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Tratalias

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Abitato sin dal periodo prenuragico e nel neolitico sorgeva in località "Tracasi" un villaggio di pastori; della successiva epoca nuragica restano importanti tracce come nuraghi e tombe dei giganti. Fu frequentata dai Fenici per passare poi sotto il dominio punico e successivamente ai romani. Finito l'impero romano venne conquistata dai Vandali e dai bizantini e per le continue incursioni dei saraceni, la popolazione trovò rifugio nell'entroterra dando vita a "Tratalias".

Monumenti
Chiesa romanico-gotica di S. Maria del 1200, come testimoniano le due epigrafe apposte all'inizio dei lavori e ancora conservate nel tempio. Essa sorge al centro di quello che oggi resta dell'antico villaggio, poichè nel sec. XX a causa di infiltrazioni d'acqua e cedimenti del terreno, esso è stato abbandonato ospitando oggi circa 2000 abitanti.
La Cattedrale è l'unico edificio superstite della medievale "Tatalia" presentandosi in calcare e trachite su di un alto zoccolo in cui si innestano le paraste angolari e le lesene; la facciata è divisa in due ordini: la zona inferiore tripartita ci presenta specchi laterali lisci e decorati soltanto da una losanga; al centro troviamo il portale architravato e sormontato da un arco a tutto sesto con ghiera decorata a motivi vegetali; Nell'ordine superiore si apre un rosone, il timpano ha un'apertura da con alcuni gradini per raggiungere il tetto dall'interno della Chiesa. Sia la facciata che le pareti laterali sono decorati da archetti, pensili.
L'interno è diviso in tre navate da pilastri e arcate a tutto sesto e abside semi-circolare, la copertura è a capriate lignee da luce all'inerno le monofore laterali, il rosone in facciata e la bifora ad archi ogivali sopra l'abside. Nella navata sinistra custodisce un piccolo "retablo" (termine spagnolo che indica la pala d'altare) del cinquecento.
Diga di Monte Pranu: è uno sbarramento artificiale sito nell'omonima località del territorio di Tratalias, è stata realizzata per scopi idropotabili, industriali e di irrigazione; essa riceve apporti del rio Palmas; del rio Mannu e del rio Gutturu de Ponti. L'ampio invaso è formato da un insieme di cinque dighe delle quali quella di Monte Pranu è la principale. il suo volume totale è calcolato in 63 milioni di metri cubi; l'impianto è di proprietà della Regione Sardegna e fa parte del sistema idrico multisettoriale regionale e gestito dall'Ente acque della Sardegna.
Siti archeologici: il suo punto geografico fu particolarmente importante nell'antichità, infatti nel suo territorio si trovano numerosi siti nuragici come: "Villaggio nuragico di Sirimagus – più di cinque tombe di giganti – oltre 40 nuraghi" e inoltre sono presenti siti punici e romani.

Villaperuccio
Borgo confinante dove la presenza umana risale al neolitico e ancora oggi nelle sue campagne si trovano punte di frecce di ossidiana e particolari pietre forate utilizzate per la caccia. Nel suo territorio vi sono disseminati vari menhir tra cui quello imponente di "Luxia Arrabiosa" alto quasi sei metri e facilmente raggiungibile in località "Terrazzu". Il centro attuale è riconducibile al medioevo facente parte del Giudicato di Cagliari e della curatoria del Sulcis.
Il borgo con poco più di mille abitanti ci presenta la Chiesa della Madonna delle Grazie risalente al sec. XVI e la Necropoli di Montessu risalente al III millennio a. C. ricavata in un grande anfiteatro naturale conta circa quaranta domus de janas ed è considerata una delle più vaste e importanti di tutta la Sardegna. Alcune domus sono caratterizzate da incisioni a rilievi tra i quali spiccano "spirali, simboli concentrici e protomi taurini" (i protomi sono la parte anteriore -busto- ed è elemento decorativo).
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