Collina
Mare
Ansedonia
Fu un importante scalo romano con il suo porto attivo nel periodo Repubblicano e imperiale. Decaduta nel IV sec. fu distrutta e sul suo territorio sorse Ansedonia, conquistata dai saraceni nel X sec. e rasa al suolo dai senesi nel XIV sec. Sulla cima del Poggio che la sovrasta vi sono le rovine di Cosa.
Monumenti
Oratorio di S. Biagio alla tagliata: l'edificio ingloba i resti di un mausoleo romano a tre absidi, mostra caratteri medievali che secondo la tradizione sarebbe stato fondato da monaci armeni, fuggiti da Bisanzio con varie reliquie fra cui la venerata testa di S. Biagio. Nel quattrocento le reliquie furono portate a Siena e in un successivo momento riconsegnate alla Cattedrale di Orbetello dove tuttora sono conservate. Caduta in abbandono dal 1693 fu interdetta al culto e agli inizi del novecento erano ancora visibili tracce di affreschi.
Torre alla tagliata: eretta sul luogo di una torre medievale nel XVI sec.; terminate le funzioni difensive venne trasformata in abitazione, qui vi soggiornò il celebre compositore Giacomo Puccini che scrisse molte sue opere tra cui la Turandot.
Torre S. Biagio: nei pressi del cosiddetto spacco della regina, eretta nel medioevo come torre di avvistamento e poi potenziata dagli Spagnoli nel sec. XVI, attualmente si presenta come un imponente rudere ben conservato.
Torre di S. Pancrazio: eretta nel sec. XVI dagli Spagnoli per rafforzare il sistema difensivo costiero dello Stato dei Presidi; ha svolto funzioni di avvistamento di difesa e offesa fino al XIX sec. Oggi la torre è inglobata all'interno di un complesso privato.
Siti Archeologici
Cosa: è un'antica città di origine etrusca fondata nel 273 a. C. dai romani come colonia e fu abbandonata nel sec. XIV, si conservano resti di mura ciclopiche, del foro romano e del Tempio di Giove; poco lontano si trova la villa sette finestre del I sec. a. C., la villa era gestita da schiavi e di proprietà di una famiglia dei Volusii e fu ampliata con la costruzione di un grande criptoportico nel I sec. d. C. Venne ricostruita come villa nel XV sec. La villa è stata trasformata in una lussuosa residenza di vacanze e le rovine aperte al pubblico, inserite scenograficamente in un giardino rigoglioso.
Mura di Cosa: costruite nel corso del III sec. a. C. si estendevano per circa un km. E mezzo ed erano rafforzate da ben 18 torri; dopo la caduta dell'impero romano andarono incontro al degrado fino al sec. XI, che vennero restaurate dagli Aldobrandeschi per essere nuovamente abbandonate dopo qualche secolo. Un lungo restauro del sec. XX le ha riportate all'antico splendore.
Tagliata etrusca: grande opera d'ingegneria risalente al periodo etrusco-romano, si tratta di un canale tagliato nella roccia ideato per evitare l'insabbiamento dell'antico porto, creando un sistema di contro corrente proveniente dal mare e dal canale emissario dal non lontano lago di Burano.
Spacco della regina: è una grande spaccatura del promontorio sovrastante, che si sviluppa lungo alcuni cunicoli scavati artificialmente.
Lago di Burano: è una laguna salmastra costiera della maremma Grossetana e si estende per 236 ettari ed ha una profondità media di un metro, è separata dal mar Tirreno da una stretta fascia di dune, che costituisce uno dei tratti costieri meglio conservati della Regione. Dal 1980 è riserva naturale e una parte forma l'OASI WWF. Nel 2005 sia il lago che la duna del lago di Burano sono stati indicati come siti di interesse comunitario dal Ministero dell'Ambiente.
Fauna: va ricordato: il fenicottero rosa, i cormorani, gli aironi, la folaga, la moretta, il moriglione, il germano reale, il metiolone, il porciglione e il martin pescatore. La duna del lago è frequentata tra altri: istrice, volpe, cinghiale, testuggine e il cervone.
Flora: leccio, ginepro, coccolone, mirto, salsapariglia, asparago.
Torre di Buranaccio: sita lungo la fascia costiera sulla sponda del lago e risale al cinquecento, costituiva l'avamposto difensivo e si trovava sul confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato della Chiesa; la struttura si articola su tre livelli con una sezione quadrata, che poggia su di un possente basamento a scarpa, le pareti rivestite in pietra caratterizzate da uno spessore che varia dai due ai tre metri, la parte alta presenta un coronamento di mensole piuttosto larghe sporgenti, costituendo la base della terrazza sommitale priva di merlature.
Escursioni
Capalbio: (a 18 km.) con la Chiesa di S. Nicola che risale al medioevo e conserva al suo interno notevoli affreschi.
Rocca di Capalbio: è situata nel punto più alto del borgo ed è costituita da una torre e da un elegante palazzo signorile; la torre poggia su basamento a scarpa cordonato, la parte alta è coronata da una merlatura sommitale che poggia su mensole che racchiudono archetti ciechi.
Palazzo Collacchioni: è un palazzo signorile di epoca rinascimentale, si sviluppa su tre livelli e presenta decorazioni sulla facciata principale; all'interno vi è un cortile e un pozzo per la raccolta delle acque piovane. Le stanze sono arredate con mobili d'epoca tra cui anche il Fortepiano Conrad Graf suonato anche da Giacomo Puccini che spesso soggiornava presso la non lontana torre della tagliata.
Cinta muraria: costruita dagli Aldobrandeschi nel sec. XI con funzioni di difesa e avvistamenti attorno alla rocca; nel corso del quattrocento quando era amministrata dalla Repubblica di Siena, furono eseguiti lavori per una doppia cinta muraria e da allora sono rimaste pressoché intatte fino ai giorni nostri, le mura si presentano più basse quelle di epoca medievale e più alte quelle esterne di epoca rinascimentale, sono intervallate da una serie di torrioni.
Le cortine murarie si presentano a basamento a scarpa sul lato esterno e coronamenti di merlature sommitali, caratteristico è il doppio camminamento di ronda situato a livelli differenti. Sulla porta senese vi è collocata una lapide del 1418 a ricordo della ristrutturazione delle mura e uno stemma Mediceo del 1601 inserito dopo l'annessione di Capalbio al Granducato di Toscana.
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