Parchi Naz.
Collina
Mare
Orbetello
Fu un importante centro etrusco poi romano, già fiorente nel VII sec. a. C., nel medioevo fu possesso della romana Abbazia delle tre fontane. Nel 1414 venne conquistata dai senesi e nel 1557 l'esercito Tedesco e Spagnolo la conquistò facendone la capitale dello stato dei Presidi; nel sec. XVIII passò ai Borboni di Napoli, quindi nel 1801 fu unita al regno d'Etruria e 14 anni dopo al Granducato di toscana.
La cittadina sorge nel mezzo dell'omonima laguna, unita al Monte Argentario da una strada costruita su un terrapieno artificiale che ha diviso la laguna in due specchi d'acqua; la zona è delimitata da due tomboli (tipo particolare di spiaggia che in genere assume la forma di un cordone di sabbia), quello della Feniglia e quello della Giannella.
Monumenti
Chiesa di S. Maria Assunta: eretta sulle rovine di un tempio romano del V sec. d. C. si ha notizia di ampliamento nel 1201 e altri lavori furono eseguiti tra il 1370/76 per volere degli Orsini. Nel 1600 vennero aggiunte due navate laterali e la cupola della cappella di S. Biagio, nonché l'inserimento della facciata tardo gotica; al 1898 risale la torre campanaria in stile neogotico.
Al suo interno sono custoditi interessanti opere d'arte come: la settecentesca tela della circoncisione ispirata ad Apollonio Nasini, l'Assunzione della Madonna realizzata nel 1801 per il re di Napoli, l'ottocentesco dipinto a tempera con la Madonna in trono fra gli Angeli sullo sfondo della laguna di Orbetello, i quadretti di rame con i Misteri del Rosario di Francesco Nasini.
Chiesa della Madonna delle Grazie: inglobata dal sec. XVI nel complesso degli ospedali riuniti, fu modificata nel XIX sec. quando l'ospedale fu annesso a quello militare di S. Giacomo. Al suo interno conserva pregevoli opere di cui: l'affresco della Madonna col Bambino in trono fra i Santi Pietro e Paolo, attribuibile a un seguace di Benvenuto di Giovanni e un dipinto settecentesco raffigurante la Madonna col Bambino in gloria tra Angeli della bottega di Sebastiano Conca.
Chiesa di S. Francesco di Paola: del sec. XVI con l'annesso convento oggi scomparso. Al suo interno vi sono numerose lastre tombali di comandanti e governatori dello Stato dei Presidii, sull'altare maggiore è posta una pala seicentesca con l'apparizione dell'Annunciazione a S. Francesco da Paola e S. Biagio.
Chiesa di S. Giuseppe: eretta nel sec. XVI al suo interno una pittura murale coeva con Angeli in adorazione dell'Ostensorio e una statua lignea settecentesca dell'Immacolata Concezione di manifattura Napoletana.
Palazzo del governatore: caratterizzato da un loggiato porticato e torre dell'orologio. Al centro del portico vi è posto un busto di Garibaldi.
Mulino Spagnolo: è l'unico superstite dei mulini senesi costruito nella laguna nel sec. XV, in passato sfruttava la forza dell'acqua per la macinazione del grano che veniva portato ai mulini con i barchini.
Polveriera Guzman: storico edificio eretto dagli Spagnoli nel 1692 utilizzato per contenere tonnellate di esplosivo, qui si rifornì Garibaldi nel 1860 per la spedizione dei mille. La struttura è pronta per ospitare il Museo Archeologico di Orbetello.
Ponte della diga: che unisce Orbetello al Monte Argentario, costruito nel 1842 dal Granduca Leopoldo II di Lorena.
Mura di Orbetello: di origine etrusche del V sec. a. C., ampliate e restaurate in epoca medievale e nel XVI sec. dagli Spagnoli, i quali le rafforzarono con l'imponente linea bastionata di cui sono ancora visibili le due porte cittadine, l'imponente fortezza e in parte due rivellini.
Fortezza caposaldo: eretta intorno all'antico castello degli Spagnoli.
Porta Medina coeli: e porta nuova, risalente al 1697 e tramite di esse si accede al nucleo storico di Orbetello.
Porta a terra: costruita in epoca seicentesca si presenta in stile barocco, vi si accedeva tramite un ponte levatoio e ai lati era dotata di locali per posto di guardia.
Porta del soccorso: eretta nel 1620 in marmo travertino e ingentilita con elegante frontone con lapide.
Mura di Talamone: una prima cinta muraria risale al sec. XIII dagli Aldobrandeschi, furono ristrutturate nel 1465 e nel 1541 furono soggette ad altri restauri per aver subito i danni causati da una violenta incursione dei pirati. La fortificazione fu ristrutturata e potenziata dagli Spagnoli nel sec. XVI e XVII; danneggiata ancora dai bombardamenti del 1944 e ristrutturata nel 2012, delle antiche porte resta solo porta Garibaldi.
Talamone è una frazione del comune di Orbetello e fu il porto etrusco dove i romani portarono una grande vittoria sui galli nel 225 a. C. Agli inizi del trecento appartenne all'Abbazia di S. Salvatore che in seguito la vendette a Siena; nel 1555 entrò a far parte dello Stato dei Presidii. Garibaldi e i mille vi si fermarono nel 1860 durante la storica impresa.
Mura di Cosa: risalgono al III sec. a. C. si estendono per quasi un km e mezzo, erano rafforzate da ben 18 torri, la cinta muraria fu abbandonata e ristrutturata nel sec. XI dagli Aldobrandeschi e dopo poco di nuovo abbandonata, i restauri del XX sec. le hanno riportate all'antico splendore.
Rocca Aldobrandesca: sita nella frazione di Talamone, risalgono al sec. XIII con funzioni di avvistamento e difesa, la rocca fu un punto di raccolta per i volontari di Garibaldi nella storica impresa; il restauro ai danni del bombardamento 1944 le hanno dato l'antico splendore.
Forte delle Saline: site nella frazione di Albinia, è una struttura fortificata del sec. XV modificata e potenziata dagli Spagnoli nel 1630; attualmente viene utilizzato come archivio della Sopraintendenza.
Casale della Giannella: sita nella frazione omonima, sorge come torre costiera nel sec. XVI e oggi è sede del centro di educazione ambientale “Aurelio Peccei”, fondato nel 1989 ed è la porta di accesso all'oasi del WWF situata nel tombolo.
Faro di Talamone: sito nella frazione omonima, eretto nel 1865 venne attivato dalla Marina Militare (all'epoca Regia Marina) per illuminare il territorio di Talamone; il suo aspetto attuale è del 1947.
Torre delle Cannelle: costruita dai Medici nel sec. XVI, ristrutturata nel sec. XVIII oggi è adibita a struttura alberghiera.
Torre Capo d'uomo: sita all'interno del Parco Naturale della Maremma a Nord di Talamone una frazione di Orbetello, risale al sec. XVI ristrutturata nel sec. XVIII è adibita a residenza privata.
Torre del Poggio Raso: a Nord di Talamone una frazione di Orbetello, sita all'interno del Parco Naturale della Maremma ristrutturata nel sec. XV, terminata la funzione di difesa è stata ceduta a privati e oggi ospita una struttura ricettiva.
Torre di Talomonaccio: ubicata su Poggio Talamonaccio poco distante da Fonteblanda una frazione del comune di Orbetello, edificata nel medioevo come torre di avvistamento e potenziata dagli Spagnoli nel sce. XVI, attualmente è residenza privata ed è nota per essere stata utilizzata come set del film: “007 quantum of solace” nel 2008; qui si vedono anche resti di un Tempio romano del sec. IV a. C., da qui proviene il celebre frontone di Talamone e nei pressi vi sono le terme di Bocca d'Osa che sfruttano acque sulfuree.
Aree naturali
Campo Regio è un sito di Interesse Regionale presso la frazione di Fonteblanda.
Oasi della Laguna di Orbetello del WWF è Zona di Interesse Internazionale ha una superficie di 26.22 kmq.
Parco Naturale della Maremma è un'area protetta Regionale.
Riserva Naturale Duna Feniglia è visitabile in bicicletta e al suo interno vivono diversi esemplari di daini. Nella parte centrale della sua spiaggia lunga circa 6 km. Vi è una zona frequentata dai naturisti.
Escursioni
Magliano in Toscana: (a 25 km) comprende anche le località di Pereta e Montiano, suggestivi paesi medievali di origini etrusche, molto caratteristici i centri storici circondati da una pregevole cerchia muraria tra il tardo medioevo e il periodo rinascimentale.
Chiesa di S. Giovanni Battista: le cui finestre nel fianco sono gotiche mentre la facciata è rinascimentale del 1471, notevole è anche la parte absidale con campanile cuspidato. Interno a navata unica con soffitto sostenuto da tre archi, a pieno centro l'arco trionfale poggia su due colonne romaniche con capitelli decorati. Alle pareti affreschi votivi risalenti XI – XVI sec. Nell'abside il tabernacolo a muro del sec. XIII; nell'architrave il maglio (stemma della comunità) e l'iscrizione in lettere gotiche dell'artefice (M. Nicholaus), a sinistra il fonte battesimale in travertino a sei formelle datato 1493.
Chiesa di S. Giovanni Battista: a Montiano nella frazione del comune di Magliano, si articola a navata unica con due cappelle laterali suddiviso in campate da arcate ogivali quattrocentesche; un affresco frammentario con la visitazione lascia supporre che nel sec. XV l'intera Chiesa fosse affrescata. Al sec. XVII risalgono gli altari laterali in gesso e stucco, realizzati secondo sobrie modalità barocche con il fonte battesimale in stucco. Da segnalare alcune tele del seicento: le anime del Purgatorio salvate da Angeli, la Visitazione, l'apparizione della Madonna del Rosario a S. Domenico, S. Caterina da Siena e a un vescovo con due sovrani raccolti in preghiera.
Chiesa di S. Giovanni Battista: a Pereta nella frazione del comune di Magliano, è una costruzione di origine romanica e conserva nella facciata buona parte dell'originario paramento. L'interno a navata unica con tre altari seicenteschi in gesso e stucco, ornati secondo eleganti canoni barocchi; gli altari laterali sono corredati da due dipinti seicenteschi, quello a sinistra attribuibile ad Astolfo Petrazzi con la Madonna col Bambino che porge il Rosario a S. Domenico e a S. Caterina da Siena, nei bordi i 15 Misteri del Rosario. Nell'altare di fronte vi è la tela con la Madonna col Bambino e Santi riferibile a un artista senese, che stilisticamente è discendente da Alessandro Casolani e Vincenzo Rustici.
Torre dell'orologio: a Pereta frazione del Comune di Magliano, è un imponente struttura che domina la parte alta del paese ed è uno degli edifici più antichi di Pereta sec. XV, in arenaria bruna alta 29 metri a pianta quadrata.
Mura di Pereta: frazione del Comune di Magliano, l'accesso al centro storico è delimitato dalla doppia cinta muraria e dalla porta di ponente merlata di origini tardo medievali che crea uno scenario suggestivo e affascinante.
Pieve di S. Martino: nel Comune di Magliano, fu citata per la prima volta nel sec. XIII, nella facciata si apre il portale romanico preceduto da una gradinata e incorniciato da rilievi scolpiti con creature mostruose e un guerriero con un drago. In alto una bifora della costruzione originaria; il lato destro presenta un portale laterale delimitato da due semi colonne e intorno formelle scolpite con motivi vegetali e geometrici. L'interno è decorato nel lato sinistro e nel presbiterio da affreschi dei sec. XV e XVI molto frammentari; nell'edificio dopo il distacco dal campanile dovuto ai bombardamenti del 1944 è stata collocata la campana che reca la data 1625.
Convento di S. Maria in Borraccia: nel Comune di Magliano, risale al duecento e conserva gran parte degli originali elementi stilistici di epoca medievale tanto da poter riconoscere tracce del romanico Lombardo; le mura esterne rivestite in blocchi di pietra.
Palazzo del Podestà: nel Comune di Magliano, risalente al 1425 in stile tardo gotico tipico del quattrocento, sulla facciata vi sono gli stemmi dei cittadini illustri come: Salimbeni Benassai, famiglia Piccolomini e quello della famiglia Bandinelli.
Palazzo di Checco il bello: nel Comune di Magliano, ubicato nel vecchio borgo ed eretto in pietra locale nel sec. XIV, sono presenti bifore murate e cornice in travertino, mentre nella facciata è lo stemma dei Monaldeschi.
Fanno parte del Parco Naturale della maremma.
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