocesano, il quale conserva opere d'arte, suppellettile liturgica e paramenti sacri ricamati in oro e argento. Fra i capolavori: un S. Leonardo datato 1420 di Jacopo della Quercia; Trittico con la Madonna in trono con Gesù Bambino e Santi; La Pietà una scultura in marmo di Felice Palma; La Croce stazionale attribuita a Gian Lorenzo Bernini; la statua reliquiaria del 1685 opera dell'argentiere lucchese Giovanni Vambrè; La Croce di Tresana di Francesco Marti; e inoltre opere di Agostino Ghirlanda, Domenico Fiasella e del maestro di Montefloscoli.
Rocca Malaspina: eretta nel 1000 da una precedente fortificazione e oggi si presenta con la cinta muraria bastionata, il mastio centrale e il palazzo residenziale con caratteristiche architettoniche post-medievali; importanti sono i sotterranei direttamente scavati nella roccia. Di notevole interesse sono gli affreschi e le sculture rinascimentali nelle stanze e nella cappella del palazzo che è caratterizzato da loggette e decorazioni in marmo.
Mura di Massa: racchiudono la città e le prime risalgono al sec. XV mentre le seconde al sec. XVI, ma si ha notizie di un'altra cerchia precedente del 1230 che abbracciava la parte sommitale del colle. Le mura rimasero intatte fino al 1860 con l'unità d'Italia poi la cortina verso la marina fu demolita, mentre quella della SS. Trinità venne inglobata in edifici.
Porta Martana: risale al sec. XVI e si apre sull'omonima piazza.
Porta del Salvatore: del sec. XVI fungeva da antiporta.
Arco del Salvatore: eretto nel 1690 per celebrare la nascita del ducato di Massa, è un arco di trionfo decorato con grandi bugne di calcare cavernoso, quattro pilastri marmorei, una targa celebrativa e la statua del Salvatore che di da il nome.
Biblioteca: Nazionale d'Esperanto, è riservata a opere letterarie in Esperanto (lingua artificiale sviluppata tra il 1872/87 dall'oftalmologo Polacco di origini Ebraiche Ludwik Lejzer Zamenhof).
Marina di Massa: è un rinomato centro balneare dove gli amanti del walking potranno effettuare passeggiate lungo il Frigido; strutture residenziali e ricettive sono ubicate lungo il litorale e la pineta. Fu oggetto di insediamenti nel sec. XVI con i primi interventi di bonifica.
Oggi dispone di strutture turistiche, stabilimenti balneari, discoteche, pub, hotel campeggi per meglio accogliere che ama le vacanze in Toscana.
La cittadina si arricchisce di altre Chiese, palazzi, monumenti, fontane e piazze
Aree Naturali
Parco Regionale delle Alpi Apuane: si estende per circa 20.000 ettari – 200kmq – dal 2012 è entrato a far parte della rete dei Geo-parchi UNESCO. Vi sono quattro laghi per la produzione di energia elettrica, quello di Vagli è il più grande mentre in quello di Trombacco sito nel territorio della Garfagnana troviamo la grotta del vento, che è considerata una vera e propria enciclopedia naturale per l'incredibile varietà di rocce e minerali presenti; e l'antro della Corchia che è la grotta più estesa d'Italia, gli speleologi hanno esplorato 75 km, ma sono aperti alla visita solo due km.
Escursioni
S. Carlo Terme (a 5 km.): è una stazione termale alimentata da acque della fonte Aurelia – oligominerale benefica per le affezioni epatiche, gastrointestinali, renali.
Pian della Fioba (a 15 km.): nella parrocchiale conserva un trittico cinquecentesco e una terracotta del Buglioni. Si giunge a Pian delle Fioba (1000 metri) dove si trova il rifugio Città di Massa con un orto botanico ricco di piante delle Apuane.
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