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Arenzano

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Secondo fonti storiche risale al I sec. d. C. come insediamento abitativo dell'impero romano, subì invasioni barbariche nel medioevo e nel sec. X venne occupato dai pirati saraceni. Dopo la seconda guerra mondiale con la conversione del litorale da sede di cantieri navali è una località turistico balneare.
La cittadina è compresa interamente nel parco naturale del Beigua ed è un'area protetta.

Monumenti
Santuario del Bambino Gesù di Praga: posto su di un'altura con ampio panorama sulla città, risale al 1905 primo Santuario in Italia dedicato al Bambino Gesù. Esternamente si presenta con facciata corredata da un grande rosone, sono stati usati marmi policromi. Nel piazzale antistante si erge un'alta colonna marmorea e sulla sommità: la statua dorata raffigurante il Bambino Gesù di Praga.
L'interno è corredato da numerose ceramiche ad opera dell'artista Angelo Biancini, numerosi ex voto, sculture di Guido Galletti e un presepe in maiolica ad opera di Eliseo Salino posto in una grotta del Santuario.
Chiesa dei Santi Nazario e Celso: risale al sec. XII ed esternamente si presenta colorata in giallo ocra eseguito negli anni novanta del novecento, insieme al sagrato utilizzando il ciottolato monocromatico bianco e nero (stile risseu). Al suo interno sono presenti otto altari laterali e sopra l'altare maggiore vi è il Crocifisso dello scultore genovese Anton Maria Maragliano e vi sono custodite le reliquie dei Santi titolari.
Il paliotto in marmo dell'altare è stato eseguito dagli scultori Daniele Solaro e Giovanni Tomaso Orsolino nel 1632; la volta è stata affrescata nel 1866 dal pittore Francesco Semino, mentre il presbiterio è stato affrescato dal pittore Ernesto Massiglio e il pulpito marmoreo risale al sec. XIX. Un dipinto di Orazio De Ferrari è presente sulla sinistra dell'entrata. Ampie vetrate colorate ritraente Santi arricchiscono la Chiesa.
Oratorio di S. Chiara: del sec. XV e dell'impianto originario si conservano gli arredi i quali vengono usati nel rito della processione, gruppi di statue e Crocifissi in legno dell'omonima confraternita. L'altare maggiore risale al 1582.
Chiesa di S. Bartolomeo: sita nella frazione di Terralba del comune di Arenzano la quale zona, secondo gli storici è il primo insediamento abitato della città. Al suo interno custodisce una pala d'altare del sec. XVI. La Chiesa è stata riedificata nel 1960.
Santuario di Nostra Signora delle Olivete: risalente al sec. XVIII in zona panoramica e raggiungibile tramite una scalinata; si presenta a navata unica ma divisa in tre corpi ben distinti le quali deriverebbero da corpi aggiuntivi nel settecento e ottocento, mentre la cappella originaria è delimitata da una balaustra. Su quattro pilastri della balaustra vi sono scolpiti, con la tecnica del bassorilievo i Santi Nazario e Celso, San Pietro e Paolo di Tarso; dietro a due pilastri non visibili dalla Chiesa vi sono due bassorilievi ritraenti S. Caterina di Alessandria e S. Chiara di Assisi le quali essendo ritenute protettrici dei marinai, sono raffigurate con un veliero in mano.
In una nicchia posta sull'unico altare vi sono collocate le statue della Vergine Maria, dell'Arcangelo Gabriele e di Dio tra le nubi con angeli del Paradiso, che secondo la tradizione esse vennero portate direttamente dalla Spagna.
Villa Negrotto Cambiaso: del sec. XIX trasformata in un castello turrito dotata di torre alta 26 metri e ornata di merlatura ghibellina; tra gli archetti sottostanti la merlatura furono affrescati 144 stemmi i quali vogliono ricordare la storia della famiglia Pallavicino, oggi l'edificio è sede del comune. Dietro la villa venne realizzato un borgo medievale e ancora oggi è collegato alla villa con un sentiero che vuole ricordare il camminamento di ronda lungo le mura munite di garitte.
La villa è munita di parco con magnolie, canfore, platani, palme e un monumentale cedro del Libano, nonché un'area attrezzata a parco per giochi dei bambini. Il parco regionale del Beigua è un luogo di transito per diverse specie di uccelli come il germano reale, l'anatra ciuffata, l'anatra muta e alle spalle della villa vi risiede una colonia di pavoni.
Villa Maddalena: del 1690 è una struttura storica ed oggi adibita a sede di varie associazioni culturali, sociali e sportive. La villa è dotata di una cappella la quale è fra le più apprezzate dai cittadini non solo per gli stucchi che la decorano; essa è a navata unica e l'altare maggiore si arricchisce di un'icona di S. Maria Maddalena, sono presenti altari laterali e la tomba della marchesa Ghiglini-De Mari.
Torre dei saraceni e la torretta risalgono al sec. XVI. Nell'entroterra della cittadina si trova una località rinomata per i suoi percorsi torrentistici ed alpinistici denominata “Cu du mundu“ (culo del mondo).

Museo
Delle tecnologie per l'ambiente dedicato alle tematiche ambientali.

Teatro
“Il sipario strappato“ ha sede nella villa Maddalena ed è considerato uno dei più importanti teatri in Italia.
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