fornovo_di_taro1.jpg
Collina

Fornovo di Taro

Manifestazioni

Segnala un evento


E' la romana “Forum Novum“ dominio ecclesiastico e poi degli Ercolani di Senigallia. La sua notorietà è legata alla battaglia di Fornovo del 6 luglio 1495 fra le truppe alleate voluta dal pontefice Alessandro VI, Fernando d'Aragona, Enrico VII d'Inghilterra, Firenze, Milano e Venezia guidate da Francesco II Gonzaga e i francesi di Carlo VIII. Lo Sperandio (medaglista) disegnò la medaglia che rappresentava Francesco II Gonzaga a cavallo a Fornovo recante l'iscrizione: “Ob Restitutam Italiae Libertatem“.

Monumenti
Pieve di S. Maria Assunta: edificata nel sec. IX e ricostruita in stile romanico nel sec. XI. Si sviluppa in tre navate precedute da nartece, la facciata a capanna rivestita in blocchi squadrati di pietra e caratterizzata dal portale d'ingresso centrale, il quale è delimitato da cornice e inquadrato all'interno di un'ampia arcata a tutto sesto risalente all'esonartece del duecento.
Al di sopra dei pedritti vi sono incastonati due capitelli romanici decorati con rappresentazioni umane e zoomorfe; una nicchia racchiude la statua di un pellegrino con le chiavi di S. Pietro appesa alla cintura e una cesta sulle spalle. Nella parte superiore vi sono due eleganti bifore con colonnine centrali e inquadrate da arcate a tutto sesto in pietra.
Una lastra proveniente dall'ambone duecentesco è incastonata sulla parte destra della facciata e raffigura un'ampia e dettagliata scena dell'inferno. Due larghe lesene s'innalzano alle estremità e quella sinistra è decorata con un altro bassorilievo, il quale rappresenta una scena di lotta ed è affiancata da due figure umane in preghiera; al di sopra aggettano due telamoni del duecento.
L'ingresso laterale è collocato tra due contrafforti ad arco a tutto sesto con archivolto romanico riccamente decorato con bassorilievi, i quali raffigurano animali in fuga, un uomo e in chiave di volta un'aquila. L'altro ingresso laterale si apre ad arco a tutto sesto e delimitato da una cornice in conci di pietra. Il campanile è del trecento con quattro aperture ad arco a tutto sesto della cella campanaria.
L'antico portico del sec. XI conserva gli originari pilastri polistili in pietra e coronati da capitelli decorati con bassorilievi, i quali rappresentano i simboli degli Evangelisti, la tentazione di Adamo ed Eva con altre scene e figure umane e zoomorfe. Sulla parete che divide le navate vi sono murate le statue romaniche di un vescovo e di un re.
La navata centrale è coperta da soffitto a capriate lignee e divisa dalle laterali con una serie di arcate a tutto sesto e sostenute da massicci pilastri polistili. Il presbiterio conserva come paliotto d'altare una pregevole lastra che raffigura il martirio di S. Margherita. I bassorilievi raffigurano scene della vita della Santa.
Inoltre la Chiesa custodisce una rara croce-reliquiario del sec. X e rinvenuta nel 1970 sotto l'altare all'interno di un mortaio in marmo con la scritta “Reliqui(a)e San(c)tae Fortunatae V(irginis) et M(artiris) et Aliorum SS(Anctorum)” dal significato: “Reliquia di S. Fortunata vergine e martire e di altri Santi”. L'oggetto bronzeo è decorato con la raffigurazione di Gesù Cristo sulla facciata anteriore e Maria Orante con gli Evangelisti su quella posteriore.
Castello di Carona: risale al sec. XIII; subì danni con la battaglia di Fornovo del 1495 ristrutturato, fu ereditato con il feudo di Berceto da Troilo I de Rossi fino a quando Scipione I de Rossi, oberato dai debiti lo cedette al comune di Parma nel 1666 il quale lo lasciò in stato di abbandono. I Gesuiti nel sec. XVIII sui pochi resti del castello vi edificarono la villa adibita a convitto Nazionale Maria Luigia e del castello non rimane altro che la villa dei Gesuiti.
Miniera petrolifera: venne utilizzato da secoli dagli abitanti della Val Sporzana; dal 1905 il sito divenne un importante fonte di approvvigionamento energetico per l'Italia. Nella II guerra mondiale fu bombardato ben 22 volte e raso al suolo ma ricostruito nel dopoguerra. Nel 1994 l'Agip dichiarò esaurito il giacimento. Dal 2011 a seguito di una convenzione tra il Dipartimento di ingegneria civile dell'Università degli studi di Parma, il comune e la società Gas Plus Italiana, è stato realizzato il sito internet del museo virtuale e il progetto pilota del museo parco esteso all'intera vallata.

Escursioni
Bardone a circa 10 km. Notevoli nella Pieve romanica molto rimaneggiata, le opere scultoree della cerchia dell'Antelami visibili nella facciata.
Collecchio: a circa 11 km. Nel piccolo centro è interessante la Chiesa di S. Prospero eretta nel 1100 in stile romanico e molto rimaneggiata. Al suo interno custodisce un bassorilievo del 1200 e capitelli originali.
Conosci questa località ?
Oppure chiedi a chi la conosce

Aggiornamenti degli utenti

Se conosci notizie ulteriori, hai consigli per chi intende visitare questa località, oppure precisazioni particolari, scrivile qui in modo da aiutarci a tenere sempre aggiornata la scheda della località.

Foto inserite dagli utenti
Click per ingrandire

Aggiungi
Foto

Carica un'Immagine

×

Diari di viaggio
Click per leggere

Aggiungi
Diario