gaeta1.jpg
Parchi Naz.
Collina
Mare

Gaeta

Manifestazioni

Segnala un evento


Antico porto di Formia, fu residenza del patriziato romano e degli imperatori, divenne una roccaforte difensiva e nel IX sec. Si costituì a ducato autonomo battente moneta, il follaro; fu normanna, Angioina, aragonese, borbonica, contesa e assediata numerose volte. Nel 1860 vi ebbe l'ultimo scontro tra l'esercito borbonico e quello Piemontese che con la presa della città, portò a conclusione l'unità d'Italia.
Oggi riuniti nella vasta espansione edilizia: il centro medievale di S. Erasmo intorno al castello, Porto Salvo fuori dalle mura, (che dal 1897 al 1927 fu chiamato Elena in omaggio alla regina) con la caratteristica via Indipendenza di origine normanna e la lunga spiaggia di Serapo con le sue attrezzature turistiche.

Monumenti
Duomo: dei SS. Erasmo e Marziano, edificato nell'XI sec., su di una preesistente Chiesa dedicata a S. Maria del Parco del VII sec., dopo il terremoto del 1231 fu ricostruita in stile gotico a sette navate. Nel XVIII sec., venne restaurata in stile neoclassico a tre navate con cappelle laterali.
Presenta una facciata neogotica in mattoncini con decorazioni in pietra chiara, sulla sommità la statua in ghisa dell'Immacolata. Dal pronao, con le statue dei Santi Patroni: Erasmo e Marciano, si accede alla navata centrale con volta a botte cassettonata e illuminata da finestre a lunetta. Alle navate laterali, le cappelle con altari barocchi in marmi policromi.
L'abside del XVII sec., è sopraelevata per la presenza del sottostante succorpo a navata unica, riccamente decorato con affreschi e marmi. La cripta del 1600 in cui si conservano le ossa dei Santi Erasmo e Marzano, arricchito da opere d'arte tra cui il fonte battesimale. In fondo all'abside, l'altare barocco in marmi policromi sormontato dalla pala di Giovanni Filippo Criscuolo. Nel Presbiterio è custodito il pregevole candelabro del cero pasquale XIII sec., con storie della vita di Cristo e S. Erasmo.
Alle spalle della Chiesa, il campanile del XII sec., in stile arabo – moresco costituito da tre piani con bifore sormontati dal cupolino ottagonale. All'interno della strombatura posta alla base della torre, ci sono dei sarcofagi di epoca romana e due bassorilievi marmorei, raffigurante la storia di Giona e del mostro. Il campanile della Chiesa di Gaeta, insieme a quello di Amalfi, con cui ha notevoli analogie, rappresenta un eccellente esempio di arte medievale dell'Italia centro meridionale.
Chiesa SS. Annunziata: eretta nel 1321; nel XVII sec., venne restaurata in stile barocco. La facciata è sormontata da un campaniletto a vela con orologio in maioliche; un secondo campanile gotico è nei pressi dell'abside lato desrto, mentre sulla sinistra, si apre l'antico portale laterale gotico con lunetta affrescata, raffigurante l'Annunciazione.
L'interno a navata unica dominato dalla tinta celeste delle pareti, con elementi decorativi in stucco di colore bianco. Lungo la navata, che è coperta dalle volte a crociera gotiche originarie, vi sono due altari marmorei, sormontati da una pala di Luca Giordano: a sinistra con l'adorazione dei pastori; a destra Gesù Crocifisso. All'interno dell'abside si trova il pregevole coro ligneo di Colangelo Vinaccia; la parete di fondo è interamente occupata dal polittico di Andrea Sabatini da Salerno, risalente al 1521.
L'altare maggiore e la balaustra del presbiterio, in marmi policromi, le cantorie in finto marmo, l'organo a canne venne costruito da Giuseppe de Martino nel XVII sec., venne, probabilmente, anche suonato da Alessandro Scarlatti.
Alle spalle del Santuario, con portale su via dell'Annunziata, sorge la cappella dell'Immacolata Concezione o “ cappella d'oro”, con volta a botte costituita da cassettoni di legno intagliati e dorati. Le pareti sono arricchite da 19 tele raffigurante scene della vita di Gesù e della Madonna, opere di Criscuolo che ha fatto i Santi del polittico fondale, insieme a Scipione Pulzone che si è occupato dell'Immacolata al centro di esso.
Dal 25 marzo 2009, la Chiesa dell'Annunziata è stata elevata a Santuario, gemellata con il Santuario di Nostra Signora di Lourdes, in quanto il Dogma cattolico dell'Immacolata Concezione, proclamato da papa Pio IX l'8 dicembre 1854 con la bolla: “ Ineffabilis Deus”, era stato meditato nella sua presenza forzata a Gaeta, durante le ore passate in meditazione, a pregare dinanzi al quadro della Madonna presente nella cappella d'oro; anche papa Giovanni Paolo II il 25 giugno 1989, volle pregare nella grotta d'oro.
Ad oggi, insieme alla Chiesa di S. Maria della Sorresca, rientra nei beni dell'IPAB “ Stabilimento della SS. Annunziata e annessi”, al cui interno è ospitato l'archivio storico con importanti documenti che fotografano l'attività assistenziale svolta dalla SS. Annunziata, nei settecento anni della sua esistenza; tra i documenti: gli statuta Privilegia et Consuetudinis Civitatis Caietae del XVI sec.
Tempio di S. Francesco: nel luogo che lo stesso Santo, nel 1222 edificò una Chiesa, sua dimora durante la permanenza a Gaeta. Questa venne ricostruita in stile gotico per volere di Carlo II d'Angiò, con struttura di carattere monumentale nel XIV sec.; nel XIX sec., Ferdinando II delle due Sicilie, affidò a Giacomo Guarinelli il restauro con sovrapposte alla struttura trecentesca, decorazioni neogotiche.
Il sacrato è preceduto da una grande scalinata, al centro la statua della Religione con in mano la Croce. La facciata neogotica ha un bel portale strombato e grande rosone, è decorato dalle sculture marmoree raffigurante i due sovrani che vollero la costruzione e la ricostruzione della Chiesa. L'interno a tre navate, dominato dal colore giallo dei muri, è illuminato da grandi finestre con vetrate policrome.
Nell'abside poligonale, la statua del Redentore; l'altare maggiore in stile neogotico, realizzato in stucco dipinto a finto marmo; in fondo alle due navate laterali vi è un altare in marmi policromi.
Chiesa S. Maria di Porto Salvo: del XVII sec., in stile barocco. L'interno è dominato dal colore celeste delle pareti; a navata unica e cappelle laterali. Alle spalle dell'altare maggiore in marmi policromi, in una nicchia con cornice marmorea, vi è la venerata statua processionale della Madonna di Porto Salvo.
Annesso alla Chiesa, sorge l'oratorio con pavimento in maioliche policrome, altare marmoreo e decorazioni in stucco alle pareti e alla volta.
Chiesa S. Giacomo: del 1517 a navata unica e cappelle laterali; al suo interno è custodito l'antico altare maggiore barocco, proveniente dalla ex Chiesa di S. Caterina d'Alessandria; la sua pala è sulla parete di destra dell'antica abside, raffigura una sacra conversazione, opera di Santillo Sannini del 1695.
Santuario della SS Trinità: prospiciente serapo ( quartiere di Gaeta con una vasta spiaggia) eretta l'XI sec., su di una fenditura nella roccia che giunge fino alla grotta del turco, (secondo la leggenda, creatisi al momento della morte di Cristo, nello stesso momento che si squarciava il velo del Tempio di Gerusalemme) nel 1434, si staccò un macigno dall'alto e incastrandosi al di sopra dell'ingresso sul mare della grotta, nel XVI sec., venne realizzata una cappella, raggiungibile tramite una scalinata che porta nelle viscere della montagna; lungo di essa, che percorre la stretta spaccatura della roccia, è possibile notare, sulla parete di destra, un distico latino con a fianco la mano del turco; (la forma di una mano le cinque dita nella roccia), che secondo la leggenda: si sarebbe formata nel momento che un miscredente marinaio turco, appoggiando la mano alla roccia, non credendo alla storia, questa divenne morbida sotto la pressione della mano, formandone l'impronta. La Chiesa è in stile barocco, a navata unica con volta a botte lunettata e diverse cappelle laterali; l'abside quadrangolare ospita l'altare maggiore novecentesco, sormontato da una tela raffigurante S. Erasmo e la Madonna che affidano Gaeta alla SS. Trinità, opera di Raimondo Bruno 1850.
Quì pregarono i pontefici tra cui: Pio IX, sovrani, vescovi e Santi tra cui: Bernardino da Siena, Ignazio di Loyola, Leonardo da Porto Maurizio, S. Paolo della croce, Gaspare del Bufalo, Filippo Neri. La leggenda vuole che S. Filippo Neri, avesse vissuto all'interno della montagna spaccata, dove ancora oggi esiste un giaciglio in pietra, noto come: il letto di S. Filippo Neri.
Il Santuario è sede dei missionari del P.I.M.E. (Pontificio istituto Missioni Estere), nato nel 1926 dall'unione dell'Istituto di Milano nato nel 1850, con l'appoggio dei vescovi lombardi e il Pontificio seminario dei S. Apostoli Pietro e Paolo di Roma, istituito nel 1871.
Chiesa della SS. Addolorata: con annesso convento delle suore crocifisse, adoratrici dell'Eucarestia, già delle mantellate serve di Maria, che nel XIX sec., vi avevano stabilito un collegio per ragazze nobili. La Chiesa del XIV sec., fu restaurata radicalmente nel 1855 in stile neogotico, con una ripida rampa di scale che collega la strada alla navata, posta in livello superiore.
L'interno a navata unica, due campate con volta a crociera, decorata con stucchi; nella seconda campata a sinistra, la cappella dedicata a S. Filippo Benizi con statua lignea del Santo; a destra, una finestra con grata dalla quale la famiglia reale, seguiva le celebrazioni. Nella parete dell'abside, una triplice nicchia con arco a sesto acuto, con un gruppo scultoreo: al centro la statua della Madonna Addolorata del XIX sec.
Chiesa S. Maria della Sorresca: sorta in virtù di un evento miracoloso; l'attuale Chiesa venne costruita nel 1617 in forme barocche, fu arricchita dalla cantoria, altare maggiore, confessionale, opere di Dionisio Lazzari nel sec., successivo anche di due altari laterali. L'esterno presenta la facciata del 1855. La Chiesa è chiusa al culto ma non è sconsacrata; è sede di saltuari manifestazioni culturali.
Chiesa S. Giovanni a mare: eretta nel X sec., ricostruita dopo il terremoto del 1213, arricchita con decorazioni barocche demolite poi, nel XX sec., la Chiesa si presenta con la caratteristica cupola in stile arabo, il pavimento leggermente inclinato per permettere il defluire delle acque del mare, nei periodi di alta marea, essendo stata eretta vicino al mare.
L'interno a croce latina con affreschi trecenteschi nelle absidi; l'altare maggiore è stato composto utilizzando una lastra di un sarcofago romano.
Chiesa S. Domenico: del XIV sec., insieme all'annesso convento che fu soppresso nel 1809; la Chiesa è priva di decorazioni con un semplice altare maggiore in pietra.
Chiesa S. Caterina d'Alessandria: del XIV sec., annesso al monastero delle monache Benedettine, restaurata in stile barocco da Domenico Antonio Vaccaro e nel 1852 in stile neogotico. L'edificio presenta facciata a capanna con portale e rosone circolare, a navata unica con volte a crociera, caratterizzata dalla presenza di un'ampia cantoria sopra l'ingresso. A ridosso della parete di fondo, l'altare maggiore in marmi policromi.
Chiesa di S. Carlo e Anna: del XVII sec., caratterizzata dal campanile a vela, interno a navata unica coperta con volta a botte lunettata e cappelle senza altari.
Castello: del VI sec., fortificato nel 1223 al tempo di Federico II di Svevia. La struttura è di 14.000 mq. Detto castello Angioino – Aragonese, composto da due edifici comunicanti, realizzati in due momenti storici diversi. Il più basso, degli Angioini e il più alto degli Aragonesi fatto costruire dall'imperatore Carlo V.
L'ala Angioina fino a pochi anni fa era sede del carcere militare di Gaeta. L'ala Aragonese oggi, ospita la Scuola nautica della Guardia di Finanza. Nella cupola della torre più alta del castello, vi è la cappella reale voluta dal re Ferdinando II di Borbone nel 1849.
Palazzo del Vio: accoglie il museo diocesano con opere da Chiese sconsacrate della città è il centro storico culturale di Gaeta dove sono visibili anche i dipinti.
Mausoleo di Lucio Munazio Planco: sulla panoramica che conduce al monte Orlando; è un monumento di forma cilindrica eretto intorno al 22 a. C., alto 13 metri e coronato da un fregio dorico, presenta interessanti interni strutturati su di un corridoio circolare in cui si aprono celle funerarie; sopra la porta, un'epigrafe funeraria ricorda i titoli e le imprese del defunto. Dallo spazio in cui sorge il mausoleo si gode uno splendido panorama.

Aree Naturali
Parco Regionale urbano Monte Orlando – Parco Regionale Riviera di Ulisse.
Conosci questa località ?
Oppure chiedi a chi la conosce

Aggiornamenti degli utenti

Se conosci notizie ulteriori, hai consigli per chi intende visitare questa località, oppure precisazioni particolari, scrivile qui in modo da aiutarci a tenere sempre aggiornata la scheda della località.

Foto inserite dagli utenti
Click per ingrandire

Aggiungi
Foto

Carica un'Immagine

×

Diari di viaggio
Click per leggere

Aggiungi
Diario