verres1.jpg
Parchi Naz.
Montagna

Verrès

Manifestazioni

Segnala un evento


Presumibilmente centro politico-militare dei galli salassi, era nota ai romani come “Vitricium“. Dopo essere stata soggetta a una dinastia autonoma nel 1390 fu feudo dei Challant e alla fine del sec. XVI passò ai Savoia. Il nome “Verrès“ deriva dal latino “Vitricium” e durante il periodo fascista dal 1939 al 1946 veniva denominato “Castel Verrès“, tanto che con l'assegnazione dei codici catastali “Castel Verrès“ risultava sotto la “C“ e ciò spiega il codice “C282”, mentre se si fosse chiamato solo “Verrès“ avrebbe ricevuto un codice (in ordine alfabetico) e quindi L7(XX).

Monumenti
Castello: è una fortezza medievale del sec. XIV ed è uno dei più famosi manieri medievali valdostani; esso fu uno dei primi esempi di castello monoblocco cioè “unico edificio”, mentre gli altri manieri erano formati da una serie di corpi di fabbrica racchiusi da una cinta muraria. Sorge su di un promontorio roccioso e domina l'abitato; esternamente è un monoblocco cubico di metri 30 di lato, circondato da una cinta muraria che racchiude tutta la sommità del picco della roccia. Le pareti hanno uno spessore di oltre 2,5 metri e sormontate da una fila continua di beccatelli, i quali nascondono una caditoia e su di esse si aprono bifore medievali e finestre a crociera rinascimentali.
Vi si accede a piedi e tramite una mulattiera fino al ponte levatoio; l'ingresso venne realizzato da Renato di Challant nel sec. XVI come ci indica l'iscrizione sopra il portone. Oltre il portone vi è un'antiporta in salita e in curva per rendere difficoltoso eventuale uso di ariete. Sotto il corpo di guardia vi sono le prigioni e di fronte è l'ingresso vero e proprio del castello, il quale è chiuso da un portale in legno (ricostruzione dell'originale) e rinforzato da chiodi di ferro, racchiuso da un doppio arco a tutto sesto e a sesto acuto.
Entrati nel castello troviamo un androne quadrato ricoperto da una volta a sesto acuto e su di esso si aprono diverse feritoie e una botola sul soffitto (ulteriore elemento di difesa del castello). Il cortile interno è uno spazio quadrato e si accede ai due grandi saloni. Il primo piano era riservato ai signori del maniero e vi si accede tramite un monumentale scalone ad archi rampanti larghi circa due metri. L'architrave della prima porta riporta l'incisione che ricorda “Ibleto di Challant: nel 1390 il magnifico signore Ebalo, signore di Challant, Montjovet eccetera, fece costruire questo castello quando erano in vita gli egregi signori Francesco di Challant, signore di Bossonens e Chàtillon e Giovanni di Challant, signore di Cossonay, suoi figli”. Dotato di due cucine, per i signori e per la guarnigione; la sala da pranzo padronale era riscaldata da due grandi bracieri ed era illuminata da bifore gotiche che danno sull'esterno e da una quadrifora trecentesca, mentre la cucina padronale era dotata di tre grandi camini. La stanza è coperta da una volta a vele multiple ed è originale del castello, la quale ne riporta al centro lo stemma e le lettere “R e M“ iniziali di Renato e della moglie Mencia di Braganza; una lapide in pietra sopra l'ingresso dell'antiporta ricorda i lavori: “nell'anno di Cristo 1536, l'illustre conte di Challant Renato, barone di Beaufremont, di Virieu-le-Grand, di Aymavilles e di Coligny, signore di Chàtillon, di Saint Marcel, di Issogne e di Valangin, di Montalto Dora, di Graines, di Verrès e di Ussel, cavaliere dell'ordine dell'Annunziata e maresciallo di Savoia, abbellì questa fortezza edificata da Ebalo di Challant e ne munì l'esterno di estensioni offensive”.
Il lato orientale del castello è occupato da quelle che erano le camere da letto dei signori, le quali erano riscaldate da grandi camini in pietra e coperte da soffitti di legno a cassettoni, dotate di cinque latrine a muro. Il secondo piano rispecchia il primo piano e probabilmente usato da funzionari e dagli ospiti e sala del consiglio, con soffitto in legno e camino in pietra. Questo piano non è visitabile come il resto del castello ed è uno dei monumenti più visitati della Valle d'Aosta.
Nel 1884 il maniero venne utilizzato da Alfredo d'Andrade come uno dei modelli della Rocca del Borgo medievale di Torino, realizzato in occasione dell'Esposizione Generale Italiana Artistica e Industriale di quell'anno. Dal 1949 in occasione del carnevale a Verrès viene rievocato l'episodio del 31 maggio 1449 quando Caterina di Challant e suo marito Pietro d'Introd scesero nella piazza del paese e ballarono con gli abitanti del borgo.
Nella parte alta del borgo si trova il complesso della Prevostura di Saint-Gilles, il quale venne realizzato tra il sec. XI e XIII che ospita nella cappella sepolcrale di “Ibleto di Challant“ una trifora in pietra capolavoro del gotico valdostano.
Cascina la Murasse: risale al 1512 e architettonicamente ricorda la Colombière del castello di Issogne ed è caratterizzata da una stalla a volta ribassata e una colombaia vera e propria a forma di torre; il complesso è circondato da mura merlate e veniva utilizzata dai Challant come scuderia. La Murasse oggi ospita la biblioteca comunale e la sede amministrativa della comunità montana Evancon.
Via francigena: Verrès costituisce un'importante tappa del tratto valdostano nel percorso proveniente da Chàtillon e diretto verso Arnad, Bard e Pont-Saint-Martin.
Cotonificio Brambilla: vi si svolgeva una delle lavorazioni dei filati più pregiati della nazione. Oggi l'edificio è stato convertito per metà in una filiale del Politecnico di Torino e l'altra metà nell'Istituto tecnico “ISITP”.
Area naturale: parco naturale Mont Avic con una superficie di oltre 5.747 ettari; nel parco è presente la più estesa foresta di pini uncinati (oltre 980 ettari). Diversi sono i sentieri del parco i quali toccano il lago bianco e il lago Cornuto per raggiungere il gran lago.
Parco faunistico: istituito nel 1989 è il primo parco naturale regionale della Valle d'Aosta.

Issogne
E' il confinante comune che ci presenta i suoi monumenti:
Castello di Issogne: sorge su di un'antica villa romana ma i primi documenti risalgono al sec. XII ed è una delle residenze gentilizie più note di tutta la regione; fu eretto in stile gotico rinascimentale dagli Challant a pianta quadrata con torri agli angoli, nel cortile si trova una fontana in pietra sormontata da un melograno in ferro battuto; nel portico alcuni affreschi riportano scene di vita quotidiana del sec. XV e nelle sale affreschi e mobili d'epoca.
Oltre ad essere residenza dei conti di Challant ha ospitato imperatori come “Sigismondo di Lussemburgo” e il re di Francia “Carlo VIII“.
Chiesa di Saint-Solutor: di notevole importanza storica in stile romanico, circondata dal cimitero e stretta tra la Dora Baltea e la roccia ai limiti di Fleuran. Gli elementi architettonici più antichi risalgono al sec. X e sulla facciata è visibile un affresco raffigurante S. Cristoforo del sec. XV, mentre al suo interno campeggia un altare in legno scolpito.
Conosci questa località ?
Oppure chiedi a chi la conosce

Aggiornamenti degli utenti

Se conosci notizie ulteriori, hai consigli per chi intende visitare questa località, oppure precisazioni particolari, scrivile qui in modo da aiutarci a tenere sempre aggiornata la scheda della località.

Foto inserite dagli utenti
Click per ingrandire

Aggiungi
Foto

Carica un'Immagine

×

Diari di viaggio
Click per leggere

Aggiungi
Diario