Montagna
Cori
Manifestazioni
Periodo: 26 lug / 7 ago
Latium World Folkloric Festival
Musiche e Danze popolari del mondo per una cultura della Pace. E' un evento di folklore intercontinentale che si svolge ogni anno a Cori ed in alcune città del LazioE' l'antica Cora dei volsci, sottomessa a Roma nel 493 a. C., preda delle scorribande saracene e del barbarossa, ceduta poi agli Annibaldi e infine passata sotto la protezione della Chiesa.
Monumenti
Santuario del Soccorso: eretto in seguito all'apparizione della Madonna il 4 maggio 1521, che la piccola Oliva nel raggiungere la madre nei campi, si smarrì sui monti di Cori, disorientata da un improvviso temporale, riparò sotto una pianta di ginestre dove ebbe l'apparizione della Vergine, che per 8 giorni la protesse e la nutrì. Quando fu ritrovata descrisse l'esperienza vissuta e per la sua innocenza di bambina fu creduta, inoltre i Coresi, nei pressi dell'apparizione descritta, rinvennero un'icona della Madonna.
Nel 1521 fu eretta una cappella sul luogo e una decina di anni dopo, fu eretta una Chiesa alla quale fu annessa anche la primitiva cappella. I pellegrinaggi continuarono ad intensificarsi tanto che nel 1634, si rese necessario ampliare la Chiesa e nel 1639 fu inaugurato il nuovo Santuario.
La facciata è caratterizzata da un portico formato da tre archi a tutto sesto. L'interno in stile barocco a navata unica coperta a volta; la zona del presbiterio è coperta da una cupola sormontata da lanterna, ai lati quattro altari; in fondo si apre la cappella dell'apparizione.
L'altare maggiore fiancheggiato da due colonne doriche, dono del nobile Lorenzo Buzi; l'immagine della Vergine è del trecento, forse di scuola Fiorentina. La Madonna è seduta sul trono con un mantello mentre sorregge Gesù bambino con il braccio sinistro, due Angeli sorreggono una corona; a sinistra della Vergine la bambina Oliva, avvolta in un abito rosso inginocchiata.
Collegiata S. Maria della Pietà: in stile romanico del XII sec., sui resti di un tempio romano, forse dedicato a Diana e Fortuna, fu completamente trasformata nel XVII sec. L'interno a croce latina con tre navate; del XII sec., è il candelabro del cero pasquale, ad oggi è il più antico esempio conosciuto di candelabri pasquali; un sarcofago cosmatesco del XII sec.; la cattedra episcopale; il quadro della Pietà sull'altare e il quadro della Madonna del Rosario del XVI sec. Alla destra della Chiesa è l'oratorio dell'arciconfraternita del gonfalone XV sec.
Chiesa e oratorio SS. Annunziata: è un MONUMENTO NAZIONALE del XIV sec. Nell'oratorio la cappella dell'Annunziata con affreschi ultimati nel XV sec. La vecchia Chiesa, danneggiata nell'ultimo conflitto mondiale, conserva una crocifissione forse della scuola del Cimabue.
Chiesa S. Francesco: e convento, risale al 1521, restaurata nel XVII sec., in forme barocche; al suo interno il prezioso soffitto a cassettoni dorati su fondo azzurro datato 1672 e realizzato da Luigi Guarnieri; il quadro di “S. Carlo Borromeo” di Niccolò Pomarancio del 1553. Del convento fa parte il semplice chiostro con pilastri di pietra locale.
Chiesa S. Oliva: a quattro navate in stile romano del XII sec., eretta sui resti di un tempio romano dedicato a Giano. Tra il 1467 e il 1480 fu demolita la navata occidentale e venne costruita la cappella del crocifisso, con volta a botte e abside. Nella volta un bellissimo ciclo pittorico affrescante che narra storie del vecchio e nuovo testamento del 1533; nella contro facciata un affresco del giudizio universale del 1540, in parte coperto dalla cantoria del XVII sec. Nell'abside affresco degli apostoli e incoronazione della Vergine, tra Angeli e Santi datato 1507.
Contestualmente alla cappella del crocifisso sorge il convento Agostiniano del 1467 con affreschi nella Sala Capitolare e chiostro con loggiato. Oggi l'ex convento è sede del museo della città e del territorio.
Chiesa S. Salvatore: ristrutturata nel XVI sec. Al suo interno tre affreschi:
Crocifissione di Gesù datato 1597 di G. B. Ricci al centro;
“adorazione dei pastori” e “ adorazione dei re” datato 1610, entrambi di Anastasio Fontebuoni ai lati; della stessa epoca sono le pitture nella cappella della Madonna del Carmine.
Chiesa S. Pietro e Paolo: del 1953, eretta sui resti della Chiesa della SS. Trinità, distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Al suo interno un urna del I sec., d. C. a forma di altare decorata con teste di ariete che sorreggono ghirlande.
Cinta muraria: bellissima e ben conservata con percorso turistico del VI – V sec. a. C., restaurata in epoche diverse; l'aggiunta delle torri risale al II sec., a. C.
Ponte romano: della catena del I sec. a. C., consente ancora oggi di attraversare l'omonimo fosso della catena nei pressi di porta Ninfina; il ponte è a un solo arco alto circa 20 metri ed è realizzato in opus quadratum, i fianchi sono in pietra mentre la curvatura è di materiale tufaceo.
Pozzo dorico: grande piazza sottostante l'area del foro e poggia su di un grande edificio di epoca romana del II sec., a. C., composto da quattro ambienti e una cisterna.
Via delle colonne: corrisponde a quello che fu il foro dell'antica Cora, piena di reperti archeologici: pezzi di colonne; mosaici; cippi; tratti di mura poligonali.
Via del porticato: correva sopra le mura arcaiche, è una suggestiva strada coperta e fiancheggiata da costruzioni medievali.
Tempio di Ercole: risale al I sec. a. C., si trova sull'acropoli dell'antica Cora è di ordine dorico, prostilo (termine architettonico che designa i templi con un portico di colonne sulla facciata e niente colonne esterne), tetrastilo (colonnato a porticato che circonda templi greci) è un: MONUMENTO NAZIONALE.
Tempio di Castore e Polluce: i resti che ammiriamo, sono opera del restauro eseguito nel I sec. a. C. dell'antico Santuario del V sec. a. C.; il restauro ha prodotto un tempio Corinzio tetrastilo con cella centrale ed ali laterali.
Altre Chiese, Palazzi, monumenti arricchiscono la cittadina.
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