Parchi Naz.
Montagna
Brusson
Sorto in epoca romana con il nome di “Bruxeum“ e dal sec. XIII fu possedimento della potente signoria dei Challant. Nel medioevo il territorio faceva parte dell'Abbazia di Saint-Maurice d'Agaune e i signori di Challant dichiararono di tenerlo in feudo dall'Abbazia dal 1263. Oggi è un rinomato centro di turismo estivo raggruppando numerose frazioni sparse lungo la strada ed il corso del torrente “Evancon“. Venne italianizzato in “Brussone“ durante il fascismo dal 1939 al 1946 e nel comune è ubicata la stazione meteorologica.
Monumenti
Villa Helvetia: tipica villa risalente al 1913 sita davanti alla cappella di S. Antonio.
Colonia Olivetti: realizzata nel 1956 è uno dei rari esempi di residenze temporanee eseguite a secco mediante l'uso di pannelli prefabbricati in legno.
Casa Quey: in località Extrepierre eretta nel seicento e conserva iscrizioni e lo stemma araldico dei nobili Quey in stucco.
Casa Yonzo: è testimoniata in alcuni documenti risalenti al 1600, oggi è sede della biblioteca. Quì vi ha sede anche un piccolo museo che ospita la mostra dei sabotiers.
Castello di Graines: del sec. X e sorge su di un alto promontorio roccioso dominando l'abitato di Brusson e gran parte della Val d' Ayas. Al suo interno vi è la cappella del castello dedicata a S. Martino e figura nel “Messale di Brusson“ attribuito al sec. XI quando vi dimoravano i monaci e in documenti pontifici datati 1145 e il 1170.
Oltre alla cappella racchiude la torre che poggia su di un solido zoccolo a scarpa, la cisterna per la raccolta delle acque e pochi ruderi appartenenti ad ambienti abitativi; nell'angolo nord la cappa conica di un camino indica la collocazione degli alloggiamenti militari. L'accesso era difeso da una antiporta la quale immetteva in un vano destinato a corpo di guardia, strette feritoie adatte a vigilare sul territorio proteggendo l'interno.
Secondo una leggenda sotto i resti del castello vi è sepolto un tesoro: una notte una voce indicò ad un pastore il luogo esatto dove scavare, ammonendolo di allontanarsi prima che all'alba il gallo cantasse per la terza volta; il pastore eseguì le indicazioni e trovò il tesoro, ma abbagliato dalle ricchezze perse la cognizione del tempo e troppo tardi si accorse del canto del gallo rimanendo intrappolato insieme al tesoro.
Curiosità: nel castello è stata ambientata una parte del romanzo “il mercante di lana“.
Casa del conte di Challant: nella frazione di Fontaine vi è la “Maison du Comte“ restaurata nel 1433 e che qui concesse le franchigie (concedere privilegi) alla castellania di Graines.
Miniera di Tchamousira: con filoni di quarzo aurifero, nel 2012 è stato annunciato il progetto di trasformare le miniere d'oro di Brusson in un polo museale.
Diga e lago artificiale: negli anni venti del novecento è stata costruita una diga e quindi un lago artificiale per alimentare la centrale idroelettrica; la condotta forzata giunge a Isollaz realizzando un salto di 600 metri.
Nel territorio di Brusson vi sono i seguenti laghi:
Lago di Palasinaz – Lac Vert (o lago verde) – Lac de Coliou – Lac de la Paucha o de la pòtcha (mestolo) italianizzato per fini turistici in “Pocia“ - Lac Long (o lago lungo) – Lac de la “Chaudiere“ o Tchoudira in patois che significa caldaia per la fabbricazione della fontina – Lago de la “Bataille“ o della battaglia dove secondo una tradizione, i francesi avrebbero respinto gli austriaci e molto probabilmente si tratti di una delle tante battaglie medievali – Lago di “Frudière“ e infine lago di “Bringuez“.
Siti archeologici
Nei pressi del lago di Frudière si trovano le antiche miniere d'oro di Brusson, le quali furono sfruttate dai Salassi e poi dai romani.
Aree naturali
Gli ambienti glaciali del gruppo del Monte Rosa sono un sito di interesse comunitario e una zona di protezione speciale.
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