Collina
Calci
E' un insieme di borghi che comincia a svilupparsi in epoca Repubblicana (XI sec.), intorno al castello del vescovo pisano feudatario della valle.
Monumenti
Certosa di Calci: fu fondata a partire dal 30 maggio 1366. Si accede al complesso attraverso un vestibolo seicentesco, coronato dalla statua di S. Bruno fondatore dell'Ordine dei Certosini; di fronte al prospetto vi è il prospetto barocco della Chiesa, impostata su di un podio con scala a doppia rampa, sulla sommità vi è la statua della Vergine in Gloria.
L'interno a navata unica risale al sec. XVII lungo le cui pareti sono addossati gli stalli lignei destinati ai monaci; una parete intarsiata a marmi policromi separa la zona destinata ai conversi. Sullo scorcio del seicento inizia la decorazione pittorica parietale con storie del Vecchio Testamento, gli affreschi della cupola sono del lucchese Stefano Cassiani, autore anche delle pitture ai lati, dietro l'altare e tra le finestre.
Sull'altare maggiore risalente al 1686 si trova una tela di Baldassarre Franceschini detto il Volterrano, con S. Bruno che offre la Certosa di Pisa alla Madonna del 1681. La sagrestia è circondata da grandi altari a muro, adiacente è la cappella delle reliquie e altre cappelle, in cui ogni monaco celebrava la messa privata quotidiana; nella cappella di S. Ranieri si conserva il dipinto settecentesco del pisano Giovan Battista Tempesti con S. Ranieri Patrono di Pisa; nella cappella di S. Bruno vi è una tela raffigurante il Santo opera di Jacopo Vignali; La cappella della Vergine del Rosario fu affrescata da Giuseppe Maria Terreni nel settecento.
Tra gli ambienti più interessanti: la foresteria granducale riservata ai sovrani di Toscana con pregevoli stucchi del Somazzi e affreschi a figure allegoriche di Pietro Giarrè. Il refettorio attuale è la trasformazione del primitivo ambiente trecentesco; tra le testimonianze più antiche vi è l'affresco raffigurante l'ultima cena di Bernardino Poccetti del 1597; il resto delle decorazioni parietali sono del 1773 opera di Pietro Giarrè.
Sul seicentesco chiostro grande con al centro la fontana ottagonale, si aprono le celle dei monaci ciascuna concepita come unità abitativa composta da più stanze. Tra i numerosi ambienti va ricordato: l'appartamento del Priore; la ricca biblioteca; l'archivio storico e la farmacia. Nella foresteria è stata allestita la quadreria del convento, che ospita numerosi e pregevoli dipinti tra cui la collezione della famiglia Borghini di Calci.
L'ala ovest della Certosa ospita il Museo di storia naturale e del territorio dell'Università di Pisa, che comprende: collezioni paleontologiche, mineralogiche, e zoologiche; storicamente la collezione risale al 1500 come raccolta di curiosità allegata al giardino dei “semplici” (nel medioevo semplici era una varietà vegetale con virtù medicamentose). Il Museo ospita una delle gallerie di cetacei più grandi d'Europa, con scheletri di balene integrali collocata in un suggestivo attico dell'ex monastero, da cui si gode di una visuale magnifica sul territorio circostante.
Bibbia di Calci: è conservata nella Certosa e si tratta di un codice miniato pergamenaceo composto da quattro volumi; il primo codice possiede 185 carte, il secondo 205, il terzo 238 e il quarto 231. Tra le più antiche opere pervenuteci si conosce la data: 1168 il committente: Prebiter Gerardus e i due autori: Magister Vivianus per la scrittura e Albertus o Adalbertus Volterranensis per la miniatura, che per l'antichità e pregio ne fa uno dei capisaldi della storia della miniatura Italiana.
Museo Nazionale di S. Matteo: è il più importante Museo di pittura e scultura a Pisa, sito nel convento medievale di S. Matteo, si presenta in stile romanico-pisano e possiede opere di maestri pisani che vanno dal XII al XIX sec. La sezione archeologica ospita un sarcofago paleocristiano con la raffigurazione del buon pastore risalente al V sec.; un lapidario con capitelli, cippi e sculture di epoca etrusca e romana; reperti di tombe Longobarde; ceramiche medievali di fattura pisana e islamica; scultura pisana che va dal XII al XV sec.; opere greche-bizantine con icone su tavole e una Croce in cristallo di rocca sec. XIV; una collezione di numismatica che va dal XIII al XIX sec.; pitture del XII – XIII sec. con una serie di Croci dipinte.
Pieve di S. Giovanni e Ermolao: è ricordata dal 1116 restaurata e ampliata nel 1617; lo stipite, la realizzazione degli altari laterali e l'arco sovrastante il fonte battesimale risalgono al 1717. L'interno a tre navate con colonne sormontate da capitelli neo-corinzi; la facciata è spartita in doppio ordine di arcate cieche. Tra le opere due dipinti di Aurelio Lomi, una tavola con la Madonna col Bambino opera di Jacopo di Michele detto il Gera e il volto di una Croce dipinta del XII sec.
L'imponente campanile a pianta quadrangolare collocato di fianco al transetto, a breve distanza dalla Chiesa presenta un maestoso portale d'ingresso ad arco ogivale.
Chiesa di S. Agostino: ubicata nella frazione di Nicosia del Comune di Calci; il convento e la Chiesa risalgono al 1258, si presenta a navata unica con copertura a capanna e campanile in laterizio. All'interno custodisce decorazioni a fresco e a tempera del XVIII – XIX sec., attualmente il complesso è in stato di abbandono fatta eccezione per la Chiesa e il campanile che risultano utilizzati.
Santuario Della Madonna delle Grazie: sita nella frazione tre colli del Comune di Calci; risalente XI sec., dedicato a S. Bartolomeo ma le forme attuali corrispondono a una recente ristrutturazione. Il campanile corrisponde all'antica torre del borgo che fu abbattuta dai pisani nel 1288 e conserva una capanna del 1392 opera di Nicolò Bondi. L'interno a navata unica conserva un prezioso Crocifisso ligneo del XIV sec. e sculture lignee del XVI sec.
Area Naturale
Area naturale protetta “Valle del Lato” si estende nella parte centrale del monte pisano è di interesse locale.
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