Collina
Pentedattilo
Arroccato sulla rupe del Monte Calvario, dalla caratteristica forma che ricorda quella di una ciclopica mano con cinque dita e da cui deriva il nome: Penta + daktylos = cinque dita;
A causa di alcune frane, non presenta più le cinque dita ma resta comunque un posto affascinante e pieno di mistero.
Pentedattilo fu colonia Calcidese nel 640 a.C.
Durante il dominio romano, fu un importante centro militare per la sua posizione strategica.
Con la dominazione bizantina, cominciò il declino, causato anche dai continui saccheggi da parte dei Saraceni.
Nel XII sec. Fu conquistata dai Normanni, divenne feudo e passò da una famiglia all'altra di baroni; conti e marchesi fino al periodo rinascimentale. Nel sec. XVII il borgo fu teatro di un crudele misfatto noto come “Strage degli Alberti“ riportato alla luce nel romanzo di Andrea Cantadori dal titolo “La tragedia di Pentidattilo“, i cui protagonisti furono i membri di due nobili famiglie: quella degli Alberti marchesi di Pentedattilo e la famiglia degli “Abenavoli“ baroni di Montebello Ionico ed ex feudatari di Pentedattilo.
A causa dell'abbandono da parte dei cittadini, dal 1811 è frazione di Melito porto Salvo restando una cittadina fantasma. Negli ultimi del 900, sembra aver scoperto attività di turismo, infatti ogni anno esso è tappa fissa del festival itinerante “Paleariza“ che vuol dire “antica radice“ in greco di Calabria ed è un importante evento della cultura grecanica nel panorama internazionale. Inoltre tra agosto e settembre ospita il “Pentedattilo film Festival“ festival internazionale di cortometraggi.
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