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Porto Ercole

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Sviluppatasi sulla costa orientale dell'Argentario è disposta a semi cerchio in una baia sovrastata da una rocca e da fortificazioni Spagnole; nel sec. IX apparteneva all'Abbazia delle tre fontane, poi fu feudo degli Aldobrandeschi di Savona e degli Orsini, ceduta ai senesi nel 1452 e nel 1577 agli Spagnoli che l'incorporarono agli stati dei Presidi.
Dal 2014 è stato inserito nella lista: ”BORGHI PIU' BELLI D'ITALIA”.

Monumenti
Forte Filippo: eretto nel cinquecento si presenta come un imponente complesso fortificato a pianta quadrangolare, con un fortilizio che delimita l'intera struttura difensiva; doppia cortina muraria con massiccio basamento a scarpa cordonato, che racchiude un ampio e profondo fossato che divide il fortilizio esterno da quello interno.
Le doppie mura di cinta delimitano a ciascun angolo un doppio bastione di forma triangolare; in alcuni tratti si è conservato il camminamento di ronda lungo i parapetti murari del fortilizio, mentre lungo le cortine murarie esterne vi sono le nicchie dove venivano collocate le armi di attacco e di difesa attiva.
La porta d'ingresso è caratterizzata dal ponte levatoio. Nell'ampio cortile interno si affacciano edifici che erano adibiti a polveriera, presidio di primo soccorso, alloggi per le sentinelle e magazzini; tra loro spicca ancora la settecentesca cappella di S. Nicola, vari fabbricati sono oggi adibiti ad abitazione dopo i restauri.
Torre del mulinaccio: ubicata poco distante da forte Filippo dal quale è ben visibile, la struttura turriforme è in ruderi e si presenta a pianta circolare con strutture murarie rivestite in pietra e laterizio.
Forte di S. Caterina: si presenta con possenti e spesse cortine murarie a scarpa, a tratti rivestiti in pietra e parte in intonaco scialbato che inglobano una serie di fabbricati, uno dei quali è munito di terrazza sommitale per svolgere funzioni di avvistamento, le cortine murarie presentano feritoie e finestre per i cannoni. Su ogni angolo vista mare si trova un posto di guardia privo di copertura e su mensola sporgente, l'accesso al fabbricato avviene attraverso una porta ad arco con sopra lo stemma dello stato dei Presidii, al suo interno sorgeva anche una polveriera oltre ai locali adibiti ad alloggi delle guarnigioni militari.
Cinta muraria: racchiude in centro storico e fu fatta costruire dalla Repubblica di Siena nel quattrocento; il sistema difensivo è dominato dalla rocca Aldobrandesca, un imponente complesso fortificato che domina il borgo sottostante. Dai lati della rocca scendono cortine murarie, che chiudono la parte storica dell'abitato inglobando la caratteristica porta di accesso con arco senese stile gotico internazionale, sovrastato dalla torre dell'orologio munita di campana.
Sul lato occidentale la cortina muraria chiude la scenografica Piazza S. Barbara la quale è in posizione panoramica presso il Bastione S. Barbara, che è unito alla rocca Aldobrandesca attraverso una serie di cunicoli e passaggi sotterranei.
Palazzo dei Governanti: risale al cinquecento ubicato nella Piazza S. Barbara; di fronte alla facciata è collocato un pozzo cisterna in forma circolare che era adibito all'approvvigionamento idrico. Il palazzo si articola su due livelli: al piano terra un pregevole porticato a tre ordini in stile tardo-rinascimentale con le tre arcate tonde spartite da lesene e capitello, affiancato da elementi decorativi floreali; molto caratteristica è la volta a crociera che copre l'interno del porticato.
Una scala al centro conduce al piano nobile che riprende gli elementi stilistici del sottostante porticato, con ripartizioni in tre ordini verticali con lesene che danno appoggio alle arcate tonde cieche. Non mancano gli elementi ornamentali floreali, al di sopra è presente un coronamento sommitale pregevolmente decorato.
Bastione di S. Barbara: si presenta come una struttura fortificata con possente basamento a scarpa fino al mare; alto 10 metri si caratterizza per le strutture murarie rivestite in pietra, che nella parte alta delimitano la terrazza la quale si sviluppa, poco al di sotto del livello della piazza principale del borgo.
La struttura difensiva conserva una delle due garitte che la caratterizzavano, a pianta circolare con apertura ad arco tondo che dava rifugio e nascondiglio alle sentinelle di turno.
Chiesa di S. Erasmo: è una delle più antiche che risale al IV sec. con un piccolo oratorio del sc. VII. La facciata è in stile Toscano barocco con portale sormontato da un frontone triangolare e un piccolo rosone che si apre al centro; il campanile di stile Spagnolo a vela del sce. XIV fu colpito da un fulmine nel sec. XVIII e ne restano alcuni ruderi sul tetto della sagrestia, quello attuale è del 1915.
L'interno a due navate, il soffitto della navata principale è sorretto da capriate originali del sec. XVII. La cappella del battistero ospita un fonte battesimale in marmi policromi; il presbiterio rialzato da alcuni gradini con l'altare maggiore in marmo policromo stile rinascimentale; lapidi marmoree intarsiate o graffite, coprono le tombe dei nobili e dei governatori, alle spalle dell'altare vi è il coro decorato da scranni seicenteschi, più una volta a crociera affrescata con i quattro Evangelisti, S. Erasmo di Formia e S. Rocco.
La navata destra è costituita da cappelle coperte da volte a crociera: la prima cappella dedicata al Santo riccamente affrescata recante un altare dipinto con il busto in cartapesta del Patrono; la cappella della sagrestia sita ai lati del presbiterio, che è separato dall'antica balaustra custodisce tesori e opere che sono rimaste alla Chiesa.
Morte di Caravaggio: dietro la Chiesa, percorrendo una scoscesa scalinata in salita e in direzione del promontorio con il faro, si trovano pochi ruderi della confraternita di S. Croce sec. XV, dov'era ubicato un piccolo sanatorio dedicato a S. Maria Ausiliatrice, che vi fu ricoverato in fin di vita il pittore Michelangelo Merisi detto il “Caravaggio”, il 18 luglio 1610 trovato moribondo sulla spiaggia di Feniglia.
Fu seppellito al vecchio cimitero di S. Sebastiano, laddove oggi sorge un piccolo mausoleo a lui dedicato; al suo interno custodisce cinque delle nove presunte ossa del pittore rinvenute.
Rocca Aldobrandesca: sul colle dove oggi sorge la rocca vi era un oratorio dedicato a S. Giovanni Evangelista, menzionato da papa Gregorio VII in una bolla papale del 1074. Fu Margherita Aldobrandeschi a farvi costruire una torre come simbolo di pietra del potere. In seguito gli Orsini portarono a termine l'opera di incastellamento. Nel quattrocento con l'annessione alla Repubblica di Siena, venne inviato l'artista Lorenzo di Pietro detto: “il Vecchietta” a restaurare ed ampliare il castello, il quale vi aggiunse alcune torri circolari.
Nel 1862 fu costruito il faro di Porto Ercole sulla punta del promontorio. Alla fine dell'ottocento la rocca fu trasformata in carcere e dopo la seconda guerra mondiale fu venduta e trasformata in abitazioni, restando alcuni ambienti di proprietà del Comune il quale, vi ha allestito un museo. Tra il 1954/56 vi risiedette lo scrittore Statunitense: Robert Penn Warren che in quel periodo compose l'opera con la quale vinse il premio: “Pulitz” per la poesia.
La rocca presenta una forma irregolarmente stellata in cui prevalgono elementi stilistici architettonici rinascimentali cinquecenteschi; il bastione è costituito da quattro bastioni angolari con garitte; la fortezza è protetta da una cortina muraria e caratteristico fossato, l'ingresso alla struttura è preceduto da un ponte levatoio.
La doppia porta si apre ad arco tondo sul notevole spessore della cortina muraria del fortilizio esterno, dove è situato il rivellino (tipo di fortificazione indipendente) sopra l'architrave che sovrasta l'arco è collocato lo stemma dello Stato dei Presidii sopra la quale, c'è una garitta protettiva dalla quale scendono due lunghe e strette fessure verticali a potenziare la difesa dell'ingresso. Oggi al suo interno si trovano vari fabbricati che la gran parte erano adibiti a funzioni militari.
Cappella di S. Giovanni: la facciata è aperta da tre arcate a tutto sesto sormontate da finestre rettangolari con cornici in pietra serena e sostenute da pilastri quadrangolari, in alto spicca un piccolo campanile a vela; l'interno a navata unica coperta da una cupola nel cui interno custodisce affreschi frammentari o molto ossidati e rimaneggiati, le absidi e le esedre sono delimitate da cornici scolpite in pietra serena e un altro cornicione in pietra serena costituisce il basamento della cupola. L'aula è illuminata da due finestre di facciata e da due oculi che si aprono nella cupola. Nella sagrestia antico oratorio, con copertura a volta a padiglione sono conservate in apposite teche di vetro, le ceramiche trovate durante i lavori di restauro della fortezza.
Forte Stella: edificato dagli Spagnoli nel cinquecento sul preesistente forte S. Ippolito e costituiva uno dei punti strategici dell'intero sistema difensivo, potendo comunicare visivamente con la torre dell'avvoltore, la Rocca Aldobrandesca e la Torre di S. Pancrazio sul promontorio di Ansedonia. Il forte Stella nel 2004 è stato scenario di una serie di spot pubblicitari televisivi della compagnia telefonia mobile “TIM”.
Oggi il forte Stella si presenta come imponente fortificazione, caratterizzata da due fortilizi uno esterno e uno interno; l'area su cui sorge si sviluppa a forma quadrangolare, con un bastione pentagonale che racchiude ciascuno dei quattro angoli del perimetro. Le cortine murarie esterne con basamento a scarpa racchiudono l'area interna del forte.
La porta di accesso è preceduta da una rampa in ascesa sovrastata da un arco a tutto sesto poggiante su due cordoni orizzontali, è preceduta da un ponte che ha sostituito quello levatoio originario. Il tratto di cortina muraria è protetta da un rivellino (tipo di fortificazione indipendente) del settecento, dove spiccano due lunghe fessure verticali affiancate da una feritoia per lato; è dotato di un camminamento per ronda che delimita l'ampia terrazza sommitale, usata dalle sentinelle per l'avvistamento e per inviare segnalazioni luminose alle altre torri.
Lungo le cortine del fortilizio interno si aprono numerose feritoie a ulteriore protezione del cuore della struttura difensiva costiera. Al suo interno si è conservata una delle originali garitte con campanile a vela. Durante il periodo estivo al suo interno, si tengono mostre e rassegne culturali; l'illuminazione naturale degli ambienti interni è data da un'apertura a forma esagonale che si apre al centro della terrazza sommitale.
Torre dell'Avvoltore: costruita dagli Aldobrandeschi in epoca medievale e riqualificata dagli Spagnoli nel cinquecento. Si presenta come possente struttura quadrangolare, la porta di accesso si apre al piano rialzato, raggiungibile attraverso una rampa esterna di scale, munita in origine da ponte levatoio terminale. Le pareti esterne si alternano rivestite da tratti in pietra e tratti ad intonaco scialbato, con feritoie e finestrelle che si aprono ad altezze diverse. La torre è circondata da una serie di alte e spesse cortine murarie di cinta, munite anch'esse di feritoie; all'interno della torre si trova un edificio ad uso abitativo che in passato era adibito a funzioni militari.
Torre Ciana: costruita dai senesi nel quattrocento, si presenta a pianta circolare su tre livelli; le pareti esterne sono rivestite in pietra in alcuni tratti, mentre altri in intonaco scialbato con feritoie e piccole finestre per la difesa. La torre è circondata dai resti delle cortine murarie che la cingevano.

Area protetta
come sito di importanza comunitaria e tutelata come zona di protezione speciale naturalistico e paesaggistico. La costa è inserita nel: ”santuario dei cetacei” dal 1991 come area naturale marina di interessa internazionale.

Siti Archeologici
L'intero promontorio è composto da mucchi di detriti calcarei che con il tempo hanno subito erosioni tipo carsico e marino, formando numerose grotte con presenza di stalattite, stalagmiti, laghetti sotterranei, gallerie e cunicoli che furono abitati in epoca neolitica.

Di notevole interesse storico sono:
- Grotta grande dell'Argentarola: (sottomarina sull'isolotto omonimo) che ha subito abbassamenti e innalzamenti del mare.
- Grotta dei Santi: nell'omonima cala, caratterizzata dalla presenza di reperti preistorici.
- Grotta degli stretti: lungo la strada provinciale 161 che da Orbetello conduce a Porto S. Stefano, caratterizzata da lagni interni scoperta nel 1842 con ritrovamenti di ossa e utensili di età neolitica.

Nota: Alle pendice dell'Argentario corre una strada panoramica che collega Porto Ercole a Porto S. Stefano. Tra l'Argentario e Ansedonia si stende il “tombolo di Feniglia” una folta pineta ai margini della spiaggia e meta di passeggiate; a metà strada si trova marina di cala galera, uno dei complessi portuali da diporto più attrezzati d'Italia.
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