Cascina
Risale al periodo romano e la prima menzione avvenne nel 750 in un atto di donazione di una casa alla Chiesa di S. Maria di Cassina; fu contesa da Lucca e Firenze e nel sec. XIV passò sotto in dominio fiorentino.
Monumenti
Pieve di S. Giovanni: e S. Maria Assunta, fu menzionata la prima volta nel 801, come l'ammiriamo oggi risale alla ristrutturazione del sec. XI e rientra nel tipico stile architettonico del romanico pisano, il campanile risale al sec. XII; la pieve è a pianta basilicale a tre navate spartite da colonne monolitiche marmoree, di granito rosso e marmo cipollino con capitelli corinzi, compositi e da due pilastri.
La facciata è spartita in cinque archeggiature che includono i tre portali alternandoli a rombi gradonati; tre archeggiature scandiscono la parte superiore in cui si ripete il motivo della losanga, impreziosita da intarsi marmorei, al di sopra il timpano con due oculi affiancati alla Croce centrale a intarsio marmoreo. Tra le opere che custodisce al suo interno un affresco trecentesco con la Madonna col Bambino e un'altra Madonna col Bambino in terracotta attribuita a Benedetto da Maiano, un'acquasantiera romanica.
Chiesa di S. Ippolito: e Cassiano, è ricordata in un documento datato 12 aprile 970 e in un altro documento molto più vecchio che risale al giugno 857; nella ristrutturazione del sec. XII intervenne Biduino, uno dei massimi rappresentanti della cultura artistica dell'epoca, autore dell'architrave del portale centrale e decorazione della facciata con leoni agli angoli,mensole, cornici e i capitelli d'imposta. Al suo interno un magnifico fonte battesimale monolitico a immersione del sec. XI e una terracotta della bottega di Andrea della Robbia raffigurante il battesimo di Gesù.
Pieve di S. Lorenzo alle corti: risalente al 1045 in stile romanico, interno a navata unica senza abside; in un'epigrafe è ricordato il dono della reliquia di un dente di S. Leonardo, ora murata all'interno della Chiesa nella parete sinistra sotto la cantoria.
Badia di S. Savino: le prime notizie sono rintracciabili in un documento risalente al 30 aprile 780. La Chiesa è costruita con blocchi di calcare del Monte Pisano, presenta la tipica struttura monastica a navata unica con presbiterio a “T“ e abside semicircolare. Un timpano conclude l'edificio con tetto a capanna; l'ingresso al monastero è costituito da un ampio arco a tutto sesto. La sommità del campanile a pianta rettangolare fu distrutta nel 1943 dall'esercito Tedesco in ritirata, per non lasciare punti sopraelevati da cui poter avere una buona visuale; in anni recenti al campanile è stata restituita la forma originale.
Santuario della Madonna dell'acqua: risale al 1614 e si presenta a croce greca; i quattro bracci hanno prospetti esterni con timpano e copertura a capanna. Il breve campanile con cupoletta risale alla ristrutturazione settecentesca. Al suo interno conserva un imponente altare maggiore con affresco staccato della Madonna col Bambino del sec. XVI e l'altare di S. Rocco con una tela raffigurante il Santo eseguita in occasione della peste del 1630.
Chiesa di S. Miniato: è documentata sin dal 1011 e interamente costruita in bozze regolari di verrucano, lungo i fianchi si aprono semplici monofore mentre in facciata svetta l'agile campanile a vela. L'interno a navata unica vi è una caratteristica pila per l'acqua Santa poggiata su di una colonna di granito; sull'altare si conserva un dipinto cinquecentesco raffigurante la Madonna tra S. Miniato e S. Giovanni (o la Maddalena), eseguito tra il 1565/80 e firmato dal fiammingo Giulio di Giovanni Pietro Molinginato.
Chiesa di S. Benedetto: fu attestata nel 861 e fu riedificata nel 1540 mentre le ristrutturazioni dell'ottocento caratterizzano esterni e interni attuali. Al suo interno conserva dipinti trecenteschi su tavola fondo oro: Madonna delle ciliegie di Francesco Neri da Volterra; Madonna del piano di artista fiorentino; una tavola con i Santi Pietro e Filippo Benizzi opera di Pier Francesco Foschi sec. XVI; affreschi di Giuliano Castellani detto il Sollazzino sec. XVI. Nella stessa epoca la Chiesa acquistò frammenti di paliotto in alabastro di fattura inglese del trecento, policromato e dorato con Santi, l'Assunzione e scene Cristologiche.
Chiesa di S. Frediano: attestata la prima volta il 24 settembre 1178, divenne propositura nel 1455 e dedicata al culto di S. Frediano vescovo di origine Irlandese, al quale si attribuisce il prodigio della miracolosa deviazione del fiume Auser (Serchio); il toponimo settimo individuava la località posta al settimo miglio sulla via romana, corrispondente all'attuale S. Benedetto a settimo nel Comune di Cascina.
Chiesa di S. Giorgio: è documentata in un atto del 12 aprile 970, lo stile è il tipico romanico pisano; il materiale utilizzato nella Chiesa è costituito da blocchi regolari alternati a calcare cavernoso e verrucano. L'interno a navata unica di grande dimensioni, è tronca al vertice dove culmina in una piccola e pesante bifora a vela, fu aggiunta nel 1603 sulle cui colonne sono presenti in bassorilievi rievocanti la lotta di S. Giorgio con il drago. Sulla facciata della Chiesa è ancora visibile una lapide, che indica l'altezza delle acque raggiunte dall'Arno nell'alluvione del 1855.
Chiesa di S. Andrea e Lucia: risale al sec. XIV; la semplice struttura esterna in laterizio con portali, finestre e stemmi in pietra serena, cela un interno assai ricco con altare in marmo policromo, stucchi e tele settecentesche di Ranieri del Pace, Giovanni Domenico Pucci, Giuseppe Tais. Trecentesco è il polittico con la Madonna col Bambino e Santi di Barnaba da Modena, raffigurante la Vergine che allatta il Bambino contornata da Angeli e Santi.
Oratorio di S. Giovanni Battista: o dei Cavalieri che appartenne ai Cavalieri di Rodi, detti poi Cavalieri di Malta; risale al trecento con interno a navata unica in due campate di uguale misura e coperta con volte a crociera, totalmente rivestita al suo interno di un ciclo di affreschi del senese Martino di Bartolomeo 1398.
Oratorio di S. Croce: risale al XVII sec. come sede della Compagnia di S. Croce, ristrutturato nelle forme attuali nel settecento quando divenne il battistero della Pieve nel 1785. Al suo interno sono conservati altari, decorazioni in stucco e dipinti del XVIII sec. Oggi è in uso alla Compagnia della Misericordia.
Palazzo Bertini: sorto nel 1851 è un esempio di abitazione padronale in stile neoclassico, dotato delle pertinenze di un piccolo parco e una scuderia, ha un prospetto principale caratterizzato da lesene in pietra con capitelli dorici e un frontone.
Villa Isnard: risale ai primi anni del novecento, la villa fu frequentata da molte famiglie nobili pisane e Europee. Oggi è in stato di abbandono e non visitabile, il proprietario Emilio Isnard vive a Nizza. Architettonicamente si presenta con un caratteristico tetto spiovente color ardesia, ed è costituita da finestre strette e lunghe con una torretta centrale, il genere è tipico della Costa Azzurra differenziandosi nettamente dagli edifici circostanti. All'interno era arredata in modo elegante: era presente un salotto giapponese; una camera Egiziana e una sala degli specchi.
Cinta muraria: è documentata dal 1293 e si notano diverse fasi costruttive con l'uso di materiale diverso: il verrucano per la prima fascia, materiale misto per la seconda e terza fascia.
Torre dell'orologio: è costruita in laterizio e in epoca passata doveva far parte del palazzo ospitante le milizie.
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