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Castel del Monte

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L'origine dell'edificio si colloca ufficialmente il 29 gennaio 1240, quando Federico II Hohenstaufen ordinò a Riccardo da Montefuscolo, giustiziere di Capitanata, che venissero predisposti i materiali e tutto il necessario per la costruzione di un castello. Questa data non é accettata da tutti gli studiosi; secondo alcuni, a tale data la costruzione era già giunta alle coperture mentre secondo altri il castello fu costruito sulle rovine di una precedente fortezza, prima longobarda e poi normanna.
Fu raramente adibito a feste: fra queste si ricordano le nozze nel 1246 di Violante, figlia naturale di Federico e Bianca Lancia, con il conte di Caserta, Riccardo Sanseverino.
Dal XVII sec. l'edificio seguì un lungo periodo di abbandono, durante il quale fu spogliato degli arredi e delle decorazioni parietali di marmo (le cui tracce restano visibili solo dietro i capitelli); divenne oltre che carcere anche ricovero per pastori, briganti e profughi politici.
Dopo un buon restauro, fatto in più riprese, nel 1936 fu dichiarato “MONUMENTO NAZIONALE”. Nel 1996 l'UNESCO lo ha inserito nella lista “PATRIMONIO DELL'UMANITA'” per il rigore matematico ed astronomico delle sue forme e per l'armoniosa unione degli elementi culturali del Nord Europa, del mondo islamico, dell'antichità classica, tipico esempio dell'architettura del medio evo.
Castello: ha un impianto ottagonale: ottagonale sono infatti il perimetro esterno, il concentrico cortile interno e gli otto torrioni angolari. Il parametro murario esterno é costituito da grossi blocchi di pietra aperti dal portale d'ingresso principale, che si apre sulla parete della struttura orientata approssimativamente a Est, vale a dire di fronte al punto in cui sorge il sole, in coincidenza con gli equinozi di primavera ed autunno. Ad esso si accede attraverso due rampe di scale simmetriche, disposte a tenaglia, classicheggiante e dall'accoppiata bifora-monofora su ogni lato. La divisione in due piani é marcata all'esterno dalla sottile cornice a rilievo che cinge tutta la costruzione. Ognuno dei due piani é diviso in otto ambienti trapezoidali di eguali dimensioni, coperti da volte a crociera poggianti su colonne; scale a chiocciola si sviluppano in un senso antiorario e constano di 44 gradini trapezoidali che si dipartono, ognuno in un unico masso lapideo, da una colonna centrale del diametro di 22 centimetri; inserite in alcune delle torri le scale danno accesso al secondo piano che ricalca la struttura planimetrica di quello inferiore, ma con una maggiore eleganza di forme che coincide con una maggiore ricercatezza nella scelta dei materiali.
Degno di particolare attenzione, all'interno del castello, é il marchingegno di manovra dell'antica saracinesca di chiusura del portale principale, visibile con tutti i cavedi (termine dell'architettura moderna per definire cortile interno di piccole dimensioni, per dare luce o areazione) necessari, all'interno della muratura portante, per lo scorrimento delle catene che lo sostenevano.
La sua struttura, priva di elementi tipicamente militari e di fossati in una posizione non strategica, scale a chiocciole antiorarie, feritoie troppo strette fa pensare che non fosse una fortezza da difesa e nemmeno una residenza di caccia, attività assai amata dal sovrano.
Ma, a causa dei forti simbolismi di cui é intrisa, é stato ipotizzato che la costruzione fosse una sorta di tempio del sapere, in cui dedicarsi indisturbati allo studio delle scienze.
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