Collina
Bagni di Lucca
La più antica presenza umana risale al sec. VIII a. C.; la presenza romana risale al III sec. a. C. Nel 570 d. C., vi fu il dominio Longobardo. Le terme sono datate al 56 a. C. che decaddero con la caduta dell'impero romano e si ripresero con la duchessa Matilde di Canossa, che con lei le proprietà curative delle acque varcarono i confini dell'Italia, anche lo Zar e la regina Vittoria ricevevano in dono le acque delle terme.
Bagni di Lucca è stata la prima cittadina d'Italia ad avere l'illuminazione elettrica pubblica nel 1866. Tra il mese di giugno – luglio 1910 nacque a Bagni di Lucca, la prima associazione scout in Italia R.E.I. (Ragazzi Esploratori Italiani) fondato dal baronetto inglese Sir Francis Vane e dal maestro Remo Molinari.
Monumenti
Edifici termali:
- Stabilimento Jean Varrand unico in funzione con 54 °C, grotte a vapore, fango-terapia, idromassaggio, inalazioni, cure estetiche; è stata la sede della prima casa da gioco nel mondo, dove la roulette ha girato per la prima volta in Europa.
- Stabilimento delle docce basse: con sorgenti da 42 a 46 °C (oggi in disuso) qui Falloppio (Gabriele Falloppio Modena 1523 – Padova 9 ottobre 1562 botanico, anatomista, chirurgo e naturalista Italiano) scoprì il funzionamento delle tube di Falloppio e la leggenda narra che: “Se vuoi che la tua donna resti pregna mandala al bagno e tu non ci venga”.
- Stabilimento dell'ospedale Demidoff: con acqua a 46°C, costruito dai principi Demidoff nel 1828 come ospedale per i poveri. Oggi è la sede di un centro di medicina olitica.
- Stabilimento Bernabò: con acqua a 40,i °C straordinaria per la cura di tutti i problemi della pelle. Nel 1510 un tale Bernabò, uomo ricco ma con una malattia orrenda della pelle, si immerse nella sorgente dove i paesani portavano gli animali malati e ne uscì guarito. In merito a ciò edificò a sue spese lo stabilimento che oggi porta il suo nome.
- Borgo S. Giovanni: con sorgenti a 38 °C è citato per la prima volta nel 1307, è così chiamato per la tradizione di andarsi a bagnare per la ricorrenza del Santo.
- Bagno alla villa: con acque a 39 °C fu restaurato nel 1376 e con il successivo restauro del 1471, venne apposta sulla facciata una lapide di marmo dove indicava le cure all'interno dello stabilimento, fu quella la prima descrizione pubblicitaria delle terme al mondo; fu frequentato da Montaigne (Michel Eyquem de Montaigne Bordeaux 28 febbraio 1533 – Saint Michel de Montaigne 13 settembre 1592 filosofo, scrittore e politico Francese noto anche come aforista ' sapere filosofico o morale'), che vi curò la calcolosi renale orinando 36 calcoli della dimensione di una piccola oliva. Tra i frequentatori illustri vi fu anche Letizia Ramolino madre di Napoleone, ricordata per la sua tirchieria (voleva che il fornaio ritirasse il pane secco e lo sostituisse con quello fresco).
- Bagno Cardinali: con acqua a 37,1 °C citata per la prima volta nel 1775 e usata anche oggi per problemi di digestione (si dice a far digerire anche i sassi). Prima era denominata Bagno Gualoppino nel 1292 perché si portavano ad abbeverare e curare i cavalli; fu in funzione fino al 1921 poi è stato adibito ad abitazione privata.
Villa Ada: di epoca rinascimentale, nell'ottocento vennero edificate le due alte torri; l'edificio è circondato da un grande parco arricchito da grotte artificiali in pietra calcarea, ringhiera in ferro battuto a forma di rami intrecciati, oggi è in stato di abbandono.
Ponte delle catene: sita in località Fornoli del comune di Bagni di Lucca, fu edificato tra il 1844 e il 1860 commissionato dal duca di Lucca Carlo Ludovico di Borbone e progetto di Lorenzo Nittolini, fu dichiarata avveniristica per l'epoca, basandosi sull'innovativo uso delle tecniche industriali del ferro, tramite la sospensione con le catene e due archi di trionfo all'estremità del ponte.
Palazzo Buonvisi: eretto tra il 1518 e il 1570, nel corso dei secoli ha ospitato: Francesco Redi (1626 – 1697 medico, naturalista e letterato Italiano fondatore della biologia sperimentale soprannominato “il padre della parassitologia moderna” e considerato uno dei più grandi biologi di tutti i tempi); la granduchessa Vittoria della Rovere; il pretendente al trono britannico Giacomo Francesco Edoardo Stuart e la moglie Maria Clementina Sobieska 1722; nel 1822 ospitò George Gordon Byron (poeta e politico inglese). Dal 2010 è in affido alla Vicaria Val di Lima come sede per l'Associazione.
Teatro accademico: risale al 1790; nel 1934 fu trasformato a cinematografo e dopo un periodo di abbandono dal 1987 si presenta con le forme tipiche di un teatro all'Italiana, può essere utilizzato per concerti, spettacoli in prosa, lirici e incontri culturali.
Cappella Demidoff: fu voluta dal principe russo nell'ottocento unitamente all'ospedale per accogliere i poveri bisognosi di cure termali, offrendo anche la cappella per la cura dell'anima, con l'impianto cilindrico cupolato e il pronao corinzio, si propone al Pantheon di Roma miniaturizzato.
Il ponte di legno che collegava la cappella all'ospedale crollò per una piena nel 1836 e il figlio del principe Anatolio Demidoff nel 1850 lo eresse in muratura, con una leggera arcata in mattoni e marmo con parapetti in eleganti ferro fuso ancora esistente.
Chiesa Anglicana: sita a 300 metri dal cimitero Inglese, essendo diventata luogo stabile di villeggiatura nel sec. XIX di Inglesi, nel 1839 Carlo Ludovico di Borbone duca di Lucca, accordò il permesso ad erigere il “Palazzo della nazione Inglese”, appellativo con il quale si preferiva denominare l'edificio, per non suscitare scandalo nel clero cattolico.
Cimitero Inglese: vi sono tombe in stile neo-medievale d'impeccabile sapore romantico. Fu lo stesso Carlo Ludovico di Borbone che concesse la facoltà di erigere il cimitero, il quale è stato operativo fino al 1953 e sono 137 le persone che vi riposano. Nel 1982 con l'esaurimento di un lascito per la manutenzione, fu acquistato dal Comune di Bagni di Lucca e attualmente è gestito dalla Fondazione Michel de Montaigne e dall'Istituto storico lucchese con accesso per le visite tutti i giorni.
Tra i personaggi illustri qui inumati spesso in monumenti eseguiti da scultori di fama quali: Benjamin Gibson, Giuseppe Norfini, Emilio Duccini; vi sono: la sorella del Presidente degli Stati Uniti d'America Stephen Grover Cleveland; la scrittrice Ouida; Henry ed Elizabeth Stisted e l'entemologo Irlandese Alexander Henry Haliday.
Chiesa di Santo Stefano: in località Controne del comune di Bagni di Lucca, già documentata nel IX sec. Nel trecento per uno smottamento del terreno ne venne invertito l'orientamento, la parte superiore della facciata precedente, con una doppia serie di arcate cieche con rombi gradonati, al suo interno è ben visibile al di sopra dell'abside attuale. L'interno a tre navate con il fonte battesimale in pietra; del 1650 è il tabernacolo, la statua lignea rappresentante S. Antonio Abate risale al XV sec., un Crocifisso in legno di età alto medievale.
Chiesa di S. Maria: sita in località Benabbio, risale al duecento e fu ristrutturata nel sec. XVII; quattro paraste spartiscono la parte centrale della facciata intonacata ai lati del portale con timpano triangolare spezzato, le statue in marmo di S. Giovanni e S. Caterina sono collocate entro due nicchie. L'interno a tre navate con volta a botte; una serliana sorretta da colonne e ornata da stucchi, separa il presbiterio dal resto della Chiesa. Particolarmente significativo è l'arredo ligneo di impronta fiorentina che caratterizza la zona absidale.
Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta: sita in località Casabasciana del comune di Bagni di Lucca; sorge nel XVII sec. sul cinquecentesco Oratorio di S. Pietro, nel 1826 la Chiesa a navata unica con cinque altari fu restaurata. Vi si venerano le reliquie di S. Primo martire di cui si conserva il corpo ricoperto di cera e il vasetto contenente il suo sangue. L'insigne reliquia è conservata in un'urna di legno posta sotto la mensa dell'altare maggiore.
Fra le opere custodite all'interno: un ciclo di pale d'altare del pittore lucchese Giovan Domenico Lombardi, rappresentanti il martirio dei Santi Quirico e Giulitta all'altare maggiore; ultima cena all'altare della compagnia del nome di Dio; la Vergine Annunciata e Santi all'altare di S. Rocco; ai lati dell'altare maggiore sono poste due statue lignee raffigurante l'Annunciata e l'Angelo Annunciante di Francesco Valdambrino del sec. XV. Superba è la cantoria del settecento.
Chiesa di S. Pietro: sita in località Corsena del comune di Bagni di Lucca, risale al sec. XI con l'abside incorporata nella sacrestia, nella facciata fu inglobato il portico, mentre la torre campanaria risale al seicento. L'interno a tre navate con colonne a conci, che benché sia stata restaurata nel novecento conserva l'impianto romanico.
Fra le opere custodite: in fonte battesimale del sec. XVI; i dipinti seicenteschi della Madonna del Rosario di Gaspare Mannucci e S. Antonio da Padova di Tiberio Franchi. L'adiacente Oratorio della Madonna del soccorso conserva l'arredo ligneo barocco.
Chiesa dei Santi Frediano e Jacopo: sita in località Casciana del comune di Bagni di Lucca, risale al settecento a tre navate coperta a volte e con coro; decorato è l'altare maggiore e le colonne con stucchi. Fra le opere custodite: un'Annunciazione della scuola di Della Robbia, un dipinto con l'Assunzione della Vergine e Santi del seicento, un Crocifisso ligneo in cui la critica ha visto la mano trecentesca di un maestro lucchese, prossimo al linguaggio di Antonio Pardini.
Chiesa di S. Cassiano: sita in località Controne del comune di Bagni di Lucca; un documento del 722 ne attesta l'esistenza, l'esterno è a schema basilicale a tre navate divise da colonne e pilastri, con copertura a capriate lignee; la facciata oscilla tra il IX e XII sec., di particolare importanza è il rilievo della lunetta sopra il portale dove sono rappresentate tre figure umane: la centrale più grande delle altre ha le braccia alzate in segno di preghiera, le altre a fianco hanno le braccia sollevate e ciascuna appoggia una mano sul braccio della prima. Secondo un'interpretazione questi bassorilievi raffigurano Mosè che prega durante la battaglia contro gli amaleciti.
Al suo interno vi è il pavimento originario a tarsia marmoreo, realizzato a liste di marmo bianco e grigio scuro, ornato nella parete centrale da motivi geometrici e da inserimenti di lastre scolpite a bassorilievo. Di interesse è il capitello della prima colonna destra, cubico, massiccio, un nodo strutturale che segna il passaggio della colonna all'arcata, (le facce sono ricoperte da raffigurazioni umane) sulla destra dell'ingresso c'è il fonte battesimale scolpito in pietra serena del XVII sec., su cui è collocata un'aquila reggi leggio del XII sec.
Nella navata destra si trova un tabernacolo in marmo bianco di Matteo Civitali o della sua scuola, inoltre raccoglie un importante patrimonio di sculture lignee: un'Annunciazione del sec. XIV, S. Antonio Abate del trecento, S. Ansano, un Crocifisso di Francesco di Valdambrino, un gruppo in parte mutilo di S. Martino di Tours a cavallo di Jacopo della Quercia, entrambi del XV sec.
I cinque altari si presentano: l'altare maggiore costruito in marmo di Carrara risalente al 1842; L'altare a destra di quello maggiore dedicato al SS. Crocifisso risale al 1874; L'altare della navata destra dedicato alla Madonna del Rosario risale al XVII sec.; altare sinistro intitolato al SS. Nome di Gesù; altare della navata sinistra dedicato a S. Ansano.
Pieve di S. Paolo: sita in località Vico Pancellorum, è ricordata dal 873 di impianto basilicale a tre navate, spartite da arcate su pilastri sormontati da capitelli con decorazioni fortemente geometrizzate. Sulla destra si erge la torre campanaria. Nella semplice facciata il portale è sormontato da un architrave che reca incisi motivi simbolici e da un archivolto a tutto sesto, composto da cunei alternati di pietra bicroma.
La parte sopraelevata della navata maggiore comprende una serie di archetti separati da sottili lesene e impostati su mensole variamente scolpite. Tra le opere custodite al suo interno: una statua lignea di S. Paolo del XV sec.; un Crocifisso in legno scolpito del XV sec.; un'acqua santiera in marmo risalente al 1551 e i resti di un affresco con figure di Apostoli del XIV sec.
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